Caritas San G.Bosco e Ass. Agape sul 'piano sociale': condividiamo timori e perplessità della Cisl

Caritas San G.Bosco e Ass. Agape sul 'piano sociale': condividiamo timori e perplessità della Cisl

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Condividiamo la perplessità e la preoccupazione della Cisl di Bagheria di fronte ad un “piano strategico salva città” o di una bozza di piano, come lo chiama l’assessore, che non tiene conto delle emergenze e lascia aperte questioni, che invece richiederebbero urgente attenzione, come mensa scolastica, asilo nido, libri scolastici, abbonamenti ferroviari per studenti, sfratti, disoccupazione, ecc..

I fatti sono davanti a tutti.

I nuovi regolamenti hanno di fatto escluso i bambini di famiglie senza reddito o con redditi aleatori dalla mensa scolastica, dagli asili nido, e alcuni giovani dalla scuola superiore perché non possono pagare trasporto e libri.

Degli asili nido comunali uno è stato smantellato, l’altro vivacchia con pochissimi bimbi.

A Palermo le famiglie che hanno reddito da 0 a 5 mila euro per 20 pasti della mensa scolastica pagano da 6 a 10 euro e già si pensa di cambiare il regolamento, a Bagheria invece vengono chiesti 60 euro al mese e si gioisce per avere approvato regolamenti che escludono di fatto i poveri da alcuni servizi con la motivazione che il servizio deve essere a carico delle famiglie.

Ci chiediamo perché per venire incontro a questi bambini, che sono proprio quelli che hanno più bisogno, non si trovano altre strade, come l’assegnazione di vouchers, l’istituzione delle mamme di giorno o altro?

All’incontro dell’assessore con le realtà sociali del 20 febbraio non abbiamo partecipato, abbiamo però ritenuto opportuno dare il nostro contributo, presentando una nota al sindaco, all’assessore alle politiche sociali e al presidente del consiglio, nella quale sottolineiamo il divario tra il Piano straordinario per le emergenze sociali, presentato con enfasi e in tutta fretta dall’assessorato, e le proposte che in questi anni abbiamo più volte presentato in numerosi, quanto inutili, incontri con gli amministratori.

Un vero Piano sociale deve rispondere alle direttive europee e nazionali che parlano di formazione, scuola, edilizia abitativa, sanità e politiche occupazionali.

Abbiamo sempre auspicato una svolta concreta di vera programmazione in tutti i settori della vita della città. Avevamo proposto la nomina di un assessore che a titolo gratuito coordinasse i tavoli per la progettazione e la ricerca di finanziamenti.

Nulla è stato fatto.

Sarebbe stato opportuno un documento di indirizzo sulle politiche sociali di questa amministrazione e di orientamento alla programmazione di un piano sociale partecipato in tutte le sue fasi e condiviso dalle forze sociali, piuttosto che la presentazione di un “elenco” di azioni più o meno realizzabili, alcune già presenti nel piano di zona, utili, ma insufficienti a rispondere in questo momento alle emergenze.

Poiché l’assessore si mostra disponibile ad aprire un dialogo con le realtà territoriali, proponiamo alle associazioni, ai sindacati, e a quanti vogliono partecipare con senso di responsabilità, un incontro pubblico che definisca le linee di un vero Piano sociale di contrasto alla povertà.

La speranza è che ancora una volta non ci si trovi di fronte a un muro di indifferenza o, peggio, di mistificazione da parte della amministrazione.

Senza lasciarci prendere dal pessimismo, sicuramente molto motivato, speriamo che le scelte del nuovo assessore riescano a convincerci della utilità di una collaborazione.

Caritas Comunità Parrocchiale S.Giovanni Bosco - Associazione Agape