Vogliamo esordire con un augurio che per gli anni e l'esperienza che portiamo, gli amici di 90011 vorranno considerare sincero e di cuore.
E cioè che la bandiera di 90011 non scomparirà
e che altri giovani e giovanissimi che hanno voglia e capacità di fare informazione libera, in una realtà difficile come Bagheria, la riprenderanno in mano, e la terranno alta.
Bagheria, ma la Sicilia in generale, non è terra generosa per iniziative editoriali che non abbiano padrinaggi politici o potentati economici alle spalle.
Anche queste piccole iniziative territoriali, che però fanno grossi numeri di "audience", di cui pure noi siamo protagonisti, pur riscontrando largo consenso nell'opinione pubblica , pur tuttavia non trovano terreno fertile nel tessuto economico e politico.
Seguimmo, orsono quattro anni, sia pure indirettamente attraverso l'eccitazione e la trepidazione di qualcuno di quelli che sarebbero stati i cofondatori, la fase di gestazione che precedettero il varo di 90011, questa iniziativa che si pose all'avanguardia sul terreno dell'informazione, utilizzando gli strumenti della tecnologia e della moderna comunicazione, in un una città sonnolenta come Bagheria.
Nella prima fase nel giornale fu ospitato anche qualche nostro contributo, ed avremmo voluto rendere più continua la collaborazione.
Probabilmente, una naturale diffidenza generazionale o politica impedì che questo nostro desiderio potesse realizzarsi; per questo poi facemmo le nostre scelte ispirandoci certo all'idea di 90011, ma rileggendola attraverso una nostra chiave interpretativa, che è figlia della nostra storia personale e politica.
Qualcuno potrebbe farne, se lo volesse, l' oggetto di una tesi: studiare cioè come, da quel momento, cambiò il concetto di informazione e di rapporto del mezzo di informazione con l'opinione pubblica a Bagheria.
La tempestività con cui i siti online riescono a dare le notizie, la interattività immediata con il mondo dei lettori, rappresentano a nostro avviso la vera rivoluzione nell'informazione a Bagheria negli ultimi anni, rivoluzione che ha visto 90011 in prima fila.
Lo notammo in occasioni tragiche per la nostra comunità, allorchè giovanissime vite venivano stroncate sulle nostre strade per tragici incidenti, o su vicende politiche, l'intitolazione dello stadio a Pasquale Alfano, o la famigerata delibera 155 (il famoso stage formativo di 500 persone), o ancora quando il giardino di Villa Cattolica, venne trasformato in friggitoria di panelle e rosticceria di spiedini, per le gioia degli sposi amici del sindaco.
Ma pur sottolineando l'azione importante sull'opinione pubblica e sulle comunicazioni sociali che ebbe 90001, e dopo circa un anno e mezzo l'esperienza di Bnews , una riflessione è doverosa sui limiti e le difficoltà oggettive, sia economiche che comunicative , che incontrano queste esperienze.
Fu proprio nell'occasione di quell'imbroglio della disinfestazione di Villa Cattolica, che notammo uno dei limiti dello strumento: centinaia di commenti indignati agli articoli, che però nella seduta del consiglio comunale che pochi giorni dopo andava ad affrontare l'argomento, sfociarono nella presenza fisica nell'aula consiliare di appena tre o quattro ragazzi.
La lezione era che commentare davanti ad un computer è facile: partecipare però, impegnarsi, compromettersi (in senso buono s'intende) o, come si dice con espressione abusata, metterci la faccia, è molto ma molto diverso.
Quindi dal punto di vista della capacità di "modellare" opinioni o comune sentire, o fare battaglie "politiche", i notiziari on line o i blogs pur nella loro interattività con i lettori e l'opinione pubblica, non hanno una particolare forza comunicativa.
Anche il modesto riscontro delle liste dei "Grillini", pur cliccatissime nel web, conferma questa nostra impressione.
Immaginiamo che adesso non mancheranno le lacrime di coccodrillo il dispiacere dei politici, anche se solo qualcuno esprimerà sincero rammarico.
Ma documenteremo numeri alla mano, come siano state, una economia asfittica ed una politica cialtrona (non in tutte le sue espressioni ovviamente), che stanno tentando di sopprimere questo originalissimo germoglio, originalissimo anche nel nome, il codice postale cioè del comune di riferimento.
Per chiudere: abbiamo avuto con Giusto e con i collaboratori di questo giornale (quelli che abbiamo conosciuto), al di là di qualche inevitabile asperità iniziale, un ottimo rapporto.
Negli ultimi tempi stavamo anche facendo qualche timido tentativo di collaborazione per sollecitare risorse di pubblicità istituzionale che dessero un po' di respiro alle nostre iniziative editoriali.
L'augurio sincero, ripeto, anche perché dalla concorrenza di diversi momenti informativi, a guadagnarne alla fine è il lettore, è che voi restiate in campo: in ogni caso, caro Giusto, anche tra cento anni, resterai nella nostra piccola storia locale come il primo che ha fondato, diretto e fatto crescere con 90011 la comunicazione on line.
Chapeau da Bnews.