Ieri, mercoledì 24 febbraio 2021, ribaltando il risultato del primo grado, la 3° Sezione della Corte d'Appello del Tribunale di Palermo, ha assolto in appello l'Architetto bagherese Liborio Toia nel processo per diffamazione scaturito da una denuncia presentata nel 2014 dal suo ex commercialista, il Dott. Eustachio Cilea.
Nel dispositivo della sentenza si legge testualmente: "In riforma della sentenza del 13 maggio 2019 emessa dal Tribunale di Termini Imerese ed appellata da Toia Liborio, riqualificato il fatto in termini di ingiuria, assolve l'imputato perchè il fatto non è più previsto dalla legge come reato".
Sulla vicenda l'Architetto Liborio Toia ci ha fatto pervenire il seguente comunicato:
"La sentenza di oggi, che mi vede assolto, chiude il procedimento penale scaturito da una denuncia per diffamazione presentata dal mio ex commercialista, dott. Eustachio Cilea, che pervicacemente si era convinto di essere stato offeso per alcune frasi da me scritte sul social network facebook, in un post pubblicato a marzo 2014 all'interno del gruppo “Partito Democratico Bagheria”.
Per livore personale, probabilmente perché già da qualche anno mi ero rivolto ad altro commercialista affinché seguisse la contabilità della mia attività professionale, e nonostante le frasi irrispettose che nella stessa conversazione di Facebook mi aveva precedentemente rivolto, il dott. Cilea , paradossalmente, sporgeva un esposto-querela per diffamazione contro il sottoscritto.
La Corte d'Appello del Tribunale di Palermo ha definitivamente accertato, in contrapposizione a quello di Termini Imerese, che la querela sporta dal Cilea è talmente surreale, come l'intera vicenda, che non trova neanche più riscontro nel codice penale, per via dell'assoluta inoffensività delle dichiarazioni a cui fa riferimento.
La mia intenzione sarebbe stata di soprassedere su questo ed altro, già nel 2014, ma di fronte a ciò che ho ingiustamente subito fino a qui, oggi non posso che andare fino in fondo, rispedendo al mittente tutte le accuse rivoltemi in questi lunghi sette anni.
Colgo quindi l’occasione per ringraziare il mio legale di fiducia, l'avv. Salvatore Sansone del Foro di Termini Imerese, sul quale ho sempre riposto la mia piena fiducia, per l'impegno professionale e per il sostegno che mi ha saputo dare in questi anni; inoltre, nei giorni a seguire, mi riservo di verificare con i miei legali se il dott. Eustachio Cilea abbia arrecato nocumento alla mia persona o peggio ancora alla mia attività professionale.
Qualora così fosse, non esiterò a chiedere quanto mi spetta, e se un giorno dovessi ricevere un risarcimento di qualsiasi tipo dal mio ex commercialista, dott. Eustachio Cilea, come mi auguro, lo devolverò per intero a qualche Ente benefico, magari all'Associazione Italiana Vittime di Malagiustizia”.