Dolce Sicilia:tanta Bagheria nel libro di fotografie di Giò Martorana

Dolce Sicilia:tanta Bagheria nel libro di fotografie di Giò Martorana

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Il titolo racchiude la sostanza del libro: ed in questa rassegna per immagini delle specialità tipiche della pasticceria siciliana c'è spazio anche per le eccellenze bagheresi.

Dolce Sicilia non è un libro di ricette di dolci, ma un bel volume  di fotografie dell'artista Giò Martorana bagherese per origini di famiglia, flavese per residenza, ormai considerato dalla critica uno dei più brillanti oltre che poliedrici fotografi italiani e non solo.

Il libro è un viaggio che segue due percorsi: quello letterale del termine, ritrovare cioè nella geografia della Sicilia le eccellenze delle nostra produzione dolciaria.

Si parte da Bagheria dal nostro pasticciere principe, per età e qualità, Don Gino, le cui prelibatezze:la torta Adriana, la Setteveli o i bocconcini alla nocciola, il gelato artigianale vengono associati all'inossidabile villa Palagonìa; e a Tony e Laura Lo Coco che nel ristorante i Pupi con il loro Buccelart hanno innovato una delle più vecchie ricette di dolce siciliano, per passare al Caffè del Duomo di Catania con le sue Minne di Sant'Agata agli Armandini di Armando a Brolo, biscottini che hanno come materie prime mandorle, miele di Zagara, agrumi e banane di produzzione propria manipolate da Armando a Brolo che riscopre vecchi sapori tradizionali riletti dalla creatività di un giovani ma gia grande pasticciere; si viaggia nelle vere capitali del dolce gusto che non sempre corrispondono alle grandi realtà urbane, come accade per la pasta reale artigianale di Assunta Lombardo a Favara, che lavora solo in certi periodi dell'anno, i Morti, Natale la settimana Santa, e che mette in guardia dalle ricette su Internet:"nessuna ricetta ti potrà mai dare quello che ti dà l'esperienza." 

Per tornare dal mitico Oscar a Palermo con la sua torta Pistacchiotta e i suoi incomparabili Geli  di mellone.

Tutto in immagini con i commenti di Marco Ghiotto, che parlano un pò dei personagggi, un pò degli ingredienti, un pò della storia di questa Dolce Sicilia

Ma il volume segue anche un secondo percorso che possiamo definire storico-letterario che si dipana per capitoli: dai "Trionfi di gusto", seguito "Dal Gattopardo a Montalbano" sino ai "Peccati di gola dei Monasteri di Sicilia" e poi  ancora "Dolce calendario" e "Tradizioni dimenticate" ,  per chiudere con " Secolo XXI evoluzione".

I testi, come dicevamo, sono di Marco Ghiotto, il cui primo termine per definirlo nella scheda di  presentazione  è appunto goloso; Nomen Omen  verrebbe da dire se non fosse troppo scontato, e che con le sue schede a corredo delle foto ci fa conoscere manipolatori , ingredienti, storie e passioni che stanno dietro queste eccellenze.

La presentazione del libro è di  Giuseppe Tornatore: Il cuore dolce della Sicilia è il titolo che è un vero e proprio Carme lirico ai colori, ai dolci e ai ricordi della sua Sicilia, di cui vi trascriviamo solo l'incipit:"La felicità ha un colore preciso. Come il tufo dei paesaggi del Sud, come la sabbia delle spiagge d'estate, come un bicchiere di passito, come il miele e la cannella..."

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Il volume uscito già da qualche settimana per i tipi di Mondadori Electa e costa 85 euro. Ma li vale tutti. 

Unica controindicazione: non  farlo guardare a chi soffre di diabete, perchè il solo sfogliarlo potrebbe far aumentare la glicemia.

GIO'  MARTORANA

E' nato a Palermo nel 1960. Già nel 1980 ha iniziato la sua attività di fotografo per l'agenzia  Gamma di Parigi; in seguito  ha pubblicato per Sellerio i libri Tonnara e Volti di mare.

Fotografo tar i più versatili si divide tra la fotografia di moda, il reportage, la pubblicità e il ritratto. Ha lavorato per marchi importanti, Vuitton, Tag Heuer , Porsche Germania, Firriato, la nota azienda vinicola siciliana di Paceco.

Per Firriato realizzò una efficace campagna con la foto di una delle titolari dell'azienda Vinzia Di Gaetano. I suoi servizi fotografici vengono pubblicati sulle riviste più famose in Italia e nel mondo, da Elle a Vogue, ad Harper's Bazar, a Marie Claire.

Nel 1997 viene scelto da William Livingstone di National Geographic, per comparire nel documentario The Italians assieme a Krizia e Sergio Pininfarina.

Opere sue sono esposte in Musei e Collezioni private in tutto il mondo, tra cui la Fondazione Alinari di Firenze.

Ha allestito mostre personali a Milano, Parigi, Londra, Tokio, Berlino, New York , Los Angeles.

Nel 1999 gli è stato assegnato il premio Unesco.