Preside Provenzani: "Gelmini austriacante e sabauda"

Preside Provenzani: "Gelmini austriacante e sabauda"

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Abbiamo chiesto all’inizio dell’anno scolastico un contributo a quanti la scuola la vivono e la frequentano quotidianamente anche in posizioni di responsabilità, e cioè ai dirigenti scolastici; il loro è un osservatorio privilegiato perché

sono interlocutori al contempo degli studenti e degli insegnanti, conoscono i problemi e sono in grado di dare un giudizio ragionato sulle continue proposte di riforma della scuola.

Iniziamo con il prof. Salvatore Provenzani, preside dell’I.T.C. “Luigi Sturzo” di Bagheria, una delle scuole più numerose. Il preside Provenzani dirige ormai da 16 anni l’I.T.C., ne conosce pertanto storia e vicende, ed è anche coordinatore della rete scolastica “Bab el Gherib”.

L'Istituto Tecnico Commerciale "L.Sturzo" è uno dei più grandi plessi scolastici di Bagheria, anche perchè serve un territorio estremamente ampio che arriva sinoa Misilmeri, Altavilla, ecc..

Alcune cifre: gli studenti iscritti sono 1740, con una minima variazione di unità rispetto allo scorso anno, i docenti sono 141, 62 invece sono le classi.

Dal punto di vista delle strutture si può considerare un Istituto fortunato, perchè ha una sede propria, un numero sufficiente di aule, ha una palestra e comode aule per le applicazioni tecniche.

Non lasciatevi impressionare dalla lunghezza dell’articolo che è in realtà un vero e proprio “saggio” , la cui lettura però risulta gradevole, interessante e utile. Redazione Bnews

IL SOLITO TEMPORALE D' AGOSTO

Nei giorni di fine agosto, quando già comincia ad imbrunire più presto ed è inequivocabile che fra poco l'estate sarà un ricordo e Ministri e politici in generale disperatamente cercano un uditorio per esternare il loro pensiero, qualcuno ha pensato bene di scandalizzarsi perchè il Ministro del MIUR, avvocato Gelmini, durante uno dei soliti Convegni ha sostenuto che esiste un forte divario fra le scuole del nord e quelle del Sud. Tutto ciò rispetto a qualità e quantità di servizi erogati ed ahimè, rispetto anche alla qualità dei Docenti.

Il giovane Ministro del tutto all'oscuro di che sistema dovrebbe occuparsi, ingenuamente ha innescato un incendio di fine agosto che inevitabilmente si spegnerà da solo. Sembra trattarsi di un copione già scritto da un autore malizioso e saggio, certamente un meridionale che sa che per non cambiare nulla occorre assolutamente fare le rivoluzioni! Puntualmente il Ministro ha negato di avere detto.....ciò che invece tutti hanno sentito e comunque anche se quello che è stato sentito è vero, tutto ciò non corrisponde al pensiero del Ministro che, a questo punto cercando di smentire e spiegare, conferma quello che aveva detto:

L' ARRETRATEZZA DELLE SCUOLE MERIDIONALI: COLPA DEI PROFESSORI ?

Le scuole del Sud sono carenti nelle strutture, nella capacità di progettare, nella qualità degli addetti.” Qualcuno per smentire tutto ciò ha tirato in ballo la filosofia greca, i grandi premi Nobel della letteratura, quant'altro serva per dimostrare che le scuole del Sud non sono in arretrato di nulla e così anche il Presidente della Regione Sicilia ha trovato un buon motivo per indignarsi con il Ministro, lui che inopinatamente ed inspiegabilmente lo sostiene, per affermare il valore dei nobili maestri siciliani che hanno educato generazioni e generazioni di italiani. Bla... bla......bla..... Quando tutti avranno detto la loro, il problema si sgonfierà e tutto tornerà a posto, avvolto dal silenzio e dall'indifferenza generale. Intanto in questo incredibile gioco delle parti dove ognuno recita a soggetto, badando bene dal mettere in evidenza le vere ragioni del malanno, il primo risultato negativo ottenuto sarà stato quello di indebolire ancora la struttura portante della scuola pubblica statale in Italia. Sappiamo bene che nell'epoca della comunicazione percepita quello che conta non è mai la verità, ma quello che arriva alle orecchie della gente, in prima battuta.

Di tutto ciò, che cosa è arrivato nella mente dei genitori del sud? Degli studenti del Sud? Nient'altro che i Docenti del Sud sono dequalificati, un po' ignoranti, da riformare! Orbene, quale credibilità dobbiamo pensare verrà assegnata nelle scuole del Sud da parte degli studenti che troveranno insperata conferma nel loro credere che i loro Docenti non sono buoni ad insegnare, figuriamoci a giudicare! Questo ulteriore motivo di crisi, di scoraggiamento, di sfiducia, demotiverà ancora i Docenti meridionali ed il gap effettivamente esistente aumenterà. Viene forte il dubbio che questo risultato sia stato fortemente voluto da chi volesse trarre dalla crisi della classe Docente e della scuola in genere, il convincimento errato di impedire che la scuola pubblica statale cresca e si affermi a vantaggio di opzioni concorrenti ed alternative.
Ma andiamo leggermente oltre.

MA NON SI ERA DETTO CHE AL NORD C' ERANO TROPPI DOCENTI DEL SUD ?

Io credo, da Docente del Sud prima, e da Dirigente scolastico in seguito, proprio al Nord evoluto ed efficace, che questo convincimento di considerare cioè la scuola del sud arretrata e stracciona è vecchia, esistita da sempre. Quale Docente che abbia insegnato al Nord non ha sentito il peso dell'essere “terrone” e dunque arretrato per definizione? Molti, moltissimi hanno avuto la soddisfazione di sentirsi dire come complimento, di non sembrare meridionali?! Tutto questo per comprendere che il bene non è legato alla latitudine, ma semplicemente alle persone che sono buone o cattive in sé, colte o ignoranti a prescindere dal loro luogo di nascita, ma semplicemente tali a causa o a merito della loro cultura e del loro studio.
Chiarito semplicemente tutto ciò, mi pare che l'incendio succeduto alla dichiarazione del Ministro si debba considerare spento.

Questo perchè già dal 2001 e fino al 2013 le scuole delle regioni meridionali del nostro paese sono considerate indietro e di molto rispetto alle altre non dal Ministro Gelmini, ma dall'Europa intera. Già dal 2001e sicuramente fino al 2013 le scuole merdionali sono destinatarie privilegiate di Fondi strutturali europei di eccezionale portata e che hanno lo scopo di colmare, entro il periodo, il gap di cui abbiamo discusso. Il PON Scuola 2001- 2006 con le diverse sue misure contro la dispersione scolastica, contro l'illegalità, per favorire il successo scolastico, la disponibilità di somme per acquisire laboratori di vario genere ed oggi i piani integrati fino 2013, che cosa vogliono dire se non che c'è una parte del nostro paese che arranca, che ha delle difficoltà strutturali che altri evidentemente non hanno, che proprio i Docenti del sud debbono lavorare di più ed in maniera diversa dei loro Colleghi settentrionali? Già dal 2001, senza che la Gelmini potesse dire nulla a tale proposito, i Docenti del Sud sono implicitamente indotti ad attività di aggiornamento e di formazione aggiuntiva rispetto sempre ai Colleghi settentrionali che non la Gelmini o Bossi, ma l'Europa riconoscono essere in una situazione di vantaggio obiettivo.
Già dal 2001 i Docenti meridionali senza sentire offesa la loro dignità professionale seguono linee guida operative e progettuali finalizzate a migliorare il servizio.

Nessuno però, si era mai sognato di dire che essi sono la causa del problema. Al contrario essi sono stati chiamati in causa per essere protagonisti del cambiamento e del progresso del Sud. Ecco la sostanziale differenza fra chi pensa che i cambiamenti, le riforme si fanno con il concorso di tutti e chi pensa di trovare i colpevoli e la causa prossima del malessere.
Se i professori del sud vengono chiamati a fare meglio e di più, lo fanno, se vengono definiti causa del male e non vittime ecco che insorgono e si offendono. Fanno bene ad offendersi perchè i Docenti meridionali sono assolutamente vittime della situazione del loro territorio!
Dunque è vero che la scuola del sud accusa seri problemi strutturali. Ma perchè chiamare in causa la qualità della professione e non piuttosto le inadempienze degli Enti preposti alle strutture.

RESPONSABILITA' POLITICHE ANTICHE E RECENTI

La dissennata politica degli affitti dei locali in collusione con la speculazione edilizia che ha saccheggiato le città del sud. La fin troppo esplicita collusione con la malavita del sud da parte di amministratori locali spregiudicati e lestofanti, ha fatto si che la fatiscenza strutturale fosse la caratteristica della scuola del sud. Vogliamo addebitare ai Docenti meridionali anche questo? Ha o no importanza per la qualità dell'attività che le lezioni si svolgano in locali idonei e con gli spazi necessari? La presenza o l'assenza di laboratori e di palestre attrezzate hanno un loro ruolo nella qualità della scuola? Si crede generalmente di sì. Vogliamo addebitare anche questo ai Docenti del Sud? Il tessuto civile ed economico delle nostre regioni meridionali è stato da secoli, lacerato dall'azione nefasta delle mafie e delle camorre.

La cultura dell'illegalità diffusa a tutti i livelli ha generato il convincimento che lo Stato sia nemico ed affamatore, nei nostri giovani è stato scientificamente iniettato il seme dell'odio verso la legge e verso le regole. Le nostre genti del sud sono stati involontari testimoni della progressiva presa di potere da parte dell'antistato, l'indifferenza e la rassegnazione hanno dato il colpo fatale e finale alle speranze di effettiva crescita del paese. Vogliamo addebitare ai Docenti del Sud anche questa colpa?
Al contrario quando si è voluto cambiare linea di tendenza si è messo al centro del processo la scuola. La scuola del Sud si è fatta inopinatamente carico di ricostruire il territorio dalle fondamenta. Si è dovuto cominciare all'alfabetizzazione del popolo. Si è stati costretti a dare dello Stato una immagine positiva e costruttiva e tutto questo non è stato facile! A poco a poco e con estrema fatica ci si è timidamente liberati dalla carenza delle aule, dai doppi e tripli turni, dalla povertà di strutture informatiche e del minimo sussidio audiovisivo, a poco a poco con sempre maggiore e migliore capacità ci si è provati ad immaginare una realtà diversa e migliore.

QUALE FUTURO VOGLIAMO COSTRUIRE PER I NOSTRI RAGAZZI ?

Ci si è provati a costruire un progetto di scuola diverso dal tradizionale sia in ordine ai metodi che alle professionalità che via via si sono affermate. Ci si è fatti carico di stabilire l'ordine ed il rispetto della legge. Con estrema fatica si è cercato di sottrarre alla malavita la naturale manovalanza giovanile facendo in modo di generare un nuovo ordine e un nuovo modo di concepire il vivere civile. Facendo tutto ciò e non avendo ancora finito, perchè il processo è lungo e faticoso, certamente sono stati trascurati gli aspetti tipici del fare scuola. La cura e la trasmissione dei saperi che oggi ci vedono buoni ultimi in graduatorie di qualità che tutti al sud, guardiamo con speranza, ma con la consapevolezza di avere fatto altro, di avere operato una strategia di liberazione dal bisogno di intere popolazioni. Vogliamo riconoscere tutto questo ai Docenti del Sud? Vogliamo rendere merito a tutti i Docenti che hanno in prima persona rischiato per essere avamposto di legalità in un territorio dove la bandiera italiana ha avuto difficoltà a sventolare?

È lecito attendersi questo da un giovane ministro- avvocato, espressione di una cultura austriacante e sabauda che fino a ieri considerava il Sud terra di conquista? Francamente credo di si e nello stesso tempo mi pare cosa buona, da incassare favorevolmente se l'accusa è quella di avere trascurato le competenze ed i saperi a favore dei valori della cittadinanza.

Salvatore Provenzani