Ha lasciato il segno, negli occhi, nella mente e nelle carni dei baarioti, ma anche nei rapporti politici, l’ultima emergenza rifiuti: la più grave, ancora di più di quella del luglio dell’anno scorso. Le foto e le immagini che hanno mostrato a tutta Italia lo schifo delle nostre strade, esibite su giornali e telegiornali regionali e nazionali, non è facile da digerire per chi, questa città, malgrado tutto, ama.
Il prefetto che si rifiuta di ricevere i rappresentanti del Comune di Bagheria, il Presidente della Regione Lombardo che in un comizio a Monreale, porta come esempio di mala amministrazione, proprio il Coinres, con le sue centinaia di assunzioni clientelari e di comodo: che se le paghino loro, pare che abbia detto, in camera caritatis
Sono schiaffi che non si dimenticano: ed hanno un bel dire i politici nostrani che “rilanciare”, come si fa a poker, con la chiusura di uffici comunali, sanitari e scuole abbia “costretto” il governo regionale ad ascoltarci.
L’ordinanza N° 79 di Passarello, è stato come il rilancio disperato dei giocatori di poker.
Ma l’amministrazione comunale non si gestisce come una partita di poker.
Vedremo tra un po’ quale tipo di ascolto hanno ricevuto i nostri amministratori e come è stato formulato il decreto di nomina del commissario e quali compiti gli sono stati affidati, perché potrebbe esserci qualche sorpresa.
I politici che stanno ancora dentro il Coinres, compreso il nostro sindaco, hanno davanti una sola strada da percorrere: dimettersi e dare spazio ad un commissario, che possa fare una profonda “pulizia” e ridare un minimo di efficienza e credibilità al Consorzio
L’impressione generale è che in questi giorni si stiano mettendo le premesse per andare al commissariamento, non di tutti e ventidue i comuni dell’ATO PA 4 , ma più verosimilmente di quelli che insistono nel territorio di Bagheria.
Ed in questo caso un eventuale scioglimento andrebbe, per intero e senza sconti, imputato a chi ha gestito in maniera scellerata la cosa pubblica negli ultimi anni.
La levata di scudi dell’U.D.C. è una conferma che le cose che diciamo non sono né strampalate , né campate in aria.
Un partito sempre più falcidiato dagli avvisi di garanzia a livello regionale, che rischia di restare anche fuori dal governo Lombardo, e che a Bagheria, è stato premiato appena due settimane fa dagli elettori, cerca disperatamente di riacquistare una propria autonomia e di rimarcare le distanze da questa giunta e da questo sindaco, soprattutto in tema di rifiuti, perché ha capito che questa nave sta andando a fondo, e non vuole essere coinvolto nell’imminente naufragio.
E non inganni l’o.d.g votato praticamente nella seduta del consiglio.
Le divisioni su questo tema, ci sono state e ci sono, e restano profonde.
Da qui nasce la autosospensione dei tre assessori dell’U.D.C. di cui si è avuta notizia in queste ore.