Lettera aperta ai cittadini di Bagheria - di Laura Di Bernardo

Lettera aperta ai cittadini di Bagheria - di Laura Di Bernardo

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Probabilmente anche questa lettera rimarrà senza una risposta, così come l’accorata e puntuale lettera scritta dal Prof. Schiavo, docente del Liceo Scientifico di Bagheria e pubblicata in data 17.06.12 su questo stesso portale, che mirava ad accendere i riflettori ed a cercare una “soluzione culturale” all’abbandono da parte delle Officine Culturali Controscena dal teatro Branciforti voluta da questa Amministrazione.

E’ trascorso un mese circa ma nessuno: Sindaco, Assessore alla Cultura ha pubblicamente risposto o spiegato alla cittadinanza questa risolutiva decisione.

E’ per questo che la mia lettera non è rivolta alla sorda amministrazione comunale, bensì a tutti i cittadini di Bagheria, che dovrebbero essere, preventivamente, messi al corrente di tutte quelle decisioni che potenzialmente potrebbero impattare sulla loro quotidianità sul loro stile di vita, su quei pochi servizi sociali e culturali dei quali negli anni il cittadino ha goduto.

Mi riferisco ad esempio agli Asili Comunali, alla Caritas cittadina, al servizio ai disabili, al Teatro Branciforti. Il Professore Schiavo, nella sua lettera, menzionava possibili difficoltà sorte sul piano amministrativo.

Sembra però una contraddizione in termini il voler trarre profitto da un servizio culturale.

Ed infatti a mio parere lo è!!!!

Si basti pensare alla valenza educativa, all’esperienza ultra ventennale messa a disposizione dalla regista Spena e da tutti i componenti dell’associazione Controscena. Con passione e spirito di sacrificio (considerato l’inesistente supporto comunale) sono riusciti a creare una realtaÌ€ che non ha nulla da invidiare ai teatri del nord Italia, sia per la scelta degli spettacoli teatrali che di stagione in stagione hanno sempre proposto (dal classico al teatro d’avanguardia) sia per la professionalità e l’impegno che solo una regista e studiosa di teatro con un curriculum come Rosamaria Spena ha potuto realizzare.

Rosamaria Spena, Enrica Volponi e Roberto Sardina hanno fatto tutto ciò tenendo bene a mente in quale contesto sorge il teatro Branciforti ed eÌ€ per questo che il nostro teatro comunale è sempre stato frequentato da tutti i ceti sociali e messo a disposizione a tutte le associazioni artistiche, compagnie teatrali, scuole e perfino asili privati che hanno liberamente, sotto la vigile custodia dei componenti dell’associazione, portato in scena le loro rappresentazioni.

Non può trattasi soltanto di mancanza di fondi!

L’Assessore alla Cultura, Francesco Cirafici, sarebbe davvero miope se concentrasse la sua attenzione soltanto su questo aspetto.

Le manifestate difficoltà economiche, che ha affrontato l’associazione controscena, nell’arco degli anni, durante le passate e presenti legislature, hanno mai avuto un attento e competente interlocutore?

L’amministrazione comunale eÌ€ stata obbligata a sostenere costi aggiuntivi per la gestione del teatro stesso?

altMiei cari concittadini sappiate che Controscena in questi dodici anni di gestione del teatro comunale non soltanto ne ha risollevato le sorti, ma ha svolto elementari compiti di manutenzione, custodia e pulizia dei locali stessi, compiti che in tutti i Teatri di piccole e grandi dimensioni a livello nazionale sono di competenza comunale o svolti da terzi in cambio di un equo compenso.

Una politica lungimirante e saggia deve tutelare il teatro che va verso la gente e spontaneamente verso tutti coloro che al contrario non andrebbero verso di lui!

Come disse in un’intervista Turi Ferro, magistrale interprete di Luigi Pirandello: “ Quello che spinge un attore ad intraprendere questa tortuosa strada non è la gloria, ma l’amore per l’arte e, anche se non sono l’unico, sono stato molto fortunato perché ho incontrato le persone che amano l’arte del teatrare quanto me, altrimenti avrei fatto la fame!”

L’arte è sempre viva, ma coloro che vogliono crederci ci sono ancora? Mi chiedo quindi quale sia il destino di questo teatro da 70 posti.

Chiusura ed utilizzo dei locali come deposito così come lo è stato prima della gestione Controscena?

Sporadico utilizzo per mandare in scena esclusivamente spettacoli comici o il locale teatro dialettale?

O piuttosto l’avvicendarsi di compagnie teatrali famose in tutta Italia o perchè no in tutto il mondo?

Il teatro per antonomasia dovrebbe celebrare l’arte!

La mia vuole essere una lettera per scuotere gli animi e il nostalgico orgoglio bagherese.

Chiediamo a questa amministrazione di non agire più sotto silenzio e creiamo un movimento “SALVASERVIZI” ,almeno per quelli già esistenti!

 

                                                                                                                      Laura Di Bernardo