Lettera agli studenti dal D.S. dell' "ITC"

Lettera agli studenti dal D.S. dell' "ITC"

attualita
Typography


Agli studenti dell’I.T.C. “Don Luigi Sturzo”
Ai Genitori degli alunni


Era impensabile che la protesta popolare che ha investito tutte le scuole del Paese di ogni ordine e grado non toccasse quelle di Bagheria.

L'entità e lo spessore dei problemi sul tappeto è tale da giustificare il malcontento ed il disagio dei Docenti, dei Genitori, del mondo dell'Università molto colpita dai provvedimenti emanati dal Governo.

Era presumibile che questa condizione del mondo giovanile si traducesse in forme di lotta che, per quanto attiene gli studenti non poteva che essere l'astensione dalla attività didattica. Tuttavia questa forma di protesta, pure comprensibile, ha il difetto di arrecare danno soprattutto a chi la mette in atto. Perdere lezioni per molti giorni ha una ricaduta negativa sui giovani. Ancora di più si abbassa la qualità degli studi e l'inefficacia del sistema autorizza chi lo vuole cambiare, in negativo, ad usare mezzi drastici che come prima conseguenza ne diminuiscono la portata.

Gli studenti dovrebbero tentare di ricercare una strategia di contrasto alle decisioni del Governo che sia originale ed utile per realizzare un reale miglioramento del servizio. Le occupazioni, le autogestioni, le assemblee permanenti non sono utili. La storia recente delle lotte studentesche ha dimostrato che questi mezzi non pagano affatto. Alla fine, sempre, dopo le vacanze di Natale, tutto torna alla normalità ed è come se non fosse accaduto quasi nulla!

Un altro elemento di riflessione è quello che rileva come i giovani non siano adeguatamente informati di ciò che intendono “combattere”. Questo fatto indebolisce la protesta e la riduce ad una operazione di pura perdita di tempo che si ritorce negativamente sul movimento studentesco. La scuola non può non porsi il problema di formare giovani consapevoli e capaci di distinguere la verità dalla propaganda.

La scuola non vuole lasciare “soli” gli studenti. Al contrario vuole accompagnarli nell'opera di informazione e di riflessione non per orientarne il pensiero, ma per lasciarli liberi di scegliere la via da seguire come protagonisti e non come oggetti da manovrare.

Dunque, ci rivolgiamo agli studenti invitandoli ad un opera di informazione che non può che avvenire a scuola assieme ai Docenti. Desideriamo che essi chiedano spazi di libertà di analisi e di studio specifico delle problematiche attuali e non l'autorizzazione alla vacanza. La scuola non la darà mai!

Necessariamente dobbiamo invocare la normalità e l'ordine. Mentre siamo aperti ad un confronto democratico e libero che avviene nell'ambito della Scuola, siamo assolutamente “chiusi” al disordine, alla pura e semplice perdita di tempo! Siamo anche pronti a “collaborare”per dare visibilità e risonanza alle richieste giovanili, ma non saremo mai disponibili a concessioi di comodo. Questa lettera è indirizzata anche e soprattutto ai Genitori. Moltissimo dipende da loro! Intanto, occorrerà che anche essi ascoltino le richieste dei giovani e si adoperino per un dialogo positivo ed efficace. n

Occorre che mantengano un atteggiamento fermo, di opposizione alla vacanza come strumento di lotta. Occorre che stabiliscano un'alleanza forte con la Scuola, non soltanto chiedendo “spiegazioni” alla scuola, ma fornendole ai giovani partendo dal presupposto inopinabile che mai l'istituto stabilirà intese di vario genere per non “fare scuola”.

Fare scuola, informare, formare rimangono le uniche ragioni di essere dell'istituzione.

Grazie per l'attenzione!

Il Dirigente Scolastico, Prof. Salvatore Provenzani

Il grassetto è della Redazione di Bnews

Vai all'articolo correlato