Tutte le dichiarazioni convergono nella stessa direzione: Carmelo Lo Iacono e Dorotea Zarcone, per quanto riguarda i lavori di trasformazione dei locali ex-poste in centro commerciale,
hanno avuto rilasciato in data 6/7/2009 una concessione, la 24/06, dal commissario nominato dall’Assessorato regionale al Territorio, Tommaso Noto.
Ed avendo ottemperato a tutti gli adempimenti previsti dalla legge hanno dato inizio lunedì 29 marzo ai lavori previsti, quindi stanno ristrutturando l’immobile in assoluta legalità e legittimità.
E’ anche vero che lunedì mattino i vigili urbani hanno effettuato una verifica sulla documentazione e sul cantiere, e così l’ultimo atto mancante, vale a dire la autorizzazione alla sistemazione delle impalcature, è stata presentato martedì, ed i lavori si sono avviati.
Sorpresa e sconcerto tra i politici e i tecnici.
Molti sono caduti dalle nuvole, qualcuno allarga le braccia, qualche altro si stringe nelle spalle, come dire:”Abbiamo fatto quello che abbiamo potuto, ma di fronte ad una concessione rilasciata da un commissario “ad acta” non possiamo far nulla.”
Anche se va rilevato che il ricorso a commissari “ad acta” sollecitata dagli interessati e sempre prontamente accolta dall’Assessorato regionale al Territorio si sta rivelando il cavallo di Troia per far approvare in maniera “silenziosa" atti autorizzativi, concessioni e piani di lottizzazione, che in consiglio farebbero troppo “scrusciu”
L’assessore all’urbanistica Enzo Gulli, praticamente, non sa che dire:”Nessuno- ci ha dichiarato- dagli Enti da noi allertati subito dopo il rilascio della concessione,nel luglio del 2009, con una lettera del primo cittadino, è intervenuto. La concessione è stata rilasciata da un commissario, e i titolari hanno ottemperato agli adempimenti previsti: non possiamo far nulla”.
E di rimando l’ing. Vincenzo Aiello, responsabile della Sezione Urbanistica: “Si è venuta a creare una situazione paradossale: la ditta è titolare d una concessione rilasciata dal commissario straordinario, Tommaso Noto; tale concessione noi la consideriamo però ille gittima, perché in contrasto con norme regolamentari, tant’è che avevamo dato, per ben due volte ed in maniera motivata, parere contrario al rilascio, così come è stato documentato nella lettera che il sindaco ha inviato all’Assessorato competente, alla Prefettura, alla Procura, alla Polizia e ai Carabinieri. Nessuno ha ritenuto di dovere intervenire: a questo punto noi non possiamo far niente, perché commetteremmo un abuso.”
Richiama la posizione già a suo tempo espressa il Presidente del consiglio Daniele Vella:
“Ho notato, come tanti che sono transitati per il Corso Umberto I, l'inizio dei lavori presso i locali "ex poste" a seguito di una concessione edilizia rilasciata da un commissario nominato dalla Regione Siciliana.
La mia opinione politica rimane che in quel luogo avrebbe dovuto realizzarsi una piazza o altro bene pubblico,così come la memoria storica ci indicava,del resto questo è stato l'orientamento espresso con il mio voto di consiglio due anni fa. Si invita pertanto l'A.C. a valutare se, avverso il predetto atto di concessione edilizia, sia opportuno intraprendere ulteriori iniziative oltre quelle già intraprese"
Non siamo riusciti a contattare il sindaco per avere una sua dichiarazione, ma possiamo riportare uno stralcio della lettera inviata alle autorità, di cui si diceva sopra, subito dopo il rilascio della concessione da parte del commissario Noto.
Senza tanti giri di parole si afferma che la concessione n. 24/06 rilasciata appunto ai Lo Iacono il 6 Luglio del 2009, che autorizza i richiedenti a risistemare l’edificio ex-poste ad area commerciale, è illegittima e sia pure per sommi capi ne enumera i motivi, che vengono considerati ostativi in sede tecnica al rilascio dell'autorizzazione.
- a partire da quello di avere autorizzato lavori di ristrutturazione edilizia nel centro storico in assenza di piano particolareggiato, al fatto di cui dicevamo prima di avere dato una concessione edilizia laddove era stata fatta richiesta di una autorizzazione, sino al cambio di destinazione urbanistica (da zona F a zona A2), senza il parere, in questi casi obbligatorio, del consiglio comunale, per arrivare al mancato rispetto del protocollo di legalità adottato dalla giunta comunale e che prevede che gli atti autorizzativi in materia urbanistica debbono essere corredati da dichiarazione antimafia, ed infine che siano stati completamente disattesi tutti i pareri negativi degli organi competenti, e che l'atto del commissario non motivi il perchè della decisione contrastante ai pareri.