C.so Umberto: una soluzione possibile

C.so Umberto: una soluzione possibile

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Vogliamo premettere, così come ci è capitato di ricordare in altra occasione, che nel 1980 fu Peppuccio Tornatore allora consigliere comunale del Partito Comunista a proporre la chiusura domenicale di Corso Umberto.

Di fronte alle iniziali perplessità della maggioranza si procedette alla chiusura del Corso Umberto, prima per il solo pomeriggio della domenica e poi per l’intera giornata.

I vantaggi sono stati indubbi.
E ancora ieri siamo stati tra quelli che avrebbero puntato sul vecchio progetto che avviava il percorso di una totale pedonalizzazione del principale asse viario del centro storico di Bagheria.
E siamo ancora tra quelli che pensiamo che commercianti e classe politica non abbiano dimostrato in questa circostanza sufficiente coraggio e lungimiranza.
Facciamo questa premessa per avanzare una proposta che potrebbe aprire la strada ad una soluzione condivisa.

Partendo dalla considerazione che quello che sostengono i commercianti nella loro lettera è in larga parte vero: i lavori sono stati eseguiti senza rispettare alcuno degli impegni che l’Amministrazione aveva ritenuto di dovere di potere assumere nei loro confronti.
Lavori eseguiti a lotti; nove si disse; posteggio in Piazza Indipendenza; recupero posti auto in zona Palagonìa; consegna dei lavori entro settembre; questo è uno degli impegni che potrebbe essere ancora mantenuto.
Ma gli altri sono stati tutti disattesi.

Hanno ragione i commercianti nel dire che le caratteristiche del progetto non sono tali da farne prevedere una chiusura totale. Le modifiche introdotte al progetto originario proprio dall’Amministrazione di Sciortino, non lasciavano prefigurare la soluzione del salotto.
Infatti con le modifiche introdotte rispetto al progetto originario è stata ampliata la carreggiata percorribile dalle auto e conseguentemente ristretta la larghezza dei marciapiedi.

Sono state eliminate le isole “di socializzazione”: panchine e alberi che avrebbero dovuto incoraggiare ad un uso pedonale del Corso, e tante altre cose, e di posteggi ancora neanche l’ombra.
Inoltre è pure vero che il Corso chiuso sta mettendo sotto pressione la psiche e la qualità di vita quotidiana degli abitanti nelle stradine parallele e a ridosso, dove si riversano le migliaia di macchine cui viene impedito il transito nel Corso Umberto.

Inoltre a ben vedere Bagheria non è una città dove transitano 500 o 1000 turisti al giorno, che giustificherebbero un’area commerciale completamente pedonalizzata.
Per qualche mese si può anche capire, ma a lungo andare è una soluzione che non regge.
Quindi leggere sui giornali quasi quotidiane dichiarazioni del sindaco in cui si parla di chiusura totale, rasenta la schizofrenia.

Occorre procedere, secondo noi, “cum grano salis”.
La cosa che si può fare subito, e crediamo che i commercianti condividerebbero, è di anticipare la chiusura domenicale di Corso Umberto al sabato pomeriggio e al pomeriggio dell’immediata vigilia dei festivi.
Di fatto si avrebbe un raddoppio della chiusura attuale.
Questo provvedimento sarebbe utile per i cittadini e i commercianti, e i risultati potrebbero essere usati come ”test” per capire cosa ne pensa veramente la gente, ed eventualmente essere estesi successivamente ad altre giornate particolari, per arrivare nel tempo alla pedonalizzazione, dopo avere realizzato le aree e i servizi di supporto a tale scelta.

Impedire veramente il divieto di sosta in Corso Umberto, rafforzando i controlli, o forse più concretamente pensare a tagliandi di sosta di 15’, che vengano però veramente fatti rispettare, per favorire le attività legate ai “consumi rapidi“: bar, tabacchi, edicole, alimentari ecc…
Poi si vedrà nel tempo cosa è meglio per cittadini e commercianti.