La tirannìa dei fruttivendoli: lo sfogo di un cittadino

La tirannìa dei fruttivendoli: lo sfogo di un cittadino

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Diversi cittadini si chiedono se sia autorizzata l'esposizione della frutta sulla strada, ed in particolare vogliono capire quale sia la necessità per i fruttivendoli di esporre laloro mercanzia occupando suolo pubblico.

Sembrerebbe che ci sia qui a Bagheria , una specie di intesa tra i fruttivendoli ed il Comune affi nchè tutti chiudano un occhio su qualche cassetta di frutta e verdura esposta su un marciapiede, magari poggiata alla parete del locale commerciale.

Ci sono colonne di cassette sul marciapiede e sulla strada antistante, poggiate vicino alla parete dell'esercizio commerciale e per tutta la lun ghezza del locale, e altre cassette esposte sulla strada comunale con ombrelloni e gazebo.

A volte capita di trovarsi tutto il marciapiede occupato, in particolare, quando viene scaricata la merce. Con le auto si formano talvolta file interminabili.

Quasi sempre non si riesce a passare, i pedoni sono costretti a camminare sulla carreggiata, se non vogliono essere imbrigliati nella folla dei compratori.

E mi chiedo se una mela che sia rimasta per ore esposta allo smog delle macchine di passaggio sia ancora biologica e se si possa consumare con tutta la buccia.

Ci chiediamo se ci sono degli studi che dichiarano che la frutta e la verdura non debbano essere esposte sulla strada sopratutto quelle a d alto traffico.

 Siamo seriamente preoccupati per quello che acquistiamo e troviamo antiigenica la vendita di questi prodotti dopo l'esposizione alle sostanze inquinanti di autovetture ed autocarri

Ma il pesce puzza dalla testa.

A quanto pare queste sono illegalità "regolarizzate" nel tempo dagli stessi uffici comunali che hanno rilasciato copiose autorizzazioni in contrasto con leggi nazionali".

Autorizzazioni che comunque potrebbero ben inteso essere revocate per ordine pubblico.

"Piscis a capite putet": lo dicevano i Latini, per significare che "il marcio parte ed è diffuso dall'alto".

Intanto, i marciapiedi continuano ad essere usurpati dal permanente posteggio di fruttivendoli in moltissime parti della città, e quindi ci si chiede perchè' vengano rilasciate
autorizzazioni alla concessione del suolo comunale ad incroci e strade di grande traffico comunale rendendole anche pericolose; perche' soltanto ad alcuni e' concesso il suolo comunale in certe zone che avvantaggia lo stesso commerciante e a volte lo arricchisce, perche' si rendono pericolose le strade, e perche' dobbiamo comprare frutta inquinata.

Ed infine, per potere piangere almeno con un occhio, ci piacerebbe sapere se almeno le casse del comune traggano beneficio in maniera sostanziale da queste "concessioni" o vengano applicate normali tariffe che non tengano conto di questi evidenti stati di disagio degni di paesi i ncivili e da terzo mondo.

Lettera Firmata

 

Caro lettore,

quello che sollevi è uno dei problemi più antichi e più irrisolvibili di Bagheria: ci fu un tempo sino a una trentina di anni fa, in cui  anche i macellai esponevano all'esterno della "chianca" i "quarti" di carne alle mosche, allo smog e al godimento di parassiti vari.

A forza di insistere si riuscì a convincerli che le carni non andavano esposte in pubblica piazza per motivi di decoro, e soprattutto di igiene e garanzia di sicurezza per il consumatore.

Con i "fruttaroli" è stato e sarà sempre più difficile. Almeno sin quando i politici confonderanno la ricerca del consenso come tolleranza delle inciviltà, degli abusi e delle prevaricazioni

Locali picccolissimi all'interno, grazie a questo marchingegno di utilizzare gli spazi pubblici, diventano supermarket.

Quando i siciliani vogliamo consolarci diciamo che è un retaggio lasciatoci dagli arabi che anch'essi  espongono le loro merci e i generi alimentari nei suk o nelle kasbah: ma  trascuriamo il dettaglio che nei suk e nelle kasbah non circolano le auto.

Angelo Gargano