Riceviamo e pubblichiamo. I vari articoli della stampa locale e provinciale pongono l'accento su una annosa questione cioè i costi della politica.
Nell'accusare però la politica di aver alti costi, a mio parere, si fa l'errore di mettere tutto dentro, e crediamo si rischi di mettere in moto sempre di più meccanismi che vadano a sfociare nell'antipolitica e questi meccanismi non portano mai a qualcosa di buono.
Si incentiva non solo la confusione dei cittadini, ma sopratutto si spinge al disinteresse nei confronti della politica. E' prassi molto vecchia la madre do ognuno di noi diceva "figghio miu lassa stari sta politica, è cosa tinta e lassala fari a iddi" e iddi si facevano gli.... interessi loro.
Facciamo due esempi: il primo riguarda le indennità degli amministratori, che non dipendono dall'ente di riferimento ma hanno dei parametri basati sugli stipendi dell'ente superiore; ad esempio per quanto riguarda il gettone di presenza dei consiglieri comunali questo dipende dagli stipendi dei deputati regionali; il secondo riguarda i rimborsi alle aziende.
Essi si basano sul concetto che l'azienda non può ricevere un danno dal fatto che un lavoratore sia stato eletto dai cittadini nelle istituzioni, così come gli eletti non devono ricevere un danno per il solo fatto che sono stati eletti, perché questo significherebbe disattendere la Costituzione e il diritto di elettorato passivo e attivo di tutti i cittadini. Se non vi fossero questi rimborsi alle aziende , la politica sarebbe, sempre di più, un qualcosa fatta da ricchi.
Certamente però c'è una questione morale ed etica rispetto ad alcune furberie come ad esempio quello di professionisti (che peraltro hanno un regime di rimborsi previsto dalla legge nazionale e regionale) che si fanno assumere e diventano lavoratori dipendenti, oppure lavoratori dipendenti che si fanno aumentare di livello dalla propria azienda durante la propria esperienza istituzionale in maniera tale da prendere più soldi. Questo deve essere bloccato e impedito e lo si può fare molto semplicemente mantenendo lo status quo ante l'elezione, questo riguarda comunque una legge nazionale .
Dal punto di vista locale Sinistra Ecologia Libertà con Vendola di Bagheria presenterà una proposta di regolamento che vada nel senso di sanzionare il consigliere comunale che non partecipa ad almeno 2 o 3 ore della seduta di consiglio o di commissione. Tale sanzione consisterà nel mancato pagamento del gettone di presenza al fine di evitare le vergognose scene di un consiglio comunale convocato e sciolto dopo 30 minuti come accaduto alla vigilia di ferragosto.
Riteniamo giusto fare queste riforme perché la politica deve riacquisire una credibilità che è stata messa a dura prova dalle recenti inchieste riguardanti la cosidetta P3 e i rapporti mafia politica.
Allo stesso tempo rivendichiamo il ruolo della Politica nella vita democratica quotidiana di questo paese e rivendichiamo con orgoglio, come abbiamo dimostrato in questi mesi come partito la diversità rispetto ad altri partiti politici.
C'è una bella canzone di De Gregori il cui testo dice: E poi ti dicono "Tutti sono uguali,
tutti rubano alla stessa maniera".
Ma è solo un modo per convincerti a restare chiuso dentro casa quando viene la sera."
Ecco noi rifiutiamo con forza la concezione del tutti uguali e riteniamo che oggi, in questa situazione economica e sociale, sia necessario non stare chiusi in casa ma impegnarsi giorno dopo giorno per una società più equa e maggiormente incentrata sul rispetto, sulla meritocrazia e sul sostegno per i più deboli senza lasciare nessuno solo
Luca Lecardane e Beppe Zaso
Rispettivamente coordinatore e vice coordinatore di Sinistra Ecologia Libertà Bagheria
Il grassetto è di Bnews