Il prossimo Consiglio Comunale presenta all'odg una proposta dell'A.C. volta ad istituire la consulta femminile e delle pari opportunità.
Studiando la delibera in vista dell'assemblea consliare mi sono accorto come questa proposta,pur non essendo mai pervenuta in I commisione "Affari generali ed Istituzionalli,statuti,regolamenti" , contenga esclusivamente lo statuto istitutivo della consulta .
Affermo subito che trovo l'istituzione di questo organo un fatto positivo e ne condivido lo spirito e le finalità .Non posso però esimermi dal fare qualche critica,tral'altro condivisa da alcuni consiglieri della mia commissione,su alcuni articoli dello statuto proposto per l'approvazione in Consiglio.
Premetto che nella mia esperienza politica e di associazionismo mi sono spesso occupato di consulte comunali e della loro istituzione. In passato,insieme a tanti ragazzi della Sinistra Giovanile prima e dell'associazione culturale Antigone dopo,abbiamo fatto battaglie per l'istituzione della consulta giovanile e della cultura; con svariate associazioni (e mi piace ricordare con Concetta Impellitteri e Nunzia Pampinella) si è lavorato per la creazione e la nascita del forum terzo settore.
Insomma abbiamo sempre creduto nel valore dell'associazionismo e nel contributo che la società nelle sue varie e libere organizzazioni può dare alla nostra comunità.
Anche le consulte comunali,a nostro modo di vedere, devono essere pensate e istituite per ricercare il massimo coinvolgimento delle realtà associative presenti in città e per sollecitare nei settori di loro competenza proposte che possano rivolgersi all'Amministrazione Comunale,idee nuove a cui la politica spesso arriva in un secondo momento.
Ad integrazione di quanto detto c'è da dire che anche le più recenti normative,proprio perseguendo lo spirito suddetto, mirano ad escludere gli organi politici dalla presenza nelle varie commissioni consultive.
Tutto questo è certamente in contrasto con l'articolo 4 dello statuto proposto dall'Amministrazione Comunale il quale prevede che a presidere la consulta sia "di diritto" per l'appunto l'assessore al ramo o il consigliere comunale che ricopra tale delega (membri di diritto insieme alle consigliere comunali e circoscrizionali anche dell'assemblea della consulta) e che questi nomini un vicepresidente ed un segretario, membri che costituiscono l'ufficio di presidenza e componenti del consiglio direttivo.
Al presidente chiaramente sono delegate le funzioni di rappresentanza e di convocazione e conduzione dei lavori della consulta, nonchè a lui sono indirizzate le domande delle varie associazioni od enti che vogliono far parte della consulta stessa.
Ora, mi permetto di trovare tutto questo veramente assurdo.
Un organismo che nasce per stimolare la partecipazione della società e dei cittadini che è presieduto da un componente della stessa Amministrazione Comunale che dovrebbe essere destinataria delle varie proposte; e per di più lo stesso Assessore o consigliere presidente nomina altri organi direttivi.
Trovo giusto, a mio modo di vedere,aprire questo dibattito -prima dell'approvazione dello statuto in consiglio comunale- e rendere pubblica allla cittadinanza queste considerazioni.perchè ritengo che tra l'invocare la partecipazione ed il volerla passi una grande differenza,il praticarla.
Detto questo,non mi dilungo ulteriormente,ma volendo passare alle proposte annuncio che sto lavorando e lavorerò, insieme alla I commissione ed a tutti i colleghi consiglieri che lo vorranno,a degli emendamenti che correggeranno lo statuto prevedendo che l'assemblea della consulta, formata dalle associazioni che presenteranno domanda all'ufficio pari opportunità e non all'assessore, potrà eleggere, tra i rappresentanti delle organizzazioni, un proprio presidente, un vicepresidente ed un segretario.
Mi aspetto che l'Amministrazione Comunale e l'assessore proponente di questa proposta,l 'assessore Vittoria Casa, abbiano la sensibilità di cogliere le questioni qui sollevate e confido nella comprensione, sempre manifestata, dei colleghi consiglieri.
Daniele Vella, capogruppo Pd.