Il piano contro l'emergenza sociale è debole, carente, omissivo e reticente - di Michele Bartolone

Il piano contro l'emergenza sociale è debole, carente, omissivo e reticente - di Michele Bartolone

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Premettiamo subito che giudichiamo lodevole l’iniziativa di un assessore che torna dopo tanto tempo a confrontarsi con le parti sociali, così come positivo ci sembra l’ottimismo e la voglia di fare di un assessore che personalmente stimiamo e rispettiamo.

Tutto questo però non ci esime dall’intervenire su un progetto, quello contro l’emergenza sociale, che sicuramente preso in se stesso è un fatto positivo, che contiene anche elementi interessanti ma che va preso per quello che è, nella logica del contesto della politica dei tagli e delle minori risorse per i comuni.

Già ci sembrava eccessivo enfatizzarlo come piano straordinario per fronteggiare l’emergenza sociale, ma se si vuole presentarlo come il piano che salverà Bagheria, il discorso è fuorviante e, lo diciamo senza mezzi termini assumendocene la responsabilità, questa è mistificazione e demagogia.

Infatti, secondo noi, il piano è debole, carente, insufficiente, ma anche omissivo e reticente, e spiegheremo il perché, per contrastare la tremenda emergenza sociale che quotidianamente attanaglia la città.

Sicuramente un elemento positivo è il progetto “Home care Premium”(fondi INPDAP), una sorpresa inaspettata per famiglie che hanno in casa disabili e che nell’ultimo anno hanno visto saltare sia il Bonus Socio Sanitario che il servizio di assistenza domiciliare.

Ma per il resto?

Alcune cose sono sicuramente educative e valide, pensiamo alla settimana della famiglia o al concorso da rivolgere alle scuole per favorire nuovi spazi d’incontro, o il progetto per contribuire al surriscaldamento globale e promuovere l’educazione ambientale; ma, ci chiediamo, dove stà il beneficio all’emergenza primaria che giornalmente attanaglia la città?
Molti progetti sono a medio e lungo termine, nebulosi e talora contraddittori. Si parla infatti di centri di aggregazione per anziani ma a dicembre avete sfrattato tutti i centri sociali.  Stesso discorso per i locali mensa.

E il progetto Alzheimer poi ?

Un intervento, pomposamente è detto, a sostegno delle persone affette dalla malattia e dei loro familiari. Bene. Non è detto però che il progetto potrà interessare cinque o sei famiglie al massimo.  Cinque o seidi fronte ad una platea di oltre seicento  famiglie potenziali uetenti

E poi, per realizzare questi progetti, credo che il Comune dovrà impegnare delle risorse. Ma quali? In ogni occasione ci dite che non c’è una lira.  Ci sono forse dei fondi segreti?

Ed infine, di fronte alla vera grande emergenza che giornalmente strozza la città, per i cittadini che giornalmente si alzano e si inventano un lavoro per portare il pranzo ai figli,per i giovani senza lavoro e senza futuro…. Che cosa prevedete in questo piano che salverà la città? Niente!

Dicevamo che il piano è anche omissivo e reticente e infatti non tocca i due soli argomenti che potrebbero portare un concreto beneficio per i bisognosi e cioè:
la diminuzione delle tasse, esagerate ed inique perché non progressive rispetto ai redditi, e la lotta all’evasione, con la quale potrebbero essere recuperate importanti risorse destinate ad aiutare i più deboli.

E invece voi non trovate altre soluzioni che aumentare sempre di più e indiscriminatamente la tassazione creando così voi stessi emergenza sociale, mentre la lotta all’evasione (TOSAP, ONERI DI URBANIZZAZIONE) dopo due anni ha prodotto poco o nulla.

Queste città, caro signor Sindaco, sa perché ancora resiste?

Non certamente per merito vostro, ma solo perché nel nostro DNA esiste ancora un fortissimo vincolo solidale, perché gli anziani, con le loro modestissima pensione rinunciano alle cure mediche o ad una alimentazione adeguata per aiutare figli e nipoti disoccupati, perché i volontari delle associazioni, delle parrocchie, della Caritas , tolgono tempo a lavoro e famiglia per aiutare le famiglie in difficoltà economica, perché noi Sindacati aiutiamo pensionati e lavoratori a sfruttare al massimo i pochi benefit che lo Stato ancora concede, come Social Card , sconto Enel, Tv, etc.

Sarebbe ora che il comune cominciasse a fare la sua parte. Se però pensa di recuperare fondi solo con la sagra dello sfincione non ci sembra indizio di buona volontà.

 

CISL BAGHERIA
IL RESPONSABILE
MICHELE BARTOLONE