Il vero costo in bolletta delle "rinnovabili" e "la macchina del pane"- di Giuseppe Ferrante

Il vero costo in bolletta delle "rinnovabili" e "la macchina del pane"- di Giuseppe Ferrante

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In questi giorni molto si è detto, a favore o contro, le rinnovabili ed in particolar modo del fotovoltaico e del sistema di incentivazione conosciuto con la denominazione di "Conto Energia".

Anche alcune associazioni di consumatori hanno dato i numeri. Numeri da estrazioni dell'otto direi. Molto si è parlato su quello che succede nel resto del mondo e molto si è detto sulle scelte effettuate dal governo della Germania per regolamentare gli incentivi.

Nessuno però riflette sul fatto che in Germania, dovunque tu guardi, il panorama dei tetti è pieno di fotovoltaico ed il settore è in forte crescita da almeno 15 anni.

Nelle nostre latitudini, la Sicilia, dovunque si guardi, il panorama dei tetti è legato, ancora, ai serbatori di acqua in plastica azzurra (adesso anche grigi che tanto sanno di elefante) o, in alcuni casi purtroppo, a quelli di Eternit.

Quindi le scelte non possono essere Ctrl+Alt+Canc.

A prescindere dal fatto che in quanto azienda, a noi il decreto emesso dal Ministro Romani, ci colpisce sul lato economico e sulle strategie di mercato del presente, occorre fare chiarezza sulle "cifre" del fotovoltaico, non prima però di avere fatto alcune premesse:

• noi riteniamo che era necessario rivedere il valore dell'incentivo riconosciuto al settore fotovoltaico, non certo a febbraio di quest'anno, ma era necessario;
• noi riteniamo che è giusto rivedere l'impatto degli impianti cosiddetti al suolo;
• noi riteniamo che è sacrosanto ragionare in termini di medio lungo periodo e no con prospettive da "sotto il naso".

Detto questo, però, occorre dire che il costo in bolletta del sistema incentivi sulle rinnovabili, cosi architettonicamente comunicato, è assolutamente fuorviante. Sono stai dati numeri assurdi e alle volte gonfiati ad arte, sia da aziende operanti nel settore energetico, sia da parte di una associazione di consumatori.

Anche l'altra sera il Ministro Romani in quel di Porta a Porta, parlava di 3 miliardi sul costo in bolletta, senza però dire cosa significa questa cifra.

Il costo energetico del fotovoltaico è semplice da determinare, basterebbe che il principale venditore di energia, rendesse più leggibile la "bolletta" per capire che la voce A3 del costo energetico (la voce oggi modificata, ma che sino al 2008 era chiamata CIP6 e che in dieci anni ha elargito oltre 35 miliardi di euro anche alle fonti definite, con una magia letteraria, "assimilate") somma (più o meno) ad 8 centesimi di euro sul costo del kW/ora (kWh).

Cioè ogni kWh che noi paghiamo, perchè consumato, è aumentato di 8 centesimi di euro per finanziare le rinnovabili. Per famiglia questo valore è stimato, per consumi medi annui di 4300 kWh in 35 euro ad anno.

Ecco, quindi un chiaro dato da comunicare: ad ogni famiglia italiana il costo delle rinnovabili in bolletta non supera, in media, i 35 euro per anno oneri compresi.

La verità, quindi, non può essere questa, chi non vorrebbe pagare 8 centesimi di euro in più per permettere di migliorare l'impatto ambientale, diminuire la produzione di CO2 e rendere più democratica la produzione di energia?

Proprio in questo sta il problema, la democrazia produttiva, ed ieri il Ministro Romani, quando accennava al fatto che il fotovoltaico produce solo per 1/7 della necessità di energia che richiama la rete (per le sue caratteristiche naturali), non ha fatto altro che confermare il concetto che sto per dirvi.

Il fotovoltaico, per sua natura tecnica, è fatto per essere posizionato sui tetti. Tetti che per il 99% sono abitati da persone, sia nelle loro attività lavorative, sia nelle loro attività sociali o familiari.

Questo significa che il valore energetico del fotovoltaico viene percepito immediatamente dalle persone.

In pratica, con un impianto fotovoltaico sul tetto di casa nostra, produciamo noi stessi l'energia che ci serve. Come se avessi comprato "la macchina del pane" e diminuito il mio acquisto dal fornaio. La verità, sta in questo esempio. Perché ?

Perche l'energia fotovoltaica è un'energia pregiata, viene prodotta in corrispondenza delle ore di punta della domanda.

In pratica, secondo uno studio del Kyoto Club, prendendo in riferimento i prossimi 30 anni - durata media di un impianto - se installassimo il fotovoltaico sul nostro tetto, non andremo per 10 anni dal "fornaio".

Significa che in un mese andremo dal fornaio solo 20 giorni, risparmiando gli altri giorni. Immaginate cosa vuol dire per i pochi "fornai" esistenti in questo mercato dell'energia.

Secondo alcuni appunti che gentilmente Mario Pagliaro (Direttore del Polo Siciliano di Ricerca sul fotovoltaico) ci ha concesso, un GW di fotovoltaico potrebbe fornire 1,5% di energia negli orari di picco; 10 GW porterebbero alla copertura di oltre il 15% della richiesta di picco.

Momento in cui il costo dell'energia arriva al massimo (in Sicilia, lo scorso anno ha raggiunto anche punte di 24 centesimi di euro al kWh). Con un risparmio energetico di sistema (Tutti quanti) di notevole valore e con un risparmio, invece, di chi ha la "macchina del pane" di almeno il 70% del costo energetico di oggi.

Cifre che fanno venire la pelle d'oca alle aziende che operano nel settore energetico.

Noi di Medielettra mica vogliamo un mercato protetto, mica vogliamo un mercato drogato.

Però vogliamo una certezza delle regole. Regole valide per un tot tempo. Un tempo che sia in linea con i tempi di pianificazione degli investimenti aziendali, vogliamo che l'opinione pubblica sia informata di più, vogliamo che le informazioni arrivino in tutte le case, in tutte le associazioni, in tutte le aziende, in tutti i partiti politici.

Ma desideriamo, anche farvi una domanda: sieti disponibili a pagare 8 centesimi in più il kwh che consumate, affinchè si abbia un ambiente più pulito, meno CO2 e si incentivi lo sviluppo e l'utilizzo delle energie rinnovabili che in questi anni ha dato lavoro a molti giovani soprattutto nelle aree del Sud?

Questo è l'argomento principe del tema in questione! e non abbiamo chiamato in causa il nucleare perchè in questo momento non ci sembra corretto.

Giuseppe Ferrante (Dir. Marketing) MEDIELETTRA