Brindisi, quando le parole non bastano - di Vittoria Casa

Brindisi, quando le parole non bastano - di Vittoria Casa

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Scuola, legalità, istituzioni, coesione sociale, ragazzi, bambini, figli, nipoti, sicurezza, accoglienza, memoria, ricordo, rispetto, diritto allo studio, imparare, crescere, sognare.

Oggi tutto questo si è fermato, Una mano criminale violenta, disumana ha fatto quello che finora nessuno si era permesso di fare: colpire il cuore dello Stato, perché la Scuola

È lo Stato, è il luogo simbolo della coesione sociale e della legalità.

La mafia teme più la scuola della giustizia. L'istruzione toglie erba sotto i piedi della cultura mafiosa"
Le parole di Antonio Caponnetto risuonano come un’eco spaventosa oggi, dopo il fatto di Brindisi.
LA SCUOLA FA PAURA ALLA MAFIA?
Non siamo in grado di dirlo.

altForse è anche “prematuro” siglare in qualunque modo un vile attentato definito “anomalo e complesso” dal Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri.

Una cosa, però, possiamo a gran voce dirla, gridarla: la scuola è disarmata ma non inerme.

Noi, “lavoratori della cultura”, in prima linea nella lotta alla mafia, non molliamo la presa.

Gli occhi dei nostri ragazzi che si accendono nell’impegno civile sono la nostra arma vincente, la nostra gioia più grande, il segno tangibile che la Mafia non è invincibile.

La Scuola incide sulle coscienze, il nemico più pericoloso per tutte le mafie del mondo.

La Scuola reagirà con maggiore forza e saremo ancora più determinati a lavorare per la legalità, contro ogni forma di violenza e sopraffazione.


Bagheria, 19 maggio 2012 Vittoria Casa
Responsabile Legale della Rete Bab El Gherib

 

Nella foto in alto il luogho dell'attentato; foto in basso Melissa Bassi, la studentessa 16enne rimasta uccisa nell'attentato di Brindisi