I funerali del pescatore Antonio D'acquisto

I funerali del pescatore Antonio D'acquisto

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Le parole sono dure e pesanti come le pietre ma possono anche essere lievi come le piume o le nuvole: oggi le parole erano leggere, inadeguate a lenire un dolore, a dare un conforto, a dare un minimo di senso e di giustificazione  alla tragedia che ha colpito una famiglia ed alla perdità che ha subito una intera comunità, che si è sentita quasi fisicamente amputata in una delle sue espressioni migliori:  Antonio D'acquisto, 40 anni, pescatore. 

Non un uomo importante, un politico, un imprenditore o un uomo di scienza o di sapere, ma un uomo che nella sua normalità personificava i sentimenti della stragrande maggioranza della comunità porticellese, e cioè l'attaccamento al duro mestiere del mare, alla famiglia, alla fede.

Per questo oggi c'era, e non temiamo di sbagliare, l'intera comunità dei pescatori e l'anima vera e più profonda dei porticellesi. Ecco, di fronte alla inadeguatezza delle parole, può essere forse solo questo il motivo di un certo conforto per i familiari.

Avere cioè, sentito e percepito nell'interminabile applauso che ha accolto l'uscita dalla chiesa della bara, un abbraccio grande, immenso della gente di Porticello che non li lascerà soli e ogni giorno della loro vita si ritroveranno accanto.

Ci sono rappresentanti delle istituzioni, il vicesindaco Lia Emmiti e il  presidente del consiglio Nino Mangione, e delle organizzazioni dei pescatori, Ciccio e Giovanni Zizzo, ma c'è soprattutto un intero paese, con i pescatori in prima fila, che rende omaggio ad un proprio  congiunto, al pescatore Antonio: certo le circostanze della morte, la tragedia che non ha ancora avuto fine, perchè la moglie di Antonio è tuttora ricoverata e si teme ancora per la salute della piccola Mariachiara, hanno senz'altro avuto un peso in questa immensa partecipazione che oltre ad Antonio è rivolta anche a Rosalia, la moglie, alla quale solo ieri è stato comunicato dalla psicologa che è rimasta vedova.

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Era stato per una decina di giorni dalla parti di Favignana, Antonio, nel motopesca dove era imbarcato, e l'equipaggio  era tornato appunto per trascorrere  con le famiglie le festività.

"Non troverai - mi diceva un pescatore che lo conosceva bene - uno solo in tutto il paese che abbia mai avuto una lite o anche solo una discussione ad alta voce con lui."

Oggi è il giorno del dolore senza speranza e non  possono, le parole del parroco  Don Bruno Sparacio, (che ha concelebrato il rito funebre assieme a Padre Mariano Lo Coco e Padre Giovanni La Mendola, che per anni nel passato sono stati i parroci della Chiesa di Maria SS. del Lume), scalfire quel dolore muto e immobile, paragonabile nei volti delle sorelle  di Rosalia a quello delle pie donne ai piedi della croce, che da sempre, epigraficamente descrive l'immagine del dolore di fronte alla morte.

A fine cerimonia, a portare ognuno una piccola pietra per riedificare quell'edificio della vita di una famiglia distrutta, che pure dovrà rinascere, saranno la dirigente scolastica Giovanna Badalamenti, il vicesindaco di Santa Flavia Lia Emmiti, insegnante della piccola Mariachiara, ed una nipote di Antonio.

E tutte le attenzioni sono rivolte alla piccola Sonia, la sorellina più piccola che viaggiava nell'auto di altri familiari che venivano anch'essi da Casteldaccia,  e che sono stati i primi ad arrivare sul luogo dell'incidente.

Sono le 11.30 quando il lunghissimo e mesto corteo, va colà dove il viaggio terreno di Antonio si fermerà per sempre, ripassando proprio nello stesso punto dove il destino ha voluto che si trovasse all'appuntamento con la morte: sarà l'ultima fitta di dolore per i familiari, prima di ri-prendere coscienza per quanto accaduto, per poi dedicarsi, come è giusto che sia, a chi è ancora in vita ed ha bisogno di loro, oggi più che mai.

E, proprio perchè Antonio era vero e autentico uomo di mare ci piace salutarlo, come abbiamo fatto con altri  in altre occasioni, con i versi del poeta spagnolo Federico Garcia Lorca che chiudono il lamento per morte dell'amico Ignacio Sanchez Mejas: "Va Antonio, vola, riposa, tambien se muere el mar,....muore anche il mare..."

Angelo Gargano