Questa lettera per rispondere all' invettiva che Lei, padre Leonardo, domenica 13 febbraio, durante la celebrazione della Santa Messa, ha condotto nei confronti della cultura di sinistra e delle donne che, in modo pacifico, sono scese in piazza in difesa della loro dignità calpestata ....
E' doveroso innanzitutto precisare che l'omelia dovrebbe essere l'attualizzazione della Parola di Dio nella vita del credente e nel momento partecipativo della liturgia.
La sua omelia è stata, invece, molto politicizzata e si è tradotta in un attacco nei confronti della sinistra presumendo di argomentare 'ad hominem' per delegittimarla nei confronti delle critiche rivolte a Berlusconi; così alla fine, siccome tutti siamo immorali, perché prendersela con uno soltanto, che, rispetto agli altri, ha solo maggiori possibilità di comprare o svendere tutto?.......Ai potenti bisogna perdonare tutto!
Leggi la lettera di padre Ricotta, omelia 13/02/2011
Rispondere a questa sua esternazione è doveroso civilmente ed eticamente e, innanzitutto, le poniamo alcune considerazioni:
A. L'omelia è un genere letterario preciso che ha il compito di attualizzare la parola di Dio e non il compito di accusare qualcuno e scagionare qualche altro;
B. Detta attualizzazione deve servire a tutti, senza bisogno di fare nomi, presentando l'idealità evangelica che si trova in avanti rispetto a ciascuno di noi;
C. Ulteriori riflessioni sul vangelo e le eventuali conclusioni da esso vanno tratte da ciascuno, tenuto anche conto che tutti siamo 'titolari' della Parola di Dio in forza del battesimo, della cresima e dell'eucaristia;
D. Non ha senso un attacco a un orientamento politico con l'implicito sostegno all'orientamento opposto, perché la liturgia non è la sede per queste manifestazioni;
E. Inoltre, se proprio si vuole parlare di detti problemi si può convocare una assemblea parrocchiale per un confronto aperto e leale nel quale raccogliere i diversi punti di vista;
F. Infine, alcune scelte legislative che sono maturate negli ultimi decenni sono frutto non solo della sinistra ma di una volontà popolare, anche cattolica, che le ha sostenute e vanno comprese all'interno della laicità dello Stato la quale, senza imporre niente a nessuno, ha il dovere di salvaguardare eventuali orientamenti diversi rispetto alla morale tradizionale.
Consentire altro (coppie di fatto, divorzio...) non significa svuotare il senso della famiglia; la famiglia continua ad avere il suo valore a prescindere; le esemplificazioni addotte (dall'aborto alla pillola...) mettono sullo stesso piano cose che vanno comprese con i debiti distinguo.
Queste le considerazioni relative alla lettera che lei ha distribuito ai parrocchiani.
Ma rimane la ferita morale e civile che si è determinata in tutti i cristiani cattolici , uomini e donne, ispirati dal Vangelo e dall'opera di Gesù che nel suo comandamento invita ad amare il prossimo come se stessi e non ad additarlo, a soccorrere gli ultimi e non i potenti, uomini e donne che si riconoscono anche nella cultura di sinistra .
Lei con la sua predica ha voluto additare ed emarginare chi si riconosce in una cultura della legalità, della solidarietà e dell'uguaglianza. Una comunità non è omologata ad un pensiero politico! Lei non può mortificare e inveire dentro la chiesa di tutti!!
Le vogliamo elencare quali sono le idee che ispirano le donne e gli uomini di sinistra, quegli uomini e quelle donne che lei ha additato come farisei, ipocriti, becchini delle anime!
1) La sinistra è l'idea che se guardi il mondo con gli occhi dei più deboli, puoi fare davvero un mondo migliore per tutti
2) Nessuno può stare bene da solo. Stai bene se anche gli altri stanno un po' bene. Se pochi hanno troppo e troppi hanno poco l'economia non gira perché l'ingiustizia fa male all'economia.
3) Ci sono beni che non si possono affidare al mercato: la salute,l'istruzione, la sicurezza.
4) Il lavoro è la dignità di una persona. Sempre. E soprattutto quando hai trent'anni e hai paura di passare la vita in panchina. Il lavoro non è tutto, ma questo può dirlo chi il lavoro ce l'ha.
5) Davanti a un problema serio di salute non ci può essere né povero né ricco, né calabrese né lombardo né marocchino.
6) Dobbiamo lasciare il pianeta meglio di come l'abbiamo trovato perché non abbiamo il diritto di distruggere quello che non è nostro.
7) L'insegnante che insegue un ragazzo per tenerlo a scuola è l'eroe dei nostri tempi. Indebolire la scuola pubblica vuol dire rubare il futuro ai più deboli.
8) La condizione della donna è la misura della civiltà di un Paese. Calpestarne la vita è l'umiliazione di un Paese.
9) Chi si ritiene di sinistra, chi si ritiene progressista,compresi coloro che vogliono essere fedeli al Vangelo, devono tenere vivo il sogno di un mondo in pace, senza odio e violenza, e devono combattere contro la pena di morte, la tortura e ogni altra sopraffazione fisica o morale.
Alla fine, essere di sinistra significa combattere l'aggressività che ci abita dentro: quella del più forte sul più debole, dell'uomo sulla donna, di chi ha potere su chi non ne ha. E' prendere la parte di chi ha meno forza e meno voce.
Inoltre, quello che ci addolora profondamente è il fatto che lei, padre Leonardo, si sia servito di alcune riflessioni di S. Tommaso per esprimere il suo odio e il suo rancore assieme alla sua incapacità di capire l'umanità in cammino nella storia, in cui le culture si incontrano, si intersecano e si evolvono sotto lo sguardo paterno di Dio .... Checché ne pensi lei.
E a conclusione una parola di speranza e di auspicio per la comunità di Casteldaccia , così relegata a vivere nella diffidenza e nella divisione affinché possa ritrovare una guida spirituale capace di innalzarla ed elevarla !
Lettera Firmata Le donne e gli uomini di sinistra