Bagheria: quando politici e burocrati si fanno beffe della legalità

Bagheria: quando politici e burocrati si fanno beffe della legalità

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Caro direttore,

a proposito della storia dell'imprenditore vessato dall'ENEL e da Lei pubblicata il 22 febbraio, anch'io ho una storia da raccontare. Anche questa vera, puntualmente documentata e riscontrabile.

C'è un ragazzo che abita a Bagheria in C.da Monaco e da quando è nato vive facendo il fruttivendolo abusivo, prima aiutando il padre, poi, alla morte di quest'ultimo, in proprio.

Si sposa e ha tre figli. È uno dei tanti che affollano gli angoli delle nostre strade e a cui spesso rivolgiamo improperi per l'ingombro e i disagi che causano ad automobilisti e pedoni, sperando che arrivino cento vigili urbani a multarli e a cacciarli via.

Un giorno questo ragazzo, ormai uomo, decide di “mettersi in regola”. Apre la partita iva, frequenta il corso necessario per ottenere l'abilitazione al commercio e chiede al Comune l'autorizzazione ad esercitare l'attività commerciale su un'area pubblica destinata a posteggio fisso. (novembre 2002).

Nel frattempo apprende dalle autorità sanitarie che per vendere la frutta deve costruire un vero e proprio chiosco. Comincia così a mettere da parte i suoi risparmi e dà incarico ad un ingegnere di presentare il progetto.

Ma qualcosa va storto.

Un vicino, già titolare di una concessione su un posteggio vicino, decide di espandersi e occupa abusivamente l'area destinata al fruttivendolo, costruendovi a sua volta un proprio chiosco.

Da qui comincia il calvario.

Intervengono i politici di turno che convincono il povero fruttivendolo a “spostare” la richiesta per il chiosco dall'area pubblica, come previsto per legge, al marciapiede attiguo, sebbene non destinata a posteggio, per non creare danno all'altro esercente che altrimenti dovrebbe demolire la struttura.....siamo in periodo pre-elettorale......assicurano che tutto andrà bene....ci penseranno loro a sistemare la cosa con i tecnici comunali....

La richiesta invece viene bocciata dagli uffici in quanto in palese contrasto con il piano delle aree pubbliche.

Il povero fruttivendolo, deluso e amareggiato, decide allora di ripresentare il progetto, corredato da tutti i grafici, i calcoli e la relazione, sull'area che legittimamente gli spetta, provvede anche a pagare la cauzione di trecento euro e denuncia formalmente l'occupazione abusiva del suolo da parte del vicino.

Il Comune non può fare a meno di intervenire (agosto 2011) e intima la demolizione del chiosco abusivo e la rimessa in pristino dei luoghi, minacciando, così come previsto per legge, di procedere direttamente al ripristino coattivo.

Ma l'ordine, ovviamente, non viene eseguito, né tantomeno il Comune provvede coattivamente.

Arrivano i solleciti del malcapitato che reclama il suo diritto a costruire il suo di chiosco.

Ma gli uffici rispondono che non possono dare la concessione fin quando l'area rimane abusivamente occupata dal terzo (ma non era il Comune che doveva procedere a farlo sgomberare, con le buone o con le cattive?).

Il fruttivendolo, che nel frattempo è costretto a continuare a fare l'abusivo per sfamare la famiglia e a tremare ogniqualvolta vede una macchina dei vigili urbani o della Guardia di Finanza, (che, fra l'altro, più di una volta ha provveduto a sequestrargli la merce) diffida più volte il Comune a sgomberare il posto che gli spetta e presenta delle denunce per omissione di atti d'ufficio.

Nulla di nulla.

Finalmente arriva (ottobre 2012) una lettera che preannuncia giorno e ora in cui il Comune provvederà allo sgombero coattivo. Evviva! Esulta il fruttivendolo. Forse è la volta buona! Macchè.

Arriva il giorno e non succede nulla di nulla. Cosa sarà mai successo? Forse il vicino ha qualche santo in paradiso ? Di certo c'è che arrivano nuovi “emissari” che gli suggeriscono di tenere pazienza, di stare buono che forse ci sarà un nuovo piano delle aree pubbliche dove saranno previste altre aree dove lui potrà tranquillamente installare il suo chiosco e non “disturbare” il vicino.....

Siamo arrivati a marzo 2013.

Il chiosco abusivo è sempre lì, è stato ulteriormente ingrandito ed è felicemente gestito dal titolare e frequentato da numerosi avventori.

Anche il nostro povero fruttivendolo è sempre lì, con il suo ombrellone e il suo baldacchino, inchiodato alla sua condizione di abusivo, oltre che costretto alla fatica di montare e smontare giornalmente le sue povere attrezzature....

Nel frattempo, si è rivolto ad un avvocato, ed è in attesa che primo o poi qualcosa accada....sempre che nel frattempo non si stanchi e non decida di mollare tutto , chiudere le partita iva, infischiarsene definitivamente delle regole … ma ai bambini deve pur dare da mangiare...

A proposito …......bella la manifestazione di martedi 26 febbraio contro la mafia e per la legalità.

Ho visto tanta gente e tanti politici bagheresi.....ma la lotta alla mafia è una cosa, quella per la legalità è un'altra.

O no?

Lettera Firmata