Maxiretata antimafia: questi i nomi dei 3 arrestati a Bagheria

Maxiretata antimafia: questi i nomi dei 3 arrestati a Bagheria

cronaca
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Sono 89 i fermati ( e cinque quelli sfuggiti alla cattura) nell'operazione antimafia denominata "Perseo" che si è svolta a Palermo e in una serie di comuni della Provincia, coordinata da sostituti della Direzione Distrettuale antimafia,

tendente allo smantellamento della nuova "cupola" provinciale di cosa nostra", appena riformatasi.
A Bagheria l'operazione si è svolta nella zona del bowling (a ridosso di Piazza Butera) con l'ausilio di elicotteri ed unità cinofile.

Alle 15.30 ci sarà la conferenza stampa al Comando provinciale dei Carabinieri per presentare i dettagli dell'operazione.

Per quanto riguarda Bagheria sono tre gli arrestati,questi i nomi: Giuseppe Scaduto di 62 anni, già pregiudicato, fratello minore del boss Masino Scaduto, morto nel 1980 nel proprio letto pur essendo latitante, e che sarebbe stato intercettato nel corso di un "summit" svoltosi qualche tempo fa tendente appunto a ridisegnare i nuovi vertici di "cosa nostra".

Sono stati anche arrestati Gioacchino MIneo, 56 anni, che ha già scontato otto anni per associazione mafiosa, e Onofrio Prestigiacomo, 50 anni, con attività legate al commercio di agrumi e frutta, in rapporto con il mercato ortofrutticolo di Palermo.

Le indagini avevano preso l'avvio proprio da Bagheria allorchè lo Scaduto è stato visto incontrarsi con gli Adelfio padre e figlio.L 'attività dello Scaduto, secondo gli inquirenti, è stata proprio quella di agire da coordinamento tra gli uomini di "cosa nostra" delle varie realtà territoriali, proprio con l'obiettivo dichiarato di riformare la cosiddetta Commissione Provinciale che era stata smantellata e non si era più riunita dopo l'arresto di Totò Riina nel Gennaio del 1993.


Gran parte degli incontri miranti a rimettere in sesto una struttura centralizzata che potesse prendere decisioni di rilievo, e in cui fossero presenti delle "teste pensanti", come le ha definite in una dichiarazione il procuratore Pietro Grasso, si sarebbero svolti proprio a Bagheria.

In particolare in un garage al piano terra di Via Senatore Durante ( la strada che costeggiando l'edificio delle vecchie poste si immette in Corso Umberto), di proprietà del Prestigiacomo.

Una volta individuata la sede degli incontri gli investigatori l'avrebbero riempito di miscrospie, filmando e registrando ogni mossa e ogni parola dello Scaduto.

Indagini convergenti scattavano oltre che a Palermo anche nei comuni di Monreale, S.Giuseppe e San Cipirrello, dove pure sono stati effettuati dei fermi.

 

A più tardi per un aggiornamento.