Attualità

Sono diversi gli  elementi che fanno pensare agli investigatori che non sia campato in aria  il rischio di un attentato contro il magistrato Antonino Di Matteo, uno dei magistrati di punta della Direzione distrettuale antimafia, e quello che sta sostenendo la pubblica accusa nel processo della trattativa Stato- mafia.

Vengono ritenute attendibili le rivelazioni di un confidente, che opera nel settore del traffico degli stupefacenti, che ha riferito di incontri tra mafiosi per 'sollecitare l'attentato' per il quale sarebbero stati già trovati una quindicina di chili esplosivo, quantità sufficiente per un attentato,  e un telecomando.

L'altro episodio inquietante riguarda l'incursione 'mirata' a casa di un magistrato del pool antimafia, Roberto Tartaglia, cui, secondo notizie non ufficiali, sarebbe stata sottratta una pen drive contenente documentazione sulla trattativa stato-mafia.

Mentre gli investigatori stanno cercando di effettuare una accurata verifica delle dichiarazioni del confidente, cercando di riscontrare la presenza di alcuni mafiosi dati per presenti all'incontro in cui sarebbe stato messo in cantiere l'attentato, il COSP ( Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza) presieduto dal prefetto Umberto Postiglione ha deciso di aumentare al massimo le misure legate alla tutela del magistrato, che talvolta trascorre le vacanze estive nella sua casa di campagna a Santa Flavia , in contrada Valdina.

Il dispositivo di sicurezza è stato portato al livello 1, che prevede nel gruppo anche tre carabinieri del G.I.S. ( Gruppo Intervento Speciale): a proteggere Di Matteo inoltre, ci saranno tre auto blindate, una quarta che fa da staffetta, e specialisti esperti  a coordinare gli spostamenti.

Sono trascorsi oltre  venti anni dagli attentati a Falcone e Borsellino, decine di operazioni antimafia hanno decimato le file di cosa nostra, ma la testa della piovra rinasce sempre ed ha sempre progetti di morte.

Ne abbiamo già detto altre volte di queste ordinanze del sindaco che come le gride di manzoniana memoria vengono regolarmente disattese da chi le dovrebbe rispettaree mai sanzionate da chi dovrebbe farle rispettare.

Volete qualche esempio? eccovi serviti.

C'è una ordinanza che viene reiterata da oltre 30 anni all'inizio di ogni stagione estivae che riguarda le zone non balneabili.

Ogni anno vengono pubblicate con cronometrica precisione ( trecento metri ad est e a d ovest....dal pennello a mare o dalla zona detta del Sarello ecc.) i tratti di costa non balneabili: vengono apposti ben visibili i cartelli di divieto.

Ma avete mai visto qualcuno che li rispetta, avete mai visto qualcuno che sanziona chi non osserva i divieti?

Così è per gli orari di conferimento dei rifiuti, così è per l'obbligo di tenere pulite le aree agricole dalle sterpaglie per evitare incendi che lo scorso anno, per esempio provocarono costi e danni immensi.

Avete notizia di qaulche sanzione nei confronti di proprietari inadempienti?

A noi non risultano.

Sono quelle ordinanze obbligatorie per legge, che tutti sanno essere solo fogli di carta, 'gride' manzoniane appunto.

Per finire cn l'ultima ordinanza pubblicata due giorni fa,  la n° 58 del 22 luglio in cui il sindaco, Vincenzo Lo Meo, ordina il divieto all’esercizio dell’attività di commercio ambulante itinerante di tipologia “C”, ex art. 1 comma 2 L.R. 18/95 nelle seguenti vie e loro immediate prossimità:

C.so Butera nel tratto compreso tra via Libertà e Palazzo Butera;

C.so Umberto I° nel tratto compreso tra p.zza Garibaldi e p.zza Madrice;

via Mattarella nel tratto compreso da via Papa Giovanni XXIII al c.so Butera;

via Libertà nel tratto da c.so Butera a via Borsellino;

via Città di Palermo altezza incroci con semafori.

Naturalmente l'ordinanza si conclude con la frase canonica: è fatto obbligo agli agenti di Polizia municipale e alle altre forze ecc... di fare rispettare la superiore ordinanza.

Due osservazioni: naturalmente l'ordinanza prende l'avvio da una giusta esigenza di decoro delle vie cittadine, ma la nostra impressione è che si parta come al solito con il piede sbagliato, andando a prendersela con il cosiddetto 'muriceddu vasciu'.

In questa situazione di vero e proprio disastro economico si va a colpire il poveraccio che in un giorno riesce a mettere assieme, quando ci riesce, i 10-20 al massimo 30 euro che gli consentono, dopo una giornata fuori al sole o al freddo, a seconda delle stagioni, di arrotondare la pensione.

Invece i grandi abusivi che occupano chilometri quadrati di marciapiedi e di strade pubbliche, che dall'oggi al domani aprono veri e propri store all'aperto della frutta, che rendono al vicinato in certi casi una avventura il rientro nelle proprie abitazioni, che provocano ingorghi stradali perchè lasciano solo un budello per lasciar passare le auto e perchè queste posteggiano a capocchia,  e tutti sanno di cosa e di chi stiamo parlando, possono dormire sonni tranquilli; tanto voleranno gli stracci.

Quando si fanno ordinanze e proclami e si inizia, perchè è giusto che si inizi, una campagna per il decoro cittadino si abbia il coraggio di cominciare dai grossi abusivi e dagli amici e parenti di assessori e consiglieri, altrimenti queste 'ordinanze' sono solo fumo negli occhi.

Anche perchè sappiamo bene, per aver vissuto in questa città da sempre, che dopo i primi due giorni di controlli, sequestri di merce e multe che nessuno pagherà mai, tutto tornerà come prima.

Senza dimenticare che in fatto di decoro cittadino l'amministrazione dopo le recenti emergenze rifiuti ha tanto da farsi perdonare.

Insomma, se vogliamo dirla tutta: meglio le bancarelle di frutta delle montagne di rifiuti

 

L’attività di indagine del Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri Palermo Piazza Verdi, hanno portato all’emissione di un decreto di fermo da parte dei Pubblici Ministeri della Procura di Palermo titolari dell’attività, Dott. Calogero Ferrara e Dott.ssa Diana Russo coordinati dal Procuratore aggiunto Dott. Maurizio Scalia. 

L’atto trae origine dalle investigazioni svolte a seguito dell’omicidio di PANDOLFO Massimo avvenuto lo scorso 24 aprile. I contorni dell’evento omicidiario, maturato in ambiente omossessuale e commesso da un sedicenne, hanno portato a scoprire e documentare l’esistenza di un giro di prostituzione omosessuale minorile che vedeva tra i suoi più assidui avventori il sacerdote NUVOLA Aldo (soggetto già condannato in primo grado per “molestia o disturbo alle persone”, per aver tentato ripetuti approcci sessuali nei confronti di un giovane 17enne, e pregiudicato per “atti osceni” per essere stato trovato, in questo centro, a bordo della propria autovettura in atteggiamenti intimi con un altro uomo). L’attenzione sul sacerdote fu posta sin dalle prime battute dell’indagine quando si accertò, attraverso l’analisi dei tabulati dell’omicida, un costante scambio di messaggi e telefonate tra i due; scambio che avvenne anche nelle ore immediatamente successive alla morte del PANDOLFO.

I ragazzi scelti dal NUVOLA generalmente sono provenienti da ambienti degradati di Palermo, adolescenti soliti trascorrere le loro nottate fuori casa e che accondiscendono a vendersi in cambio di denaro o altra utilità: il sacerdote pianificava giornalmente appuntamenti con i “suoi” ragazzi per consumare rapporti sia all’interno della propria vettura che presso la sua abitazione. In altre occasioni è stato documentato “l’abbordaggio” occasionale dalla propria automobile, direttamente sulla strada, di giovani prostituti sconosciuti. Il NUVOLA, infatti, gravitava in orari notturni, nelle aree di Palermo più frequentate dai giovani, che, sebbene non svolgano in modo continuativo il mestiere di “marchettari”, spesso accettano di avere rapporti sessuali dietro pagamento di denaro o altra utilità.

È stato inoltre documentato come, a seguito dei rapporti, non manchi mai il pagamento che avviene sotto forma di piccole dazioni in denaro contante (20-30 euro), ricariche telefoniche oppure l’acquisto di cibo e bevande.

Si evidenzia infine che i giovani con cui si rapporta il NUVOLA sono a conoscenza della sua posizione sociale e culturale che viene costantemente ribadita dal sacerdote. Gli stessi, peraltro, sembrano rimanere affascinati dalla sua figura e dai suoi modi di proporsi e sono soliti rivolgersi a lui chiamandolo “Padre Aldo”.

L’arrestato, è stato associato presso la Casa Circondariale “Pagliarelli” di Palermo.

[1] NUVOLA Aldo, nato a Palermo il 12.04.1964.

2 Reati di cui agli articoli 81 e 600 bis c.p.

ufficio stampa provinciale carabinieri

10 punti di raccolta, 30 giorni di sperimentazione del progetto, 0 costi aggiuntivi per il comune: sono questi i numeri cardiniedi un progetto di raccolta differenziata 'possibile' illustrato, sabato mattina, dalla Ecogestioni s.r.l. e dalla Ser.Eco., presso la sede aziendale di Santa Flavia sulla S.P.16.

Ci credono i dirigenti delle sue società, e la proposta che viene illustrata ai media, verrà  poi sottoposta  all' amministrazione comunale di Bagheria, che in questa fase dovrà intervenire solo per le ordinanze sindacali  autorizzative relative ai luoghi in cui sistemare i centri di raccolta e sugli orari di conferimento dei rifiuti.

Il ragionamento da cui parte Michele Raspanti, responsabile della Ser.Eco è estremamente lineare: esistono ormai a Bagheria e nel territorio una coscienza ed una consapevolezza diffuse che l'unica strada possibile per ricolvere il problema rifiuti è la via della 'differenziata'.

Facendo quindi leva su questa disponibilità che si manifesta anche con i conferimenti che tanta gente realizza portando motu proprio i rifiuti differenziati all'Oasi ecologica, si può sperimentare un progetto in diverse fasi.

Partire da un'area limitata del territorio di Bagheria che però comprende al proprio interno numerosi condomini e attività commerciali: a grandi linee gli assi viari lungo i quali verrebbero sistemate le dieci postazioni  saranno  via Papa Giovanni XXIII, Via Mattarella, via Dante, via Malipiero ( la strada di Mineo's pizza), via Borsellino, via Libertà.

Le dieci postazioni saranno dotate di cinque cassonetti adattati per potere ricevere le cinque tipologie di rifiuti che in questa fase si pensa di poter differenziare, e cioè la plastica, il vetro, carta e cartone, l'umido e l'indifferenziato.

Apposite ordinanze sindacali dovranno regolamentare gli orari di conferimento.

altLa novità sarà nella figura degli ecofacilitatori, un gruppo di personale in corso di formazione  dalle aziende proponenti il cui compito sarà di sensibilizzare e informare i privati cittadini e le aziende commerciali della opportunità esistente.

Gli ecofacilitatori, facilmente riconoscibili, svolgeranno anche funzioni di vigilanza: utilizzando dieci biciclette vigileranno sui dieci punti di raccolta per dare consigli e istruzioni ai cittadini che si recheranno a conferire i loro rifiuti.

In questa periodo sperimentale lo svuotamento dei cassonetti dei rifiuti differenziati verrà curata direttamente dalle aziende proponenti il progetto.

E' un progetto ambizioso, in una realtà come la nostra in cui la differenziata ha percentuali di prefisso telefonico, che andrà avanti per un mese, lo ripetiamo, e  senza alcun onere per l'amministrazione ed i cui risultati verranno poi valutati in vista di un allargamento del progetto che ha come obiettivo finale di ridurre drasticamente i costi di trasporto e di conferimento a discarica dei nostri rifiuti e di restituire il decoro alla nostra città.

Che non sia questa la volta buona ?

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