Paola Pottino, ha intervistato per il periodico "Cult" Nicola Tomasello, bagherese, esperto istruttore di subacquea, ma soprattutto un amante delle profondità marine. Per gentile concessione ve la riproponiamo.
Coralli molli, anthies, occhiate, gorgonie, stelle di mare, lucenti orecchie di Venere e molte altre specie di creature marine abitano i nostri mari e costituiscono il mondo privilegiato di Nicola Tomasello , 63 anni originario di Bagheria (Palermo), esperto istruttore di subacquea, amante degli abissi e uomo combattivo verso chi deturpa le nostre bellezze sottomarine.
Scherzosamente sostiene che la sua è stata una passione a "seconda vista", iniziata per gioco, ma maturata nell'età della consapevolezza.
Il suo primo contatto con il mare è avvenuto in tenera età, ma soltanto molti anni dopo, Nicola ha provato la gioia di immergersi con le bombole in un mondo completamente nuovo. Per il subacqueo, il mare deve essere vissuto in chiave culturale e, alla pari di un libro, deve essere letto.
Fonte inesauribile di testimonianze storiche, come l'archeologo Sebastiano Tusa (del quale è grande amico), pensa che il gesto più nobile che l'uomo possa fare è non depredare nulla dai fondali, ma, al contrario, creare percorsi archeologici o musei sottomarini che, custodi di tesori immensi, rimangono testimonianza storiche di eccezionale importanza. Amante del mare a 360 gradi, in ogni stagione, ma in particolare in inverno dove la visuale è ancora più nitida: è come una donna spettinata, dolcemente naturale e misteriosa.
Quale fascino nasconde il mare d'inverno?
" In questa stagione il mare offre una dimensione profonda simile a quella del sogno, da esplorare nella sua integrità. La poseidone, che è una pianta acquatica da molti scambiata per alga, in inverno è assente quindi il fondo è più leggibile. Inoltre le stagioni in mare sono leggermente sfalsate specialmente nel Mediterraneo che è un magazzino termico, e a dicembre, gennaio e febbraio l'acqua è calda. Nell'ultima immersione che abbiamo fatto, la temperatura dell'acqua era superiore a quella dell'atmosfera terrestre, scendendo oltre i 10-12 metri la temperatura acquatica tra l'inverno e l'estate, dunque, non cambia molto".
Lei è presidente dell'associazione Pagine di Mare. Quali sono i vostri obiettivi?
"La nostra associazione ha sposato in pieno l'idea di leggere il mare culturalmente, per cui ci occupiamo di "immersioni culturali" alla ricerca di reperti storici significativi e in questo senso supportiamo i subacquei della Soprintendenza nei momenti di recupero. Inoltre, amiamo molto fare le immersioni ricreative con il solo fine di bearci delle bellezze di questo affascinante mondo sommerso".
Lei è anche istruttore professionista di subacquea e ama insegnare a coloro che vogliono intraprendere per la prima volto questa esperienza.
"Si, amo essere testimone di questo "battesimo". Un uomo viene al mondo da una dimensione acquatica, ritornare alle sue origini è, in fondo, una specie di secondo battesimo!
Quando si accompagna qualcuno in questa seconda dimensione, è davvero un momento "mistico" che contiene nel suo essere una certa religiosità".
In un'immersione subacquea cosa è assolutamente proibito fare?
"E' obbligatorio porsi un interrogativo: "Sono addestrato per intraprendere questa esperienza?" Esistono dunque tre regole da rispettare : fermarsi, riflettere e agire".
Cos'è la paura per un sub?
"E' sicuramente un freno, ma un subacqueo senza paura è un pazzo. La paura si deve metabolizzare per trasformarsi in prudenza, riflessione, e si esorcizza razionalmente. Quando si va sott'acqua, l'immersione è stata già studiata decine di volta e bisogna essere addestrati a riconoscere e ad affrontare gli eventuali rischi che possono capitare. Il mare insegna ad essere riflessivi e a non agire mai d'istinto".
E' assolutamente contrario alla pesca subacquea. Perché ?
"Anche se si chiama pesca, penso che in realtà sia "caccia subacquea" e di certo è tutto tranne che uno sport come oggi viene classificato. Cosa c'è di sportivo nell'uccidere un pesce con un fucile? Un animale lo si può anche uccidere per legittima difesa, per nutrirsi, ma mai per "sport". Lo sport è l'esaltazione della bellezza, non della morte".
Dagli anni 60 a oggi lo stato dei nostri mari è notevolmente degradato ...
"L' uomo è riuscito a creare danni incommensurabili. I nostri mari sono abitati da presenze che una volta erano estranee.
Ad esempio la mucillagine negli strati profondi dell'acqua è inquinante. Io credo che oggi l'educazione ecologica ambientale sia importante soprattutto per i giovani. Le capitanerie dovrebbero fare delle visite guidate a scopo educativo perché i nostri ragazzi crescano consapevoli del nostro immenso patrimonio subacqueo e bisognerebbe insegnare loro a diventare vigili dei propri genitori".
Lo scoglio della formica, che dista un miglio ad est da Porticello, è a suo giudizio uno scoglio che racconta?
"Questo scoglio è affascinante non solo per la sua posizione geografica, ma anche per la sua forma morfologica. La storia si è data appuntamento sotto lo scoglio della formica. E' a forma di incudine con al centro un rettangolo scavato le cui due punte sono rispettivamente rivolte una ad est e l'altra ad ovest. Sempre al centro vi è una scanalatura concava orientata tra nord e sud, ed è intuibile che a essa fosse sovrapposta una struttura convessa, costituendo così una bussola primitiva con i quattro punti cardinali alla base. Lo scoglio ha un fascino particolare perché è una scultura, è la dimensione dello spirito".
Lei è rimasto affascinato dall'ipotesi dello studioso inglese Samuel Butler secondo cui Itaca si trovasse nel Mediterraneo ...
"Butler, dopo aver studiato a fondo l'Odissea, pervenne alla convinzione che il maggior poema omerico fosse stato scritto in realtà da una donna, e in particolare da una donna trapanese, intorno all'anno Mille avanti Cristo. Egli si recò diverse volte a Trapani per trovare i riscontri alle sue ipotesi: Il racconto epico per Butler trovava in Trapani e nelle sue isole uno scenario perfetto e rispondente alla descrizione dei posti ove ulisse condusse la sua peregrinazione, fino al ritorno ad Itaca individuata in Marettimo - Himera, l'isola sacra di greci e romani".
Qual' è il modo migliore per ammirare il mare ?
"Con gli occhi chiusi, perché la bellezza acceca. Quando si guarda l'orizzonte, si tende a chiudere gli occhi per la potenza della luce. Allo stesso modo, quando si guarda il mare, gli occhi dovrebbero essere serrati, per lasciare spazio alla mente di catturare il suono del vento, il rumore delle onde che si infrangono sugli scogli e tutte le dolci vibrazioni naturali".
Febbraio 2011 CULT