Vengono spediti a casa anche gli addetti alle pulizie del Comune

Vengono spediti a casa anche gli addetti alle pulizie del Comune

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Dopo le assistenti degli asili nido, dopo il servizio di trasporto dei disabili, dopo gli sfratti che stanno colpendo Associazioni disabili, anziani e quant'altro la scure dei tagli colpisce anche gli addetti ai servizi di pulizia dei locali comunali.

U cani muzzica o sfardatu: non c'è proverbio più eloquente per capire dove ha colpito la spending revuew.

I 19 addetti ai servizi di pulizia dei locali comunali hanno ricevuto dalla Gemas Management, l'impresa che ha avuto appunto in appalto questo servizio ed il cui contratto scade al 31 dicembre, le lettere di licenziamento. Persone che lavoravano uno o due ore al giorno per dare spazio a tutti quanti avevano bisogno e che portano a casa da un minimo di cento ad un massimo di duecento euro al mese.

Cifre modestissime, ma per parecchi di costoro l'unico reddito certo sul quale poter fare affidamento, e perdere questo sia pure modestissimo cespite per molti sarebbe una tragedia; ed è per questo che cercano  di far sentire la loro voce.

Dal 1° gennaio se non interverrà qualche fatto nuovo la gara non sarà rinnovata, ed il comune pensa di potere impiegare nello stesso servizio dipendenti comunali di livello A che però in atto svolgono altre mansioni.

Mercoledì sera hanno inscenato davanti al comune una manifestazione di protesta per tentare di fare recedere l'amministrazione dall'orientamento di non indire più una gara per dare il servizio di pulizia all'esterno; sindaco e dirigenza sembrano intenzionati ad andare avanti sulla propria strada, anche se Lo Meo avrebbe lasciato aperto qualche piccolissimo spiraglio, a condizione, si dice, di ridurre ancora di più l'impegno di spesa per questo servizio, che rischierebbe però di fare scoppiare una guerra tra i poveri.