Acque potabili siciliane al contrattacco: faremo azioni legali

Acque potabili siciliane al contrattacco: faremo azioni legali

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Non ci sta l’APS, a continuare a subire gli attacchi che da tante parti le stanno piovendo addosso. Nei comuni monta la protesta per le bollette “pazze”,

ed i sindaci come è successo ad Altavilla e in altri comuni o il difensore civico come sta accadendo a Bagheria, si stanno mettendo alla testa di una vera e propria sollevazione popolare cui non sono indifferenti i consigli comunali, che chiedono di rivedere e addirittura di annullare il contratto con l’Azienda che gestisce le acque potabili in numerosi comuni della provincia.
L’altro ieri si è aggiunto un attacco  del Presidente della Provincia Giovanni Avanti, che ha contestato con parole dure la gestione idrica da parte di A.P.S., segnalandone gravi inadempienze e minacciando una ridiscussione del rapporto che l’Autorità d’ambito ha instaurato appunto con APS.
A:P.S. passa adesso al contrattacco con un durissimo comunicato in cui si dice che "Le inadempienze contrattuali da parte dell’Autorità d’Ambito connesse agli obblighi previsti dalla sottoscritta Convenzione di gestione del servizio idrico integrato a favore della Provincia di Palermo, hanno impedito il sereno e compiuto svolgimento delle previste attività di gestione ed hanno al contempo fortemente contribuito, insieme ad un perdurante contesto non favorevole all’azione di Aps sul territorio, a determinare una perdita economica pari a oltre 13 milioni di euro, finora coperta dagli azionisti con aumenti di capitale"

Ed il comunicato così continua:"Sin dallo scorso mese di marzo, nel corso di una conferenza stampa, Aps ha rappresentato alla Provincia e all’Autorità una lunga serie di ritardi, inefficienze e inadempienze. Tale situazione di disequilibrio gestionale è stata ribadita formalmente più volte fra settembre e novembre, con la contestuale proposta di adottare anche delle soluzioni tecniche utili a superare criticità e disequilibrio economico rinunciando a incidere sulla Clientela"

APS rivendica altresì la sicilianità della societa:"Aps, società siciliana di nome e di fatto che conta nel proprio organico oltre 200 lavoratori siciliani, si avvale di fornitori del territorio ed ha da subito aderito al protocollo di legalità “Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa”

E polemicamente si richiama un giudizio lusinghiero espresso solo qualche mese fa dallo stesso presidente della provincia che ora attacca la società, citandolo testualmente

”.Aps ha finora provveduto a rispettare tutti gli impegni, come fra l’altro ha pubblicamente riconosciuto lo stesso Presidente della Provincia e Presidente dell’Ato, Giovanni Avanti, nella conferenza stampa del 2 luglio scorso a Bagheria, dicendo che “la nuova gestione del servizio idrico integrato in Provincia di Palermo sta rispondendo alle aspettative di qualità ed efficienza

Nel comunicato si sottolinea anche che malgrado le inadempienze della ATO idrico, APS ha comunque realizzato grossi investimenti:"Aps dal 2007 ad oggi, in assenza dell’approvazione dei progetti a suo tempo presentati, ha fatto ricorso allo strumento delle manutenzioni straordinarie e ha investito fondi propri per oltre 6 milioni di euro. Ha così potuto garantire la funzionalità del servizio, il contenimento delle perdite di rete e una fruizione del servizio idrico notevolmente migliorata in 38 Comuni raggiungendo l’obiettivo della continuità dell’erogazione idrica nelle 24 ore in ben 13 città".

Ed a proposito delle fatture pazze si precisa:"Inoltre, Aps ha più volte evidenziato la mancata collaborazione sul fronte della fatturazione dei consumi. I casi di errori di “massa” nelle bollette, peraltro prontamente rimediati mediante l’istituzione di specifici sportelli dedicati ed il potenziamento del call center, si sono verificati solo nell’invio della prima bolletta e principalmente a causa di database e informazioni trasmessi dai precedenti gestori, di fatto errati, non adeguati, non aggiornati od incompleti.
Innumerevoli sono state le mancate o tardive trasmissioni di dati, i frequentissimi casi di seconde abitazioni intestate come prima residenza per usufruire indebitamente della tariffa agevolata, o l’impossibilità di accedere ai contatori per eseguire le letture, per non citare l’impossibilità di eseguire fatturazioni a forfait nei casi di assenza del misuratore."

Tutto questo per arrivare alla conclusione che il comunicato indica chiaramente nella premessa:"Il CdA di Acque Potabili Siciliane, riunitosi ieri, ha confermato il proprio intendimento di attivare tutte le azioni, anche di tipo legale, a tutela della società e della sua continuità gestionale."

Insomma ci sono tutte le premesse per l'avvio di un contenzioso i cui effetti, come sempre, saranno i cittadini a pagare.