Fa piacere constatare che mentre il dibattito locale è incentrato sulle candidature alla sindacatura di Bagheria, c'è chi si occupa, e soprattutto si preoccupa, su cosa i nuovi amministratori dovranno realizzare per il bene e lo sviluppo della nostra comunità.
L'elemento di forza della nostra gastronomia risiede nel fatto che si basa sulla fusione e simbiosi tra la cultura e la tradizione contadina che ha permeato per decenni la storia e l'economia del nostro comprensorio e la cultura marinara.
I prodotti della terra (olio, limone, pomodori, pane, formaggi, vino etc...), nelle ricette tradizionali si combinano e si fondono in un mix gradevolissimo e prelibato, con il patrimonio ittico del pescato locale ( tipico esempio; acciughe, le sarde a beccafico o la pasta con le sarde).
La formula turismo, cultura e gastronomia, con il contorno delle tradizioni e delle suggestioni dei luoghi è un fattore di successo.
Ricordiamo, però, che la gastronomia di un territorio per trasformarsi in benessere, ricchezza, sviluppo, deve unirsi alla cultura dell'ospitalità, alla capacità delle genti di un luogo di entrare in sintonia con l'ospite. regalandogli il piacere di condividere le tradizioni della gente ed assaporare in tal modo l'emozione della scoperta di un mondo, magari un po' diverso dal proprio.
Basta citare due dati, per intuire le potenzialità del turismo eno-gastronomico che in Italia vale cinque miliardi e si conferma il vero motore della vacanza Made in Italy, tenendo conto, tra l'altro, che la domanda di turismo enogastronomico cresce dell'11% medio annuo, cioè circa 3 volte il tasso di crescita medio della domanda turistica globale.
Per intercettare un segmento di questo flusso turistico, un sistema territoriale di offerta dev'essere integrato attraverso la cooperazione fra gli operatori, e deve superare l'approccio individualista ed assumere una dimensione distrettuale e comprensoriale.
Questa la ragione che ha portato ad individuare, all'interno delle linee guida dei fondi POIN ( Piani Operativi Interregionali) sul turismo, i Comuni di Bagheria e Santa Flavia come attrattori turistici. Questo grazie alle potenzialità dell'offerta di un turismo integrato che unisce
1) al turismo culturale (il polo delle ville settecentesche),
2) quello balneare della formula tradizionale sole-mare,
3) quello paesaggistico-ambientale- naturalistico dei borghi marinari di Aspra, Porticello, S.Elia, Soltanto, degli scorci di Capo Zafferano e Mongerbino e del parco naturale di Monte Catalfano,
4) quello archeologico del sito di Solunto,
5) al pesca-turismo delle marinerie di Aspra e Porticello,
6) a quello eno-gastronomico ( la sede degli stabilimenti del marchio storico "VINI CORVO" e le eccellenze dei locali storici della ristorazione e della pasticceria recensiti e premiati dalle riviste specializzate: Don Ciccio, Don Gino, Bar Ester, La Muciara, Francu u'Piscaturi, Il Faro Verde, etc...).
Occorre, in estrema sintesi, configurare quel prodotto complesso "destinazione turistica", comprendente tutti gli elementi della vacanza (cultura, enogastronomia, tradizioni, ospitalità, ambiente, ecc.) che consente al turista di entrare in convivio con il luogo, in un contesto di qualità totale e di efficienza (garantita dall'organizzazione comprensoriale).
La consapevolezza che il patrimonio gastronomico del nostro territorio costituisce un elemento fondamentale e strategico per la sua valorizzazione e promozione in chiave turistica, ha portato alla costituzione nel 2008, di concerto e con il sostegno dell'Amministrazione di Santa Flavia dell'Associazione " ALTROMARE" che promuove iniziative nel circuito eno-gastronomico, turistico e culturale, per la pubblicizzazione degli alimenti tipici locali, della pesca e dell'agricoltura biologica di produzione artigianale.
Attività a supporto dello sforzo congiunto degli operatori che deve essere indirizzato ad inserire il comprensorio turistico Bagheria-Santa Flavia nel tour turistico siciliano, colmando il buco del tragitto Palermo-Cefalu', creando così le condizioni affinché i tour operators prevedano quantomeno un pernottamento.
Questo implica uno sforzo nella direzione dell'incremento della ricettività (posti letto) e la risoluzione di problematiche annose quali quelle legate alla mobilità e all'accessibilità ( stradale, autostradale, ferroviario) e al decoro ed all'igiene urbana (vicenda rifiuti); vera ed autentica zavorra.
I temi principali sui quali occorrerà intervenire si possono così semplificare:
1) offerta di beni immateriali (tradizioni e identità territoriale, libri, storia); di beni culturali e paesaggistici;
2) diversificazione e destagionalizzazione dell'offerta turistica territoriale;
3) trasferimento di buone pratiche ed esperienze da altri contesti territoriali,
4) la creazione di "Strade dei sapori",
5) degustazione di prodotti locali tipici,
6) esemplificazione di tecniche di produzione,
7) vendita prodotti agroalimentari;
8) ricerca e innovazione nell'ambito di filiere e reti;
9) educazione agroalimentare,
10) laboratori del gusto,
11) corsi di enogastronomia,
12) filiera corta, ,
13) prodotti di qualità,
14) prodotti tipici,
15) presìdi slow food
16) promozione delle attività artigianali locali (legno, fibre, tessuti, ricami, ferro, pietra, attrezzi lavoro, ceramica, arti creative, etc).
Queste sono le buone ragioni perché la politica locale deve appassionarsi a questi temi, che auspichiamo caratterizzeranno il dibattito della prossima campagna elettorale, poiché dalle risposte che si appronteranno dipenderà la rinascita e lo sviluppo del nostro territorio
MICHELE BALISTRERI - Presidente dell'Associazione "Altromare" e consulente della Regione Siciliana per l'incentivazione delle politiche di sviluppo del turismo rurale