Coinres: ora lo scontro si fa duro e arriva sin dentro il governo Crocetta

Coinres: ora lo scontro si fa duro e arriva sin dentro il governo Crocetta

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Siamo tutti coraggiosi a prendere il fuoco con le mani degli altri: in estrema sintesi è questa la questione aperta al Coinres e non da ora.

E ci riferiamo alle decisioni da prendere circa i 180 0 190 (perché i numeri ballano sempre) lavoratori assunti nel 2007 al Consorzio con un contratto a tempo, tramite l’agenzia di lavoro interinale Temporary.

Sono persone che lavorano con proroghe, più o meno legittime, ormai da 50 mesi e che chiedono ora una definitiva stabilizzazione; ci sono però due sentenze della magistratura del lavoro di primo grado e di appello che considerano illegittime quelle assunzioni. Si attende, adesso, l’ultimo grado di giudizio.

La questione sta diventando veramente calda in corrispondenza anche di altre vertenze che vedono in bikico migliaia di posti di lavoro tra il personale della Gesip, le partecipate regionali e i dipendenti degli ATO rifiuti, a rischio alla luce della attuazione della legge di riforma degli ATO  la n°. 9 del 2010.

I   PROTAGONISTI   DELLO   SCONTRO

Oltre ai lavoratori ed ai loro sindacati che continuano a chiedere che l’assunzione divenga a tempo indeterminato, i soggetti in campo sono sostanzialmente tre.

La Regione Sicilia, che si è tirata sempre fuori perché giustamente sostiene che il Coinres non ha alcun rapporto giuridico con la Regione siciliana: sinora mamma Regione ha anticipato somme ai comuni che fanno capo al Coinres, somme che dovranno essere comunque rimborsate.

Ci sono poi gli altri due protagonisti che continuano a rilanciarsi  la patata bollente e cioè gli organi consortili, presidente e assemblea dei sindaci, e i vari commissari liquidatori che si sono succeduti  da quando appunto è stata votata la legge di riforma degli ATO, che hanno però sostanzialmente lasciato le cose come le hanno trovate.

Ultimo commissario liquidatore al Coinres, nominato dal precedente assessore all'Energia è ( o è stata)  la dr.ssa Silvia Coscienza.

altLA  POSTA  IN  GIOCO

Da un paio di settimane è successo però qualcosa che sta provocando qualcosa di più di una fibrillazione che arriva al cuore del governo regionale di Crocetta, e che vede su sponde opposte l’assessore regionale Nicolò Marino  da un canto, e dall'altro la dr.ssa Silvia Coscienza, a fianco della quale si sono schierati, con toni molto accesi, il neodeputato nazionale Franco Ribaudo, sindaco di Marineo, unico sindaco che è riuscito a tirarsi furori dall’inferno Coinres, migliorando il servizio e riducendo i costi,  e il parlamentare regionale Fabrizio Ferrandelli che in due distinti comunicati hanno attaccato duramente l’assessore Marino.

Per capire il perchè di certi  comportamenti dei vari soggetti in campo occorre però partire dal fatto che la Corte dei conti che per decenni si è limitata a tirare semplicemnte le orecchie agli amministratori che facevano spreco di denaro pubblico o lo spendevano al di fuori della regole, adesso sta cominciando a bastonare di santa ragione quanti, nei comuni e nei consorzi, abbiamo speso denaro pubblico contravvenendo alle norme della corretta contabilità pubblica.

E ne sanno qualcosa, purtroppo per loro, parecchi nostri concittadini che nel passato hanno ricoperto ruoli di responsabilità ed a cui adesso dalla Corte dei conti viene chiesto il pagamento di somme enormi, di milioni e milioni di euro.

I casi più eclatanti riguardano le vicende legate a villa Santa Teresa, al Coinres, all’Amia, ma anche ad altri enti e consorzi in cui si è fatto e disfatto, violando, secondo la Corte,  i principi della buona pratica contabile e amministrativa.

Per cui, come dare torto  a quegli amministratori che ormai si muovono con i piedi di piombo, prima di autorizzare spese di cui fra anni potrebbero avere presentato il conto ?

IL  PROVVEDIMENTO  DELLA   COSCIENZA  E  LA   RISPOSTA  DI  MARINO

A dare il via alle ostilità una determina, presa su carta intestata della Regione Sicilia, dalla dr.ssa Silvia Coscienza che informava che a partire dal 15 marzo andavano a scadenza i contratti prorogati, su decisione dell'Assemblea dei sindaci, dei lavoratori a tempo.

Insomma la Coscienza ha fatto quello che tutti pensavano dovesse essere fatto, anche da tempo, e che nessuno aveva avuto il coraggio di fare: e non per il gusto di mandare la gente in mezzo ad una strada ma perchè prima  o poi questo conto degli ex Temporary, la Corte dei conti  chiamerà qualcuno  a pagarlo, per l'elevato profilo di illegittimità che presentano  i provvedimenti assunti nel tempo dai sindaci consortili.

Al di là delle legittime reazioni dei lavoratori  e dei loro sindacati arriva però stavolta un altolà da aparte dell'assessore Marino, che non entra assolutamente nel merito del problema, ma rimprovera alla Coscienza che  il suo incarico  era cessato il 31 dicembre 2012 e che da lui non era stato rinnovato,  e che pertanto non ha alcun titolo per prendere, e per giunta su carta intestata della Regione, provvedimenti attinenti il Coinres.

Non solo ma segnala anche eventuali profili di responsabilità che potrebbero competere alla dr.ssa Coscineza per essersi in qualche modo fatta schermo del nome della Regione, per prendere provvedimenti che non aveva alcun titolo per assumere "posto che - si dice testualmente nella nota - la questione gestionale del Coinres attiene alla organizzazione interna del Consorzio in ragione  alle attività consnetite ed autorizzate dai comuni soci, titolari sia di rapporti corrispettivi che di indirizzo e di controllo dello stesso Ente"

E l'assessore Marino coglie l'occasione per ricodarre  ai " comuni soci del Coinres vogliano disporre l'immediata convocazione dell'Assemblea consortile per l'immediata nomina del commissario liquidatore".

Fuori dal burocratese  e dalla lavata di capo alla Coscienza , la patata bollente degli ex Temporary viene rilanciata nella metà campo dei sindaci. Ma stavolta l'assessore Marino  ha fatto i conti senza l'oste, anzi senza gli osti.

altGLI  INTERVENTI   DI  RIBAUDO,  CAPUTO  E  FERRANDELLI

Il neo deputato del Partito Democratico Franco Ribaudo si schiera senza mezzi termini con il commissario Silvia Coscienza e detta un comunicato di fuoco.per essere rivolto ad un assessore, già pubblico ministero a Catania.

«Il lavoro della Dott.ssa Coscienzaafferma il deputato del Partito Democraticoè stato sempre contraddistinto da trasparenza, professionalità e volto al ripristino della legalità all’interno di un consorzio carrozzone, come quello del Coinres, che del clientelismo e dell’illegalità ha fatto la sua caratteristica distintiva».

Ed aggiunge: «In questi anni da sindaco di Marineo ho lottato perché venisse fatta luce sulle malefatte del Coinres, risolvendo in danno, unico in Sicilia, il contratto di servizio con lo stesso Consorzio e avviando in proprio la raccolta differenziata porta a porta, raggiungendo risultati importanti. Il tentativo di ripristinare il senso dello Stato all’interno del Coinres da parte della Dott.ssa Coscienza non può essere interrotto da parte di una Giunta e di un Presidente della Regione che fanno dell’antimafia e della legalità il loro cavallo di battaglia».

L’onorevole Ribaudo chiede, pertanto, «urgentemente un incontro con il presidente Crocetta e con l’assessore Marino per discutere, in questa fase delicata, le modalità di transizione del servizio dei rifiuti dai consorzi ai comuni, liquidare immediatamente il Coinres, facendo tornare ai comuni i dipendenti che allora erano transitati al Coinres».

E conclude: «Occorre ripristinare la legalità in un comprensorio dove il settore dei rifiuti è stato campo di azione privilegiato da parte del malaffare e della malapolitica a spese dei cittadini».

Parole forti, in specie se l'interlocutore è un pubblico ministero, come Nicolò Marino.

Nella polemica si iserisce inopinatamente anche l'on. Salvino Caputo, deputato regionale di Fratelli d'Italia, vicepresidente della Commissione attività produttive dell'ARS, con una dichiarazione  " Quanto sta accadendo al Coinres in danno dei lavoratori e alla luce dei comportamenti del direttore generale e degli atti privi di efficacia adottati dal commissario liquidatore Silvia Coscienza, nominato e revocato dal governo regionale, ritengo che vada sottoposta al vaglio della Procura di Termini Imerese".

Ultimo arriva il deputato regionale Fabrizio Ferrandelli (PD) che, a proposito della rimozione dall'incarico dell dr.ssa Coscienza, detta alle agenzie questo comunicato  ''E'un paradosso che ad un dirigente della Regione Siciliana, a cui e' stato affidato senza alcun compenso il compito di gestire e liquidare uno dei consorzi a piu' alto rischio di pressioni illegali e della criminalita' mafiosa, venga in maniera pretestuosa contestato l'uso della carta intestata della Regione Siciliana per le disposizioni prodotte. Chiedo all'assessore all'Energia Nicolo' Marino ed al responsabile del suo Ufficio di Gabinetto di chiarire immediatamente questa vicenda''.

'"Sono preoccupato -continua Ferrandelli- perche' si rischia di esporre, isolare e rendere vulnerabile la dottoressa Coscienza, e si rischia anche di complicare la definizione della vertenza Coinres che ad oggi sembra precipitare senza soluzioni, lasciando territori privi di servizi e i lavoratori allo sbando.

Mi chiedo inoltre -prosegue Ferrandelli- come sia possibile, da parte del capo di gabinetto, non tenere in considerazione le norme che hanno di fatto prorogato al 30 settembre 2013 i poteri di gestione a tutti i commissari liquidatori degli Ato-rifiuti, norme che confermano che la dottoressa Coscienza, a tutt'oggi, riveste i pieni poteri di Commissario gestore e liquidatore del Coinres e che il relativo decreto assessoriale di nomina della stessa non e' affatto cessato nell'efficacia''.

''Ritengo quindi del tutto arbitrario l'invito rivolto ai comuni del Coinres di convocare l'Assemblea consortile per l'immediata nomina del Commissario liquidatore, dal momento che l'attuale dirigente dottoressa Coscienza risulta ad oggi e a tutti gli effetti nel pieno dei propri poteri. In presenza di tali livelli di approssimazione e di noncuranza di norme e regole -conclude Ferrandelli- ritengo vi sia un deficit di gestione del Gabinetto di un assessorato difficile e delicato quale quello all'Energia''.