Coinres: la Corte dei Conti condanna Granata e Loddo a risarcire 3 milioni di euro

Coinres: la Corte dei Conti condanna Granata e Loddo a risarcire 3 milioni di euro

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Due ex amministratori del consorzio intercomunale Coinres, che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti in alcuni Comuni della provincia di Palermo, dovranno risarcire un danno erariale di quasi tre milioni di euro per aver assunto illecitamente personale in eccesso.

Lo ha stabilito la Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per la Sicilia, che in accoglimento dell'atto di citazione in giudizio proposto dal procuratore regionale, ha condannato Giovanni Granata e Raffaele Loddo, già presidenti del Coinres.
Granata dovrà rimborsare 2.468.590,73 euro e Loddo 461.398,54.

La sentenza riguarda illeciti commessi nelle procedure di assunzione di personale a tempo indeterminato, tra il 2006 e il 2007. Un reclutamente ritenuto dai giudici "in eccesso rispetto alle esigenze individuate nel piano industriale del Consorzio ed in violazione delle norme che imponevano il ricorso alle procedure di evidenza pubblica".

Le indagini, avviate dalla Procura contabile regionale nell'ambito dello scrutinio della gestione del ciclo dei rifiuti in Sicilia, sono state eseguite dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza di Palermo.

Della vicenda si era interessata anche la Commissione parlamentare d'inchiesta sulle attività illecite connesse alla gestione di rifiuti in Sicilia, che nella relazione conclusiva aveva espresso rilievi in merito alla situazione finanziaria del Coinres e alle assunzioni effettuate dal Consorzio. 

La Corte dei Conti ha definito i primo grado un giudizio di responsabilità, anche se è ancora pendente una indagine della Procura di Termini Imerese che aveva portato nel giugno del 2010 alla notifica  di avvisi di garanzia che al tempo investirono oltre a Gianni Granata e Raffaele Loddo, anche l'ex sindaco Pino Fricano, successivamente prosciolto.

Gianni Granata, già assessore nella giunta di Pino Fricano, era stato presidente del Coinres dal mese di aprile 2005 a maggio 2006, data in cui, ufficialmente per motivi di lavoro, si dimise: gli succedette Raffaele Loddo, allora assessore provinciale all'ambiente, che rimase in carica sino al giungo del 2008, allorchè fu rinnovato il consiglio provinciale.

Fu questo il periodo delle assunzioni Temporary, ma non solo, fatte con larga discrezionalitàe sulla base di un poiano industriale inesistente enella previsione della raccolta differenziata che non fu mai avviata.

Al tempo si scatenarono parecchie polemiche su queste vicende, anche perchè Gianni Granata nel frattempo era stato chiamato all'incarico di segretario cittadino del P.D. Allora in una nota dichiarò:"Nell'incarico di presidente del Coinres, ho sempre agito con grande serenità e trasparenza, nel rispetto degli interessi dei lavoratori e dei cittadini. Approfondirò, nel momento in cui mi sarà richiesto, le motivazioni dei miei comportamenti amministrativi che sono stati , allorchè fui presidente del Consorzio, improntati al rigore e all'efficienza.
Proprio per evitare polemiche, ed avere serenità nel mio lavoro e nella mia famiglia, mi autosospenderò dalla carica di segretario del partito Democratico di Bagheria"

In quell'occasione Granata ricevette la solidarietà dell'allora sindaco Biagio Sciortino che, in un comunicato pubblicato dall'Ufficio Stampa del Comune dichiarò:"A Gianni Granata in questo momento difficile che sta attraversando, il sindaco Sciortino mostra dunque sentimenti di amicizia e vicinanza, conoscendo l'uomo integerrimo che ha avuto a fianco come assessore nella precedente amministrazione e che alla fine di questa ha continuato a prestare con spirito disinteressato di autentica collaborazione un servizio lodevole alla Città di Bagheria".

Adesso arriva la sentenza della Corte dei Conti.


 

nella foto: a sinistra Gianni Granata, a destra Raffaele Loddo