Quel pomeriggio di follia esplosa in contrada Monaco

Quel pomeriggio di follia esplosa in contrada Monaco

cronaca
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Si vanno precisando i contorni che ha visto nel pomeriggio di domenica scorsa un uomo, Giuseppe Alongi, ucciso con una serie di coltellate al torace e al collo,

e tre uomini della stessa famiglia Rosario, Giampiero e Pietro Ferrito rispettivamente di 22, 29 e 55 anni, in carcere con l'accusa di concorso in omicidio.

L'Alongi era convivente di una sorella del Ferrito, e da qualche anno, non trovando lavoro, si era trasferito a Magnano in provincia di Como ed era rientrato per le ferie di Agosto.

La sorte e un pomeriggio di follia hanno fatto sì che per una serie di coincidenze, Alongi abbia perso la vita in quel quartiere di frontiera di Bagheria dove albergano la sofferenza, il bisogno, la piccola criminalità, ma pure la solidarietà praticata dai tanti volontari, uomini e donne, che nella contigua Parrocchia di S.Giovanni Bosco, di cui è parroco Padre Francesco Michele Stabile, fanno miracoli per alleviare le condizioni di degrado economico e sociale di quella zona.

I Ferrito, rientravano a casa nella via Peppino Impastato, da un pranzo consumato ad Aspra, dopo una cerimonia di battesimo battesimo, proprio negli stessi istanti in cui Alongi e la sua convivente, sorella dei giovani Ferrito, assieme a due bambini rientravano anch'essi dopo una giornata trascorsa al mare.

E' stat Perangela Ferrito compagna dell'ucciso che dopo la notizia della morte di Giuseppe ha raccontato per filo e per segno alla Polizia i particolari della vicenda, ed il ruolo avuto dai suoi familiari, il padre e i due fratelli.

Peraltro i fatti si sono svolti anche sotto gli occhi di altri abitanti della strada, alcuni dei quali parenti di Alongi, che alle urla sui sono affacciati ai balconi ed hanno visto, impotenti, consumare il delitto.

Nel racconto di Pierangela si conferma che è  stato l'abbaiare di un cane di piccola taglia che ha innescato la tragedia: Rosario Ferrito che si avvicina all'auto del cognato per salutare il nipote, il cane di Alongi che abbaia, quindi uno scambio di battute, poi una parola tira l'altra e si arriva allo scontro fisico ed alle coltellate mortali.

In mezzo anche il padre e il fratello maggiore a spalleggiare il più giovane dei Ferrito

Pare che Alongi per difendersi abbia brandito una bottiglia vuota di birra: fatto sta che dopo i soccorsi muore dissanguato al Pronto Soccorso

Si scatena nel giro di qualche minuto una ritorsione contro i Ferlito, da parte dei familiari dell'Alongi; macchine bruciate, tentativi di linciaggio, anche all'Ospedale "Buccheri La Ferla" dove era stato ricoverato il capofamiglia dei Ferrito per una serie di ferite.

Interviene la polizia a riportare la calma, ma la situazione nel quartiere rimane tesa.

Adesso gli inquirenti che erano venuti a capo della matassa, sia pure tra bugie e reticenze dei testimoni, nel corso della notte, dovranno ricostruire ora il quadro esatto delle responsabilità.

Sgomento tra i residenti nel quartiere e in tutta la comunità della Parrocchia che quotidianamente apre le porte a quelli di contrada Monaco che guardano ad essa come punto di riferimento, non solo per un aiuto economico, ma anche solo per una parola di conforto che possa alleviare i disagi di una esistenza difficile per tanti abitanti del quartiere.

Nella foto di copertina  Rosario Ferrito