Il fronte della 'resistenza' è partito dalla libreria di Catania, 'Il vicolo stretto' e si sta via via allargando a macchia d'olio a tante altre librerie ed edicole siciliane.
Lo slogan 'In questa libreria non si ordina nè si vende il libro di Salvatore Riina' è cominciato a circolare all'indomani della intervista di Bruno Vespa a 'Porta a porta' al figlio del boss Riina, ma va detto che non è un fronte compatto quello dei librai che trova anche voci dissenzienti.
A Bagheria ad avere aderito all'iniziativa è stata la libreria Interno 95, ma sono tanti oggi i canali di vendita dei libri, supermercati compresi, tant'è che la Mondadori-Flaccovio del centro commerciale Forum vende regolarmente il libro di Riina (dieci copie vendute e venti prenotate precisano i responsabili), così come la Libreria Feltrinelli di via Cavour a Palermo, che ne avrebbe già venduto secondo una affermazione dell'editore del libro circa ducento di copie e che però pare si stia rifiutando di organizzare la presentazione del libro che, comunque sia, spiega Mario Tricarico direttore editoriale della casa editrice del libro, Anordest di Padova, a Palermo si farà entro aprile.
La Feltrinelli sostiene che la decisione sulla eventualità che la presentazione potrebbe svolgersi nella sede palermitana verrà presa comunque a Milano; ma l'editore, che preannuncia già una ristampa del volume, sostiene che entro aprile a Palermo si farà la presentazione.
In ogni caso la discussione e la polemica sono aperte: c'è chi sostiene che è una scelta ipocrita quella di non vendere il libro, perchè allora non si dovrebbero vendere tanti altri testi che in certi casi inneggiano alla violenza, e che, se la vera coscienza antimafia fosse veramente così alta e diffusa non avremmo avuto la Sicilia che invece abbiamo, e che in ogni caso va demandato alla maturità dei lettori la decisione di comprare o meno il libro.
Chi ha derito all'iniziativa di boicottaggio della vendita del volume sostiene invece che non vuole contribuire a diffondere una mentalità e una cultura mafiosa. Insomma c'è materia per discutere.
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