C'è un folto gruppo di bagheresi tra i 17 autrasportatori che hanno citato per danni la “Tirrenia”, società armatrice del traghetto “Florio”. A difendere i loro interessi l’avvocato Giuseppe Castronovo, Tommaso Sciortino e Simona Conigliaro del Foro di Palermo e Manlio Pennino del Foro di Napoli.
I danni che stanno ricevendo gli autotrasportatori sono ingenti: non riceveno nessuna notizia plausibile da oltre dieci giorni sui loro mezzi, se questi siano stati distrutti dall’incendio o siano recuperabili.
Chissa per quanto i loro mezzi dovranno restare fermi, impedendo loro di poter lavorare e creare un reddito.
Alcuni trasportavano frutta e derrate deperibili, altri materiale imballato, e nei loro mezzi in garage qualcuno aveva anche lasciato denaro in assegni e contante.
Si tratterà di vedere come e quanto questi danni saranno indennizzati.
Nell’esposto-denuncia si fa una ricostruzione rigorosa e analitica di tutte le fasi dell’emergenza e si arriva a ipotizzare per la Tirrenia il reato di disastro colposo.
Nessun allarme acustico a segnalare l’incendio, ma, hanno riferito i conducenti dei camion alle 3.20 del mattino siamo stati svegliati dal fumo che arrivava alle cabine; tre di loro infatti sono rimasti intossicati dai fumi.
Se gli impianti automatici di prevenzione e sicurezza fossero stati installati e perfettamente funzionanti, quanto accaduto si poteva in parte evitare, sostengono i firmatari dell’esposto.
Per esempio l’impianto “smoke detector” che percepisce tracce anche minime di fumo pare non fosse installato nel traghetto, né i cosiddetti “splinker” impianti a pioggia che consentono di controllare gli incendi a distanza.
Dalla Tirrenia sinora nessun commento, visto le due indagini in corso una della magistratura e un’altra dell’autorità marittima.