Archiviata la crisi, non solo i vinti ma anche i vincitori, si leccano le ferite

Archiviata la crisi, non solo i vinti ma anche i vincitori, si leccano le ferite

attualita
Typography

Stava per trasformarsi nell’anticamera di una Waterloo pre-elettorale per Biagio Sciortino, (malgrado l’iniziale vantaggio ottenuto con l’azzeramento della giunta che gli aveva ridato il pallino in mano),

quella che doveva essere invece una semplice “verifica” del lavoro svolto e di quanto si sarebbe potuto fare in quel po’ di tempo che ormai rimane, oltre ad una fisiologica messa a punto della squadra assessoriale.
In realtà, sin dall’inizio, l’obiettivo della cosiddetta verifica è stato nelle intenzioni, neanche troppo mascherate, di Sciortino e del suo “staff”, la creazione di un “cartello” di partiti, gruppi e movimenti, che doveva andare dal P.D. all’U.D.C-. a gruppi civici e ad un corposo spezzone del centrodestra; in poche parole, una sorta di “invincibile armata”, che avrebbe potuto garantire il successo al voto della primavera prossima.
Aspirazione senz’altro legittima.
 

Ma alcune cose hanno mandato all’aria i conti del sindaco e della sua variopinta corte di esperti e consiglieri.
Alcuni importanti elementi sono sfuggiti ai “maitre à penser” del sindaco, che ora si ritrova con una squadra e una maggioranza ancora più abborracciata di prima, e con quello che era stato il principale alleato, il Partito Democratico, diviso e lacerato.
 

Non era stato previsto che all’interno del P.D. si sarebbe aperta una resa dei conti che ha ispiratori e padrini autorevoli che da tempo vogliono chiudere definitivamente il percorso politico di questo sindaco, giudicato, ormai anche ad alta voce e in documenti ufficiali, politicamente inadeguato e personalmente poco affidabile.
Il gruppo dei quattro, che voleva riconfermare gli assessori uscenti, si preparava e si prepara, rivendicando adesso anche la “primazia” sul simbolo del partito, (il partito siamo noi, sono gli altri i “transfughi”), ad un congresso in cui l’esperienza Sciortino verrà considerata esaurita e per il 2011 si porrà mano, quasi certamente, a mettere in pista la candidatura di Vittoria Casa.
L’unica operazione andata felicemente in porto è stata quella di tirare dentro un frammento del centrodestra (Ingrassia), dietro la quale si intravede una “mano forte”, la cui consistenza elettorale però è ancora tutta da verificare.

Per quanto riguarda l’OPA lanciata dal sindaco su una parte del centrodestra, è fallita sia perché aveva scarso appeal, sia perché è stata portata avanti in maniera confusa e contraddittoria.
Clamorosamente mancato quindi, quello che era l’obiettivo principale di Biagio Sciortino, e cioè spaccare con una sorta di cuneo il centrodestra (che già di suo è largamente diviso), e portarsi dentro quella robusta corrente legata a Miccichè, e non solo.

La sua corte spietata nei confronti dei consiglieri del PDL in consiglio , Aiello, Cangialosi e Calì, e di Rosario Giammanco, detentore di un cospicuo pacchetto di voti, è stata respinta.

Questo disegno è naufragato per una serie di motivi: i consiglieri del PDL, vicini a Vincenzo Lo Meo, hanno ormai quasi completato “la traversata del deserto”, e dopo quattro anni di opposizione hanno maturato la convinzione, (visto il calo di popolarità del sindaco, conseguenza di scelte discutibili oltre che  di problemi pressocchè irresolubili che si trova a dovere affrontare, Coinres e APS in primis), che nelle elezioni della prossima primavera si potranno prendere tutto il piatto, e non avevano pertanto interesse a lasciarsi sedurre dalle sirene di Biagio Sciortino, che peraltro di cose concrete e appetibili da offrire ne aveva veramente poche.

Ed infine l’U.D.C.: durante questa crisi ha tenuto un profilo basso, anche perché il partito a livello sovra comunale, non sembra scoppiare di salute. Tutt’altro. Il fatto di essere all’opposizione alla Regione, e la conclusione del processo di appello all’ex governatore Cuffaro, porteranno di qua a qualche mese , anche a Bagheria, pezzi di partito a trasmigrare armi, bagagli e clientele verso approdi più sicuri.

.Il centrodestra inoltre, in queste settimane sta facendo quelle che si potrebbero chiamare “prove di unità”: quelli che hanno solidi bacini elettorali, Vincenzo Lo Meo da un lato con i suoi fedelissimi e Mimmo Maggiore già presidente del consiglio comunale, stanno tessendo assieme a figure vecchie e nuove della politica da Giovanni Valentino a Pino Fricano, da Rosario Giammanco a Vincenzo Gargano, sino ai tanti delusi da Sciortino, una tela che dovrebbe portare di qua al 2011 ad una proposta unitaria del centrodestra per la candidatura a sindaco.

Anche questo sarà un obiettivo difficile, perché c’è da giurarci alle prossime elezioni le “ liste civiche e di quartiere” prolifereranno; però ci stanno provando.
Comunque adesso che abbiamo la giunta auguriamoci, da cittadini che in questa città, chiunque governi, ci dobbiamo vivere, che si ponga mano con lena, se non a risolvere, almeno a provare seriamente a risolvere alcune questioni aperte.

E tutti sappiamo quali.