Un silenzio...imbarazzante - di Biagio Sciortino

Un silenzio...imbarazzante - di Biagio Sciortino

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Anima, mente e cuore del Museo d’Arte Contemporanea Renato Guttuso di Villa Cattolica, promotrice e realizzatrice di mostre ed eventi culturali di spessore internazionale, ideatrice ed innovatrice allo stesso tempo di iniziative per il rilancio di una nuova immagine di Bagheria nel mondo.

Non sto parlando, ovviamente, della politica bagherese, ma di una donna che ha dato per oltre trent’anni tutta se stessa alla realizzazione di un polo culturale vero e profondamente radicato nel nostro territorio: la Direttrice!

La dott.ssa Dora Favatella Lo Cascio ha incarnato in tutti questi anni l’essenza del Museo Guttuso e non solo, ha lavorato sempre dietro le quinte e nell’ombra più assoluta, non ha mai cercato il centro della scena nè i riflettori, tenendosi lontano perfino da interviste.

Dora, la Direttrice ha prestato le sue opere, indipendentemente dal colore politico, a tutte le amministrazioni che si sono succedute in questo lungo periodo temporale.
Ha seguito con ardore e passione la nascita di questo straordinario polo culturale, che è villa Cattolica fin dai primi contatti intrapresi dall’allora Sindaco Antonio Gargano ed il maestro Renato Guttuso.

E’ diventata strumento organizzativo e garante di un percorso “nuovo” del tessuto sociale Bagherese aiutando l’Amministrazione Comunale a superare problemi ed imprevisti a volte complicati.

Certamente oggi il mondo culturale bagherese con il pensionamento della Dott.ssa Favatella Lo Cascio perde una pedina fondamentale per la crescita delle giovani coscienza, in considerazione del lavoro che lei in questi anni che assieme ad un manipolo di amministratori illuminati hanno invertito il concetto di museo.

Infatti in questi ultimi dieci anni, come non mai era accaduto il Museo “Guttuso” è diventato “open space” per la città di Bagheria, non più un luogo riservato a pochi cultori del’arte ma un vero e proprio “laboratorio” vivente.

Come dimenticare la notte dei musei, o le iniziative inserite nell’agosto bagherese culminate con una fantastica apertura ai numerosi visitatori delle stanze di Villa Cattolica a notte fonda, tra musica, mostre e visite guidate.

Per la prima volta abbiamo aspettato il sorgere del nuovo giorno immersi in un mondo “diverso” lontano dal qualunquismo, dallo smog, dall’aggressione del cemento armato contro il nostro patrimonio architettonico, e soprattutto lontani dai “problemi” quotidiani.

Siamo stati tutti rapiti da un mondo onirico fatto solo di noi stessi e dai nostri sogni; abbiamo vagato attraverso i colori, le tele le sculture che si sono per un attimo impossessati del nostro tempo!

Che esperienza fantasticamente autentica!

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Grazie allo staff di Villa Cattolica con un progetto specifico, seguito dalla Direttrice, si è potuto recuperare uno scorcio di Bagheria ripreso nell’ultimo film di Giuseppe Tornatore “Baaria”, l’Arco del Padreterno, il Dio Benedicente in legno ed oro ed i suoi due angeli sono stati restaurati ed hanno trovato giusta collocazione a Villa Cattolica, installando al posto dell’originale una copia fedele realizzata dall’artista Rizzo.

Mirabile l'organizzazione messa in campo da Dora all’inaugurazione, creando un evento per l’intero quartiere e non solo, invitando le persone ad assistere alla narrazione storica sull’Arco del Padretern;, la gente ebbe in quella occasione l’opportunità di salire sulla terrazza appena ripulita dalle fronde degli alberi secolari che impedivano di apprezzarne la maestosità e la bellezza.

Potrei continuar al elencare tutti i momenti “culturalmente” significative che Dora ha regalato a Bagheria, ma sarebbe veramente arduo poter elencarli tutti.
Ci mancherà tanto il tuo essere libera ed incondizionata da logiche di potere che ha fatto diventare Bagheria un palcoscenico importante in campo artistico, come quando siamo stati scelti come sede per la biennale di Venezia.

Quale emozione in quel Bagheria- Venezia andata e ritorno!

Grazie a nome di tutti i concittadini Bagheresi che amano l’arte ed i suoi grandi maestri, ma soprattutto amano la propria città!

Con affetto sincero.
Biagio Sciortino

nella foto di copertina  Dora Favatella con Peppuccio Tornatore e il pittore Arrigo Musti

nella foto all'interno     Dora Favatella Lo Cascio con Fabio Carapezza Guttuso, la stilista Marella Ferrera e Biagio Sciortino