Il nuovo PRG occasione per ripensare il territorio - di F.P. Provino

Il nuovo PRG occasione per ripensare il territorio - di F.P. Provino

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Lettera aperta al sindaco di Bagheria Vincenzo Lo Meo

 

La situazione generale in cui versa la città di Bagheria è sotto gli occhi di tutti, non credo occorra portare molti esempi per evidenziare come l’azione prodotta dalla sua amministrazione, ad oggi pressoché inesistente e priva di contenuti, abbia generato un complessivo deterioramento del rapporto tra cittadino elettore e la rappresentanza politica istituzionale. 

Non voglio produrre un elenco sistematico dei problemi, per altro già conosciuti prima della sua elezione e privo nell’hic et nunc di alcuna soluzione, ma vorrei che la sua attenzione e quella della sua squadra di governo si soffermasse un attimo sulla seguente domanda: “Qual è il progetto per uno sviluppo di Bagheria?” Orbene lontani dai proclami della campagna elettorale, credo che oggi si possa con tutta serenità e coscienza ipotizzare un modello per il futuro della città.

Allora perché il progetto del P.R.G. resta confinato nelle stanze dell’Ufficio Tecnico Comunale, senza nessuna precisa comunicazione sulle direttive e sui programmi che dovrebbero agire sul territorio per aprire una stagione nuova alla città? Ancora una volta, Bagheria rischia di perdere l’appuntamento con la storia, in altre parole non riesce a trovare la sua strada per lo sviluppo.

Uno sviluppo che non sia solo ed esclusivamente il prodotto di cubature residenziale, ma una crescita che partendo da una valorizzazione complessiva del territorio ne contempli tutte le esigenze di una terra che ha bisogno di un grande riscatto socio-economico. L’occasione del P.R.G. può e deve diventare stimolo per l’incremento di un nuovo modello di partecipazione attraverso il coinvolgimento della cittadinanza, mediato con le necessità tecniche, affinché le scelte da adottare per il territorio siano le più ampie e condivise. 

Oggi affrontare la pianificazione non è soltanto esempio di una grande democrazia evoluta, ma nello stesso tempo diventa un articolato sistema di partecipazione capace nel futuro di attrarre non solo abitanti nel territorio ma anche iniziative imprenditoriali. E’ necessario un piano regolatore generale che non operi più la scomposizione funzionale e fisica del territorio ma che sia un documento politico di economia sostenibile del territorio, attuabile attraverso tessuti omogenei che vengano definiti nel momento attuativo. 

Possiamo immaginare Bagheria come laboratorio per una “Smart City”, capace di semplificare l’accesso ai servizi per i cittadini e che si integri in modo intelligente e sostenibile con l’ambiente, facendo uso di tecnologie a supporto delle persone diversamente abili e dispositivi di e-health e di e-wellness per la prevenzione, il benessere e la cura a distanza e di Smart Solutions per una scuola che punta a educare divertendo e coinvolgendo.

 L’obiettivo è di generare un’immediata ricaduta delle attività sull’intero tessuto sociale, coinvolgendo istituzioni, aziende private e giovani innovatori. Bisogna rivolgersi ai giovani, per costruire i nuovi progetti, partire dalle nuove generazioni chiedendo il loro contributo. 

I nuovi media possono essere strumento di comunicazione con le grandi comunità. Il Governo ha già destinato un bando per le “Smart City” da 300 milioni per 8 regioni del Sud: le 4 regioni dell’obiettivo convergenza (Calabria, Sicilia, Campania e Puglia) più Sardegna, Basilicata, Abruzzo e Molise. 

Questi sono solo alcuni degli argomenti che dovranno stare all’interno delle linee guida per il progetto di “Bagheria domani”. Lascio, alla riflessione del Sindaco queste poche righe che non vogliono essere un programma ma un contributo alla nascita di un grande progetto di riscatto sociale ed economico per Bagheria.

Francesco Paolo Provino