Porticello: trovato un ordigno della II° guerra mondiale nelle acque antistanti il porto

Porticello: trovato un ordigno della II° guerra mondiale nelle acque antistanti il porto

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E' stato segnalato nelle acque antistanti il porto di Porticello, ad una distanza di circa 50 metri, la presenza nei fondali di un grosso ordigno bellico risalente alla seconda guerra mondiale.

 La Capitaneria di Porto di Porticello, guidata dal Tenente di Vascello Giulia Tassone, ha  attivato e sta coordinando le operazioni per il recupero dell'ordigno inesploso.

Ad effettuare la bonifica e la rimozione dai fondali dell'ordigno saranno i sommozzatori del nucleo SDAI della Marina Militare, che dopo aver rimosso il residuato bellico provvederenno a farlo brillare in una zona sicura. 

La Guardia Costiera, al fine di prevenire possibili danni a cose o persone in conseguenza dello svolgimento delle attività di recupero, ha emanato un 'ordinanza di interdizione della navigazione e di sosta nel tratto di mare interessato dalle operazioni ed intensificato i controlli in mare per evitare che il divieto venga infranto.

Durante il 1943 gli aerei delle forze alleate e sopratutto Statunitensi bombardarono la sicilia e Palermo. In taluni casi i piloti, durante i voli di ritorno, scaricavano in mare ma senza innescarle le bombe non sganciate. Non era un fatto raro in passato imbattersi in questi residuati bellici visibili in taluni casi anche a pochi metri di profondità, maoggi  la stragrande maggioranza sono stati rimossi o trafugati.

Molti di questi ordigni infatti finivano nelle reti da pesca dei vari equipaggi delle marinerie e divenivano oggetto di bramosia da parte della mafia per l'esplosivo contenuto all'interno delle ogive.

Un pescatore di Porticello Cosimo D'Amato, adesso collaboratore di giustizia, è stato  condannato a 30 anni per aver procurato l'esplosivo usato per la strage di Capaci del 23 maggio 1992.