Il dovere morale dei bagheresi- di Angelo Gargano

Il dovere morale dei bagheresi- di Angelo Gargano

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Non possiamo non raccogliere l'autentico "grido di dolore" che Francesco Alliata di Villafranca Valguarnera, lancia per salvare uno delle architetture più straordinarie, uno dei pezzi di storia siciliana, Villa Valguarnera,

residenza della famiglia Alliata, famiglia di mercanti pisani che venuti in Sicilia nel 1300, ne hanno influenzato una parte importante degli eventi economici, politici e culturali.

No, non possiamo girarci dall'altra parte magari con il pretesto che sono beghe di famiglia.

Un uomo di 91 anni, carico di anni, di storia e di memoria, ancora lucidissimo nei ricordi e nei sentimenti, che assume una decisione così garibaldina, di "occupare" cioè una parte della villa che sta andando in malora, non può essere etichettato come qualcuno che miri al suo "particulare".

Un uomo, Francesco Alliata di Villafranca Valguarnera, e la figlia Vittoria, che vogliono, fortemente vogliono, che quello che è uno dei complessi monumentali più importanti del Meridione d'Italia, non vada come purtroppo sta andando, in rovina, per una burocrazia troppo esperta in codici e formalismi e poco attenta alla sostanza.

Se è vero, come è vero, che la giornata del FAI di primavera a Villa Valguarnera è saltata perché è stata ritenuto potenzialmente pericoloso per i visitatori, non si può nel contempo chiedere di smontare i ponteggi, quando anche un bambino capirebbe che ci sono opere fondamentali di consolidamento non ulteriormente rinviabili da eseguire, per non compromettere definitivamente il manufatto.

E' tempo di agire: è tempo che la politica , e non solo quella bagherese, ma quella regionale e quella nazionale, comprendano che stiamo parlando della più bella villa settecentesca di Bagheria e forse dell'intera Sicilia, la cui presenza da sola a Bagheria potrebbe garantire se restituita alla pubblica fruizione migliaia e migliaia di visitatori ogni anno.
Lo dobbiamo capire noi bagheresi mettendo da parte l'apatia e lo scetticismo:"Tanto sono cose loro, e noi non possiamo farci niente"

Non è così: noi possiamo fare tanto.

Va anche riconosciuto alle ultime due amministrazioni, uno sforzo sincero per cercare di trovare una soluzione: una parziale riapertura, tentativi generosi di riaprire un dialogo oggi fruttuoso con una parte della proprietà, che guarda con amicizia e simpatia agli amministratori bagheresi.

Ma la Regione deve riuscire a far prevalere sui legittimi interessi dei singoli gli interessi, che debbono essere assolutamente prevalenti, della comunità.
Villa Valguarnera, se necessario, deve essere resa pubblica, e su Villa Valguarnera occorre concentrare gli investimenti necessari a restituirla come si suol dire "all'antico splendore".

Per questo facciamo un appello alla politica in un momento in cui tanti, da sindaco o da consiglieri si candidano alla guida della città; facciamo un appello alla politica regionale, dove siamo rappresentati con un assessore bagherese, Pier Carmelo Russo, all'assessore ai Beni culturali, Sebastiano Missineo, alle forze della cultura, alle associazioni, ai cittadini di buona volontà di adottare con la testa e con il cuore Villa Valguarnera.

Ed in particolare ci rivolgiamo all'onorevole Gabriella Giammanco, membro della commissione cultura, perché anche lei si attivi e faccia qualcosa.

Ci fu un momento poco più di venti anni fa in cui, dopo avere creato un comitato scientifico di altissimo livello per la tutela delle ville barocche di Bagheria, si fu molto vicini a far votare in sede di legge finanziaria nazionale un cospicuo finanziamento per questo obiettivo.

Si torni a ripercorrere quella strada, perché Villa Palagonìa, il Museo Guttuso, Palazzo Butera e la Certosa, Palazzo Aragona Cutò, Villarosa, Villa Ramacca, il parco di Villa San Cataldo, e Villa Valguarnera possono ben diventare le nostre vere fabbriche "verdi".


Non dobbiamo smettere di tenere viva l'attenzione, perché proprio adesso che si va a completare il Palazzo Butera, si può riuscire ad innescare un circolo virtuoso: perché con le ville e i palazzi oggi in mano pubblica e restaurati, e mettendo dentro anche le ville ristrutturate dai privati, (che con adeguata convenzione possono essere rese visitabili), Bagheria può ben presentarsi agli operatori turistici con la possibilità di offrire al visitatore un itinerario di una intera giornata, unico in Sicilia, di residenze nobiliari barocche.

Bisogna crederci; e se ci crede un uomo, sia pure speciale, che a 91 anni compie un gesto così clamoroso, quale è quello di "occupare" quella parte di villa in cui è nato e cresciuto, e non per mero desiderio di possesso, ma per denunciarne il colpevole e inarrestabile degrado, è giusto che ci credano con tuta la loro forza e la loro volontà quanti in questa città ci vivono e vogliono che i propri figli ci continuino a vivere.

Un soffitto di pannelli di legno decorati, danneggiato dall'umidità

Il soffitto affrescato nella stanza dello Zodiaco

Le drammatiche condizioni dei sottotetti


Intervista a Francesco Alliata Valguarnera di bagherianews