La III° Commissione Consiliare rinvia senza parere il Piano regolatore

La III° Commissione Consiliare rinvia senza parere il Piano regolatore

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Si ingarbuglia l'iter approvativo del Piano regolatore generale. Sono tanti gli ostacoli che rischiano di  di inceppare ancora una volta il cammino del piano, e che sono stati elencati da  Gino Di Stefano, nella sua doppia veste di consigliere de l'Aquilone e di presidente della III° commissione, cui era stato sottoposto il progetto di P. R. G. per il parere di competenza.

A partire da una interrogazione presentata appunto da Gino Di Stefano per conto del neocostituito gruppo consiliare 'L'Aquilone': dopo avere richiamato il programma elettorale del sindaco Lo Meo si fa esplicito riferimento al fatto che " occorre definire in tempi brevi il nuovo strumento urbanistico salvaguardando i diritti acquisiti, introducendo, ove compatibile, indici di edificabilità più alti, di fatto ampliando le aree C ( in quelle aree oggi a verde agricolo con indice pari a 0.03 mc/mq) per lotti minimi maggiori o uguali a 2000 mq...." per evitare - si sostiene nella interrogazione- .....la desertificazione del territorio, il fenomeno dell'abusivismo e l'abbandono delle aree a verde.

Nel seguito dell'interrogazione tra le altre cose  si chiede " se sono stati individuati e inserite nella redazione del P.R.G. tutti i piani di lottizzazione già all'esame del consiglio comunale, pervenuti prima della consegna dei progettisti della proposta di piano regolatore all'Amministrazione comunale".

L'altra questione, anche questa richiamata da Di Stefano,  è l'interrogazione urgente presentata da un folto gruppo di parlamentari regionali del Movimento 5 stelle che sollecita l'Assessore regionale al Territorio ad attivare procedimenti ispettivi al comune di Bagheria, in relazione proprio al mancato esame di questi piani di lottizzazione, e al loro mancato inserimento nelle previsioni del nuovo P.R.G.

Adesso arriva la ciliegina sulla torta: la III° commissione rinvia alla Presidenza e al sindaco le carte del PRG senza pronunciare alcun parere, con la motivazione che l'amministrazione si è ripetutamente, ed in occasioni diverse, sottratta al confronto, pur avendo manifestato a parole la massima disponibilità.

Questo vuol dire che se questo orientamento non dovesse mutare il piano arriverà in consiglio senza un preventivo parere della III Commissione: si sposterà, cioè in consiglio, un discussione eun approfondimento che avrebbero dovuto precedere le decisioni dell'organo consiliare: un dibattito consiloiare quindi, quando e se  si svolgerà più convulso e complicato, mancando il filtro preventivo dei lavori della commissione.

Nel frattempo dovrà essere sciolto il nodo delle compatibilità che esclude dal voto i consiglieri che abbiano parenti sino al IV grado, titolari di aree le cui destinazioni urbanistiche siano state modificate rispetto al  piano regolatore precedente.

Per chiudere con una bruttissima notizia: circola voce che già diversi legali oltre ad avere presentato carte bollate per il mancato esame dei piani di lottizzazione presentati, alcuni dei quali coerenti con il piano in atto vigente, e cioè quello approvato nel 1976, tentino di minare alla base l'iter approvativo sostenendo che il piano di riferimento per la revisione generale dovesse essere quello in vigore nel 1976.

In poche parole sarebbero da ritenere nulli gli atti, quali le direttive generali al P.R.G. votate nel 2011, che avrebbero dovuto, secondo il parere di alcuni, essere riadottate.

Se si pensa che il Piano regolatore approvato con decreto assessoriale nel 1992 è stato annullato con una sentenza del T.A.R. del 2010 si capisce bene perchè saranno i nostri nipoti tra dieci, quindici o venti anni a sapere come saranno andate a finire veramente le cose.

Ma perchè il sindaco Lo Meo non si decide ancora,  dopo due anni di sindacatura, a nominare un vero assessore all'urbanistica? 

in copertina foto di Angelo Restivo