Bene ha fatto il sindaco Biagio Sciortino ad emanare una ordinanza sugli obblighi igienico-sanitari per gli accompagnatori dei cani, la N° 55 del 4 maggio 2009, vale a dire munirsi di paletta e sacchetto per ripulire degli escrementi lasciati a terra dai loro “amici”.
Bene ha fatto perché ci sono strade ormai a Bagheria, da Via Libertà a Via Dante a Via Mattarella che per i pedoni sono diventati una sorta di campo minato, per la presenza casuale nei punti più impensati di escrementi di cani.
Possiamo solo immaginare in quale girone dell’Inferno li avrebbe collocati, e quale pena, avrebbe previsto per loro Dante Alighieri per la legge del contrappasso...
Noi sappiamo, come ci ricorda l’amministrazione, che una paletta e un sacchetto diventano strumenti di civiltà: e duole vedere talvolta anche persone che consideriamo rispettabili, e addirittura colte, comportarsi come ladri.
Perché è con fare furtivo che qualcuno, per fortuna vergognandosi, accompagna il proprio Fido a fare il bisognino.
Probabilmente si vergognano di più a raccogliere con paletta e sacchetto quanto, a buon titolo, appartiene loro, e non alla comunità, ed è giusto, anzi obbligatorio, che se lo prendano.
Ci sono altre due norme di civiltà e convivenza minima da richiamare: una è quella relativa all’orario di conferimento dei rifiuti, ed ora che si avvicina l’estate diventa anche più attuale...
Molta gente, per ignoranza o per comodo, non sa o fa finta di non sapere, che vanno conferiti presso i cassonetti nelle ore serali per ovvi motivi.
La raccolta avviene il mattino presto, lo spettacolo e i cattivi odori è meglio confinarle nelle ore solitarie e oscure della notte.
Invece è pratica diffusissima, quella di portare i sacchetti nei cassonetti al mattino prima di andare lavoro o quando si accompagnano i figli a scuola.
Ora è semplice capire le conseguenze di questo modo di agire: lasciare rifiuti organici che fermenteranno quasi ventiquattro ore al sole e al caldo, che emaneranno odori sgradevoli lo capisce anche un bambino.
Però non c’è verso di farlo capire agli adulti.
E qua i contravventori occupano trasversalmente le fasce sociali e culturali: si va dai laureati ai pensionati, dagli amministratori pubblici ai disoccupati, ai dirigenti d’azienda.
Una campagna vera di informazione fatta presso le scuole, presso gli amministratori di condomini, con cartoncini affissi nelle bacheche dei palazzi, forse non risolverebbe radicalmente il problema, ma qualche piccolo passo avanti in direzione di un maggiore decoro urbano lo farebbe senz’altro fare.
Ma forse o perché non muove grandi interessi o perché non porta voti, non vediamo mai nessuno che faccia né in consiglio né fuori qualche semplice proposta.
L’ultima, per smetterla di fare i soliti lamentosi e scontenti: abbiamo suggerito tempo fa all’assessore Gino Di Stefano, che naturalmente ha ignorato il nostro suggerimento, di fare attraverso le loro associazioni una lettera ai commercianti, per far loro capire che i residui delle pulizie mattutine interne ed esterne al loro negozio non vanno mandate sul marciapiedi e di là sulle cunette, come fanno ogni santa mattina o loro stessi o i loro collaboratori/trici.
E’ giusto, è doveroso, è dignitoso che alla fine con una paletta li ripongano in un normale sacchetto per la spazzatura.
Li convinceremo tutti con una lettera ? certamente no! Ma intanto proviamoci, qualcosa otterremo!
A pensarci bene però un sistema c’è: per loro, per chi conferisce i rifiuti fuori orario, o per chi lascia escrementi dei cani per le strade.
Sta tutto in quella formuletta finale che conclude tutte le ordinanze.
La polizia municipale e tutte le altre forze dell’ordine vigileranno sulla esecuzione dell’ordinanza, il cui mancato rispetto, lo ricordiamo, prevede pesanti sanzioni pecuniarie.
Sappiamo pure gli orari, sappiamo chi sono, basta lasciare intender che le ordinanze non sono parole vuote, e con un po’ di carota e parecchio bastone alla fine chi deve capire, capirà.
O abbiamo costruito un paese in cui anche chi deve fare rispettare le ordinanze, è tra quelli che contravviene? Comunque proviamoci lo stesso...