Vogliamo provare ad affacciarci da un punto panoramico su Capo Mongerbino? Non ci si può trattenere dal gridare: "Che scempio!" Siamo proprio sicuri che non vi siano altri ecomostri da demolire?
Vada per l'inaccessibilità ‘temporanea' del tratto di litorale che va dal "Sarello" all' "Ippocampo" [temporanea perché si potranno (anche se chissà quando!) comunque predisporre le discese a mare, almeno quelle previste attualmente nel PRG]: ma come si potrà mai (forse solo con una demolizione totale e altrettanto ‘selvaggia' ma liberatoria ...??) recuperare Capo Mongerbino a vero e proprio meraviglioso Parco?
Con quale (s-)criterio si sta ( ed è stato) selvaggiamente "aggredendo" questa meravigliosa e incantevole porzione di litorale?
Dove sono, in particolare, oltre a una sana coscienza civica e ambientalista, gli Enti preposti per la tutela dei beni pregevoli per arte, storia, cultura e caratteristiche naturali?
Dove sei Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Palermo, perduta nei meandri di mille ed inutili carte e pareri (di che?), mentre, a danno della collettività, Ambienti e Ville settecentesche continuano ad essere letteralmente aggrediti, annichiliti, mortificati deprivati delle loro bellezze e potenzialità?
E con essi si sta perdendo una parte consistente, se non forse l'unica risorsa, per un concreto e qualitativo sviluppo della nostra città.
E che cosa succederà quando le zone demaniali passeranno alla Regione e potranno essere ..... vendute? Meglio non pensarci!
Lo scempio (non riesco a trovare altro termine) di Mongerbino pare, a sua volta, essere l'emblema del "cannibalismo" civico e sociale, italico, siculo e nostrano: ognuno, come può e dove può, azzanna e sbrana ‘beni' e ‘fondi' (e soldi) che appartengono a tutti.
Questo scempio rimanda anche a quella Babele, a quell'anarchia che si riscontra ad ogni piè sospinto in città: confusione, non rispetto di elementari gesti di galateo tra persone civili, non rispetto di regole minime del codice della strada, immersi nella indistinta nebbia di una vigilanza fantasma in strade, vie e viuzze prive delle più elementari e indispensabili segnaletiche ma adornate, questo sì, di marciapiedi tanto variegati da costituire memorie "storiche" dei vari interventi di cui sono stati oggetto; per non dire del verde o "verdume" spontaneo di cui sono sede, che meriterebbe l'apposizione di... targhette di identificazione!
Proviamo qualche volta a lasciare le auto a casa e addentrarci in questa "foresta"!
E stiamo ancora lì a darci addosso, a paventare chissà quale occasione persa (!) circa una tragi-commedia (corso aperto o corso chiuso?) gestita male sin dall'inizio (proprio perché altri erano gli scopi) e gestita male nel tempo (ossia, ancora strumentalizzata a motivo di ben altri....‘vuoti' accumulatisi).
E, paradossalmente, in un contesto di.... illegalità (ordinanza scaduta a gennaio e non rinnovata).
Ma, in fondo, che cosa mai è per noi la legalità?
Se la "cosa" piace ed è legale, tanto meglio (per la legalità!); se la "cosa" piace ma si inserisce in un (ancorché temporaneo) contesto di illegalità, la si mantiene ugualmente. Siamo sì, intransigenti sulla Legalità (eccome, non ci dormiamo di notte!) ma, attenzione, sulla Legalità molto elastica:" a trasi e nesci, ad uso e consumo"...!
Siamo superbamente insuperabili! A noi, non ci frega e non ci fregherà mai nessuno perché ci freghiamo alla grande da noi stessi: scientemente, insuperabilmente e felicemente, con vera soddisfazione.
Circa le ex-Poste, altro esempio di non appassionata e non intelligente "gestione" politica, si è persa una grandissima occasione (per una memoria storica quale forte potenziale attrattiva turistica), che, forse, sarebbe potuta andar bene anche agli stessi proprietari.
Ma torniamo allo scempio del litorale e di capo Mongerbino.
Chiediamo ai Cittadini, alle Associazioni bagheresi e alle forze sociali (ai partiti? non distraiamoli, hanno ben altro di più importante a cui pensare!): vogliamo aprire un "fronte di liberazione" del litorale Sarello - Capo Mongerbino - Capo Zafferano per consegnarlo (a mò di parco) alla fruizione regolamentata da parte della collettività?
Quanti fossero interessati, battano un colpo. Si spera, anche, in quei politici bagheresi che tanto si sono prodigati (apprezzabilmente) per monte Catalfano.
E se, come si suol dire, l'appetito vien mangiando, non è da escludere il proposito di allargare la "liberazione" ad altri BENI.
Noi Cittadini
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.