L'indagine "Pala Meccanica", condotta dai Carabinieri di Santo Stefano di Camastra, era partita dopo l'omicidio del quarantunnne imprenditore Antonio Granza avvenuto ad Acquedolci nel dicembre di due anni fa.
L'organizzazione agiva in tutto il territorio nazionale, con una "preferenza" per l'Emilia Romagna, mettendo in atto tecniche collaudate che hanno consentito notevoli profitti illeciti.
I mezzi venivano rubati nei grossi cantieri, avvalendosi talvolta della complicità di qualche dipendente, e nascosti, nell'immediatezza del furto, in luoghi sicuri.
Successivamente si provvedeva ad alterare i dati identificativi del mezzo modificando sostiutendo targhe e numeri di telaio; poi la fase del "riciclaggio" del mezzo attraverso due canali: i circuiti di rivenditori specializzati di tali mezzi o più spesso, trasferimento all'estero (Egitto, Marocco o Albania), cosa che rendeva ancora più difficoltosa il ritrovamento delle macchine operatrici.
L' obiettivo del tarsferimento all'estero venivae realizzato anche tramite la falsificazione delle fatture e dei documenti relativi alla compravendita.
Con la collaborazione dei Comandi Provinciali dei Carabinieri di una serie di città tra cui Palermo, Roma, Trapani, Catania, Padova e Verona il GIP del tribunale di Mistretta, su richiesta del procuratore della Repubblica Luigi Patronaggio, ha emesso provvedimenti di arresto in carcere nei confronti di quattro persone:
Cascino Antonino, 56 anni, coniugato, pregiudicato, residente a Casteldaccia;
Barone Giacomo di 46 anni residente ad Alcamo (TP);
Salvà Gagliolo Antonio di 30 anni residente a Maniace (CT);
Del Ricccio Domenico, 47 anni, residente a Monte Compatri (Roma).
Un provvedimento di arresto nel proprio domicilio, è stato adottato nei confronti di una donna, Pace Gaetana, 51, anni, anche lei residente a Casteldaccia.
ed infine due provvedimenti di divieto di dimora per Di Lorenzo Angelo Giacomo, 50 anni, residente a Casteldaccia e Cirami Angelo, 29 anni, residente a Bronte (CT).
Sono comunque tuttora in corso, decine di perquisizioni, con la collaborazione dei Comandi provinciali dei Carabinieri di Milano, Ravenna, Forlì-Cesena, Reggio Emilia e Bologna, oltre a quelli prima citati.