Arrivano le prime condanne per l'operazione "Crash"

Arrivano le prime condanne per l'operazione "Crash"

cronaca
Typography
Sono state le intercettazioni a tradirli e a rivelare la loro appartenenza e il loro ruolo all'interno dell'organizzazione di cosa nostra: tanti i passaggi in cui praticamente si autodenunciano sul pizzo, e sulle destinazioni dei ricavi illeciti ma non solo, hanno anche dato agli inquirenti gli elementi per ricostruire alcuni passaggi della latitanza di Provenzano
che alcuni componenti della famiglia mafiosa di Bagheria si vantavano di avere sempre coperto e tutelato:" La responsabilità di lui la abbiamo avuta sempre qua a Bagheria sempre...."

In un altro passaggio si parla di una macchina da scrivere che sarebbe stata data in uso a Provenzano e di armi che però non sono state ritrovate.

In sette sugli undici arrestati nella notte tra il 30 Novenbre e il 1 dicemre avevano scelto il rito abbreviato, che da diritto ad uno "sconto" di un terzo della eventuale pena. Gli altri hanno preferito seguire il rito ordinario. Ed è per questo che davanti al Giudice per l'udienza preliminare Lorenzo Jannelli sono stati condannati Simone Castello, villabatese di nascita e bagherese di adozione, a 9 anni e sei mesi per associazione mafiosa e attribuzione fittizia di beni al nipote Luciano Castello dell'azienda Sicil fruit.
A Leonardo Ficano e al figlio Massimiliano, titolare dell'attività di auto demolizioni che ha dato il nome all'operazione "Crash" sono stati inflitti rispettivamente due anni e dieci mesi e dodici anni.
Dodici anni all'altro bagherese Onofrio Morreale, già condannato nel processo Grande Mandamento.

A Cristoforo Morici, della gfamiglia mafiosa di Ficarazzi, cinque anni e otto mesi e quattro anni e otto mesi a Giuseppe Comparetto e Stefano Lo Verso.

Gli altri quattro imputati, tra cui il bagherese Franco Pipia, hanno scelto il rito ordinario.

Ma gli imputati sono stati condannati anche al risarcimento delle parti civili.

Con 56.000 euro dovranno risarcire i comuni di Ficarazzi e Bagheria, con 6.600 euro il contro "Pio La Torre" e con 15.000 euro il "Centro antiracket e antiusura del comprensorio bagherese"

nella foto di copertina  L'arresto di Simone Castello a Murcia in Spagna