Ci permettete di non condividere ....?- di Montedoro

Ci permettete di non condividere ....?- di Montedoro

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Riceviamo e pubblichiamo:"Non sono d'accordo con quello che tu dici ma morirò purché tu lo possa dire".

Premesso questo scontatissimo quanto noto articolo uno della democrazia, precisiamo di non volerci, neanche lontanamente, intromettere nel merito della diatriba sorta sulla dichiarazione di intento di voto a favore o meno della Prof.ssa Vittoria Casa e che nulla abbiamo a che vedere con il Sig. Aureliano Buendia, di cui non condividiamo, peraltro, le tesi.

Non possiamo fare a meno, però, di esprimere tutto il nostro dissenso su alcune affermazioni che rispettiamo ma che reputiamo alquanto discutibili nel momento in cui attaccano la onorabilità delle persone che esprimono la loro opinione dietro pseudonimo.

Ci siamo registrati a questo sito fornendo nome cognome ed e-mail, il gestore, qualora necessario, è già tenuto a fornire alle Autorità gli estremi di chi, eventualmente, si renda responsabile di dichiarazioni offensive o calunnianti, esortiamo i lettori a muoversi in tal senso se pensano di essere lesi nei propri diritti.

Detto ciò, è nostra opinione che esprimersi liberamente dietro pseudonimo possa aiutare a liberare i nostri pensieri (chiediamo venia non è una nostra citazione ma fu di in certo Indro Montanelli, padre del giornalismo italiano, che amava sovente firmare propri articoli sotto lo pseudonimo di Calandrino e che mai nessuno si sognò di tacciare come "vigliacco anonimo").

Altra motivazione valida, per uno pseudonimo, è quella che da la possibilità, a chi lo utilizza, di esprimere liberamente la propria opinione senza prestare il fianco a legittime critiche su un eventuale intento propagandistico-elettorale a buon prezzo.

Ad esempio non potremo mai apprezzare quanti di coloro, che oggi scrivono mettendoci faccia nome, cognome e, persino, incarichi di partito, un giorno decidessero di mettere le stesse facce, nomi e cognomi su volantini e liste elettorali di questo o quel partito o decidessero di appoggiare questo o quel candidato.

A proposito, anche il compianto Enzo Biagi, quando doveva affrontare argomenti in cui poteva essere tacciato di voler influenzare il lettore col proprio altisonante nome, scriveva come "Hans Tucci".

Concludiamo chiedendo scusa per la nostra "vigliaccheria" e riportiamo il commento, sul tentativo di un presunto bavaglio alla rete tentato dall'odierno governo, rilasciato da un grande uomo di sinistra: ".. è il primo passo verso il controllo del web. La libertà di opinione sarà sempre più ristretta, non si potrà più fare e dire quello che si pensa. La strada è stata spianata...".
Non pensiamo che una valente donna della nostra sinistra cittadina, qual è la Prof.ssa Casa, possa condividere le tesi restrittive sostenute da un proprio estimatore e forse condivise anche da valenti direttori di giornali web il cui commento non ci è sembrato sufficientemente chiaro.

Grazie per l'accoglienza.

 

 

Questo scritto ci era stato inviato come commento all'articolo di Maurizio Padovano; in considerazione del fatto che ci è parsa una opinione oltre che articolata, anche estremamente equilibrata abbiamo deciso di considerarlo un contributo serio e utile per meglio affrontare l'argomento in discussione. Angelo Gargano