Sono ventisette i Comuni siciliani che andranno alle urne, per il rinnovo degli organi amministrativi, il 29 e 30 maggio, così come deciso oggi dalla giunta regionale, su proposta dell'assessore per le Autonomie locali e la Funzione pubblica, Caterina Chinnici.
L'eventuale ballottaggio si terrà il 12 e 13 giugno. Unico capoluogo coinvolto è Ragusa, mentre in provincia di Enna non si voterà in nessun Comune.
Tra i centri maggiori Canicattì, in provincia di Agrigento, Bagheria, nel palermitano, e Vittoria in provincia di Ragusa.
Oltre che negli enti il cui rinnovo era già fissato per scadenza naturale, si voterà anche a Vallelunga Pratameno (Cl), Terrasini (Pa), Ferla e Sortino (Sr), dove i sindaci si sono dimessi o sono stati sfiduciati.
La presentazione delle liste e dei candidati a sindaco collegati dovrà avvenire, invece, tra il 29 aprile e il 4 maggio. Si voterà la domenica dalle 8 alle 22 e il lunedì dalle 7 alle 15.
E' stata trovata una soluzione di compromesso tra chi spingeva per il 12-13 giugno con eventuali ballottaggi il 26 giugno, in modo da far sovrapporre il giorno del voto con il voto referebdario per ottenere una sostanziosa riduzione dei costi.
Solo nei comuni più grossi in cui si sarà eventualmente il ballottaggio si avrà questa eventuale coincidenza di data con il voto referendario
Si voterà, ormai è scontato, con la vecchia legge elettorale che prevede che il voto dato alla lista, qualora non venga specificato il voto per un diverso candidato a sindaco, va automaticamente al candidato sindaco collegato alla lista.
Per le liste che non hanno riferenti regionali o nazionali sono necessarie 400 firme per la presentazione. A Bagheria sono attribuiti 30 consiglieri comunali. Il quorum pertanto per l'ingresso in consiglio di una lista si aggirerà nell'intorno di 1500 voti, prevedendo un tetto di 31.000/32.000 voti validi.