Cominciano a precisarsi i contorni dell’operazione che hanno portato il dottor Marco Formentin, pubblico ministero del Tribunale di Termini Imerese ad inviare tre informazioni di garanzia al sindaco di Santa Flavia Antonio Napoli, per abuso di ufficio,
al segretario comunale Paolina La Barbera per abuso di ufficio e violenza privata, ed al capo dell’Ufficio Tecnico Giovanni Mineo per abuso d’ufficio e turbativa d’asta.
Stando a quanto si apprende in ambienti del Comune i tre indagati avrebbero subito delle perquisizioni nel proprio domicilio ed il sequestro dei computer personali.
Il quadro delle accuse sembra però abbastanza circoscritto e sostanzialmente ridimensionato, rispetto a quanto sembrava emergere in un primo momento.
Stando a qualche indiscrezione e a qualche ammissione degli interessati, verrebbero fuori questioni legate a vicende personali, ad accuse e controaccuse che i protagonisti della vicenda si sarebbero scambiati negli anni e nei mesi scorsi.
La storia avrebbe origine da alcune infuocate sedute del consiglio comunale, in cui alcuni consiglieri, Liga e Restivo in particolare, accusavano il sindaco, il segretario comunale e il capo dell’Ufficio Tecnico, di una serie di irregolarità.
A queste accuse formulate in consiglio, e la cui registrazione della seduta era già stata acquisita dal carabinieri, sarebbero seguite delle circostanziate denunce all’autorità giudiziaria: quattro o cinque le questioni sulle quali i carabinieri hanno chiesto gli incartamenti.
La prima riguarderebbe proprio la nomina dell’ingegnere Giovanni Mineo a capo dell’Ufficio Tecnico; da qui il coinvolgimento del sindaco Antonio Napoli per abuso d’ufficio; la segretaria Paolina La Barbera è indagata per avere rimosso dal proprio incarico una dipendente Patrizia Li Vigni con un provvedimento ipotizzato come illegittimo, e con un comportamento secondo il p.m. che configura la violenza privata; infine a Giovanni Mineo oltre all’abuso, relativo verosimilmente al fatto di avere proposto il rinvio della discussione e dell'esame in commissione edilizia, di un Piano di Lottizzazione di un consigliere comunale con il quale c’era una ruggine che si protrae da anni, viene contestata la turbativa d’asta per un gara dell’importo di 15.000 Euro relativa alla potatura stagionale del patrimonio arboreo della cittadina.
A margine sarebbe stata richiesta anche la documentazione relativa ad una vicenda del 2007; ad un gruppo che si era esibito durante uno spettacolo della stagione estiva, non sarebbe stato corrisposto la somma pattuita, perché in sede di impegno di spesa l’importo era stato dimezzato; sarebbe stato un consigliere comunale, a ricoprire con un proprio assegno personale la differenza tra quanto pattuito e quanto effettivamente erogato.
Pare che il consigliere avrebbe successivamente chiesto di recuperare tale somma considerata in qualche modo una anticipazione cui, di fronte all’insistenza degli artisti nel pretendere quanto loro dovuto, aveva dovuto far fronte.
Stando sempre ai si dice, non sarebbero state né richieste né acquisite incartamenti relativi a pratiche edilizie né fascicoli di appalti pubblici.
Vi aggiorneremo in caso di novità.