Cronaca

Nelle ore scorse agenti della Sezione Misure di Prevenzione del  Commissariato di Bagheria hanno eseguito ordini di arresto  a carico di: Urso Domenico, 28 anni, residente a Bagheria in Via Pietro Gagliardo, pregiudicato, tratto in arresto per una condanna a sei anni e mesi dieci di reclusione, per una serie di rapine commesse tra la provincia di Palermo e Ragusa. L'uomo ritenuto vicino alla cosca mafiosa di Brancaccio, è stato ristretto presso la casa  circondariale Ucciardone di Palermo.

Un secondo arresto è stato operato nei confronti  De Simone Alessandro, 34 anni, pregiudicato, tratto in arresto in esecuzione di ordinanza di detenzione domiciliare, in quanto ritenuto responsabile di atti osceni commessi tra Bagheria e Santa FIavia negli anni 2010 - 2011.

Lo stesso De Simone è gravato già da un precedente per tentata violenza  in danno di due donne residenti nel circondario.

Lo stesso è ritenuto responsabile di altri episodi di violenza segnalati ma mai denunciati dalle vittime.

L'anno scorso, a venti anni dalla scomparsa, eravamo andati a trovare per Teleone la mamma di Salvatore Colletta, uno dei due ragazzini allora dodicenne, scomparso assieme all'amico di giochi Mariano Farina, 15 anni,  il 30 marzo del 1992.

Ci colpì la serena determinazione di quella donna e di quella famiglia, di una sorella in particolare, nata dopo quella triste tragedia, che voleva solo conoscere la verità. Ci diceva la donna, 'Mi rassegnerò quando saprò cosa è accaduto veramente a mio figlio' .

E dai microfoni di Teleone fece un appello a magistrati e inquirenti perchè continuassero a cercare: oggi arriva una prima anche se parziale risposta.

Secondo quanto scrive il Giornale di Sicilia di oggi, in un articolo a firma di Sandra Figliuolo e Dora Turco, ci sono le dichiarazioni di un testimone, forse un collaboratore di giustizia o forse di uno che ha saputo della storia anche accidentalmente.

Questa voce ha rivelato ai Carabinieri che qualcuno sarebbe stato chiamato in piena notte subito dopo i giorni della scomparsa per disfarsi dei cadaveri dei due ragazzi e che li avrebbe sepolti in un muro di una casa alla periferia di Bagheria.

Sono stati fatti dei riscontri e pare che i Carabinieri abbiano trovato una cavità nel punto indicato del muro, dove sarebbero stati trovati dei reperti in atto all'esame nei laboratori del RIS di Messina.

C'è quindi da attendersi a breve una risposta, se la voce abbia detto o meno la verità.

Quel giorno i due ragazzini si allontanarono nel pomeriggio accompagnati da un amico con un motorino, dicendo di dover andare giocare a calcio in contrada Celso, ma non fecero mai ritorno. Inutili le ricerche e le indagini almeno sinora.

Sulla scomparsa si fecero tante ipotesi tra le più diverse o strampalate: ma forse la più fondata era quella che riferiva che assieme al  Farina, più grandicello e sveglio del Colletta, e che questi seguiva come un'ombra,  i due avessero rubacchiato qualcosa in qualcuna delle villette sul lungomare che da Fondachello va sino al fiume Milicia, e che per questo fossero stati puniti.

In quel periodo tutta la costa da Ficarazzi ad Altavilla Milicia era infeudata da villette di mafiosi e dei loro rampolli che scorrazzavano indisturbati nel territorio.

Una ipotesi che non ha mai trovato concreti riscontri, se non come ci disse chiaramente la mamma di Salvatore Colletta, in un atteggiamento incomprensibile dei familiari del Farina.

Non diedero alcun contributo al tentativo di ritrovamento del figlio, nè fecero alcuna pressione sulle autorità per continuare le ricerche, come se sapessero qualcosa, che non hanno mai voluto rilevare.

Ed è questo atteggiamento che la signora Colletta non ha mai capito sino in fondo, come se la famiglia del Farina si fosse rassegnata perchè sapeva qualcosa.

Dopo qualche tempo i genitori di Mariano Farina si trasferirono negli Stati Uniti e da allora non sono più tornati.

Forse adesso la storia della scomparsa di Mariano Farina e Salvatore Colletta potrà essere finalmente spiegata.

Hanno agito durante qualcuna delle scorse notti, i vandali che hanno danneggiato il chioschetto di informazioni turistiche(CIT) che si trova di fronte al bar Carmelo ai 'Pilastri', e due uffici dislocati al piano terra nella sede del comune centrale di Bagheria.

Al CIT hanno infranto il vetro di una finestra sono penetrati all'interno senza toccare alcunchè. Invece negli altri uffici hanno messo a soqquadro gli ambienti, hanno spostato mobili, hanno aperto cassetti di armadi e scrivanie, gettando a terra pratiche e materiale d'ufficio, oltre a rubare i pochi euro della macchinetta del caffè che hanno peraltro seriamente danneggiato.

Ad accorgersi di queste vere e proprie incursioni,  questa mattina i responabili degli uffici dell'Urp e degli Affari generali rispettivamente la dr.ssa Francesca Sfarruggia e Carmela Scaduto, e Michele Manna che presidia il CIT, alla ripresa del lavoro dopo le pause di Pasqua e Pasquetta.

Al comune centrale c'è di singolare il fatto che nessuna porta o finestra esterna risulta forzata o danneggiata: è come se gli incursori avessero una chiave di accesso o abbiano utilizzato una via di ingresso e di fuga che sinora non è stata individuata.

In questo momento i Carabinieri stanno effettuando i rilievi per capire meglio i contorni di questi inquietanti episodi.

Una pasqua tragica per la famiglia di Porticello che ha incontrato ieri sera la morte sulla strada statale 113, nel  breve rettilineo a trecento meri di distanza dall'incrocio del passaggio a livello, ed in vicinanza del cimitero di Santa Flavia.

Un pescatore di 40 anni, Antonino D'Acquisto, che era al volante della Lupo è morto ieri notte dopo il grave l'incidente, e poco prima di essere avviato in sala operatoria. All'inizio erano sembrate più gravi le condizioni della figlia della coppia, una bambina di dieci anni,  che è stata sbalzata fuori dall'auto sbattendo la testa e che pare abbia subito un trauma alla milza. Ma secondo le ultime notizie  la bambina starebbe meglio, come pure la mamma, che avrebbe subito solo un forte stato di choc.

altLa scena dell'incidente e le condizioni in cui erano ridotte  le auto, ma soprattutto la Lupo, lasciavano intuire la violenza dell'impatto avvenuto intorno alle 21.30, proprio dopo la curva a sinistra che la Panda pare abbia affrontato ad alta velocità sbandando e andando a impattare frontalmente contro la Lupo che proveniva in senso opposto.

Almeno questa era la primissima, sommaria ricostruzione dell'incidente i cui rilievi, eseguiti dai Carabinieri di  Bagheria e Santa Flavia, hanno richiesto ore: la strada statale è rimasta durante tutto questo tempo chiusa al traffico dei veicoli, che venivano dirottati su percorsi alternativi.

Appena dieci giorni fa a qualche centinaio di metri dal luogo dove è accaduto l'incidente di ieri sera, un altro gravissimo incidente stradale dove aveva trovato la morte una trentenne di Aspra, Tamara Rotolo, ed era rimasta ferita una amica di 22 anni che viaggiava con lei a bordo di una moto Kawasaki 750.

Sulla Panda cinque bagheresi, quasi tutti giovanissimi, che hanno riportato, a parte uno degli occupanti uscito illeso dallo scontro,  traumi, lesioni e fratture di varia entità: tra i feriti più gravi il conducente e l'occupante del sedile anteriore lato passeggero.

In particolare stando alle ultime notizie, il conducente della Panda che è anche il proprietario della vettura, ha riportato lesioni alle gambe con frattura di tibia e perone.

Il passeggero del sedile anteriore, quello in condizioni più gravi per le ferite riportate alla regione toracica, si trova ricoverato all'Ismett, dove è stato sottoposto ad un delicato intervento chirurgico.

Degli altri tre passeggeri della Panda, uno, come dicevamo, è rimasto quasi del tutto illeso, uno ha avuto fratture alle gambe e ai polsi, l'altro alla tibia.

 

Altri articoli...