Attualità

Tutto pronto per la beatificazione di padre Pino Puglisi che da domani sarà canonicamente venerato come martire della Chiesa palermitana. Al Foro Italico, dove si svolgerà la celebrazione, il palco è pronto come pure tutte le altre zone dove saranno ospitati gli 80.000 fedeli provenienti da ogni parte d’Italia con pullman e altri mezzi di trasporto.

Il martirio di Padre Puglisi richiama l’educazione delle coscienze afferma il cardinale Polo Romeo - e la Chiesa deve essere in prima linea. Qui si capisce la grandezza del martirio di don Puglisi, che è stato ucciso perché era un prete che formava le coscienze, costruiva la comunità parrocchiale e aiutava le persone a uscire dai meccanismi che le rendono schiavi. Questo evidentemente dava fastidio. Perciò penso che la sua beatificazione ci aiuterà a prendere coscienza del vero cambiamento da attuare. La gente pensa infatti che devono cambiare gli altri. E invece don Puglisi ci dice che ognuno di noi ha qualcosa da cambiare nel proprio cuore, nel proprio pensare, nel proprio agire. Solo così la civiltà dell’amore potrà affermarsi”.

La celebrazione Eucaristica (ore 10.30) a cui prenderanno parte 40 Vescovi, 750 presbiteri e 70 diaconi, sarà presieduta dal card. Paolo Romeo, mentre il rito di beatificazione sarà presieduto dal cardinale Salvatore De Giorgi, delegato del Santo Padre Francesco.

Allo svelamento della foto di padre Puglisi si canterà il “Te Deum”, quindi l’Arcivescovo Emerito di Palermo, leggerà la lettera apostolica e incenserà le reliquie di Padre Puglisi, (un frammento di costola prelevato in occasione dell’estumulazione della salma dal cimitero dei Sant’Orsola).

La liturgia sarà animata da un Coro - guida di circa 250 cantori, costituito dal Coro “Sancte Joseph” e il “Sant’Ignazio di Loyola” di Bagheria e un Coro - Assemblea di 750 elementi.

La direzione dei gruppi corali e dell'ensemble di ottoni, coinvolto per l’occasione, sarà affidata al Maestro di Cappella della Chiesa Cattedrale di Palermo e Docente del Conservatorio “V. Bellini” di Palermo Mauro Visconti.

I canti dell’ordinario sono gli stessi composti dallo stesso Mauro Visconti in occasione della venuta del Papa Benedetto XVI a Palermo il 3 ottobre 2010. I canti del proprio sono stati composti per l’occasione dai maestri Mauro Visconti e Vincenzo Tarantino.

All’offertorio i doni saranno condotti all’altare dai due fratelli di padre Puglisi Gaetano e Francesco oltre che da altre persone che sono state vicine al Beato. A distribuire la Comunione ai fedeli 300 ministri straordinari. Al termine sarà cantato l’Inno ufficiale della Celebrazione della Beatificazione di don Giuseppe Puglisi il cui testo è stato composto da mons. Giuseppe Liberto, direttore emerito della Cappella Pontificia Sistina, su un testo preparato da mons. Crispino Valenziano.

Tra le Autorità presenti alla celebrazione: Piero Grasso, presidente del Senato, Angelino Alfano, vice premier (vice primo ministro) e Ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, Ministro della Giustizia, Sergio Mattarella, Giudice Costituzionale, Alessandro Marangoni, Capo della Polizia f.f., Rosario Crocetta Presidente della Regione Siciliana, Leoluca Orlando, Sindaco di Palermo, il Sindaco di Godrano fra i tanti dei Comuni della Diocesi, On. Giuseppe Lumia, già Presidente della Commissione Parlamentare Antimafia, Giampiero D’Alia, Ministro per la Pubblica Amministrazione e semplificazione, Simona Vicari, Sottosegretario allo Sviluppo Economico.

L’evento si avvarrà di un grande spiegamento mediatico.

Sarà infatti trasmessa in diretta da Rai 1 e da altre emittenti locali, oltre che in streaming dal sito dell’Arcidiocesi di Palermo e dalla radio diocesana “In blu”, mentre in serata, sempre Rai 1 trasmetterà uno speciale su Padre Puglisi da piazza Anita Garibaldi, condotto da Massimo Giletti.

Nella giornata di domenica anche la trasmissione “A sua immagine” sarà dedicata all’evento.

Le spoglie mortali di padre Puglisi, in attesa della costruzione della nuova chiesa a Brancaccio, dove avranno la loro sede definitiva, sono state collocate all’interno di un simulacro in marmo a forma di spiga di grano nell’altare laterale dell’Immacolata in Cattedrale, a ricordare, come in un brano del Vangelo tanto caro a padre Puglisi, la sua presenza feconda come un chicco caduto sulla terra muore e da molto frutto.

Subito dopo il rito di beatificazione e la celebrazione Eucaristica, sarà possibile venerare le spoglie del nuovo Beato nella Chiesa Cattedrale, a partire dalle ore 14 sino alle ore 19.

Dal 26 maggio in poi, i singoli fedeli e i pellegrini che vorranno venerare il beato Giuseppe Puglisi, sacerdote e martire, osserveranno i seguenti orari: Festivi: dalle ore 7 alle ore 13 dalle ore 16 alle ore 19. Feriali: dalle ore 7 alle ore 19.

Palermo 24 Maggio 2013
Ufficio stampa  Archidiocesi di Palermo
 

Con questo perzo articolo si conclude la 'ricognizione' dell'avv. Fara Pipia attraverso quella che sarà la nuova imposta su ingloberà una serie di servizi locali e che sostituirà la Tarsu. I precedenti articoli sono stati pubblicati nella sezione Attualità del nostro sito il 18 e il 27 aprile del 2013.

 

E'difficile, e appare quasi beffardo, continuare parlare di TARES (Tributo Comunale sui Rifiuti e sui Servizi, introdotto con il d.l.201/2011) in questi giorni di emergenza rifiuti e spiegare le ragioni di un'imposta che oggi, a Bagheria, sembra non avere alcuna ragion d'essere poiché il servizio viene reso in condizioni di gravissime inefficienze.

Abbiamo tutti sotto gli occhi le conseguenze nefaste di un sistema creato per far lievitare mostruosamente i costi (di personale, di noli, di attrezzature) , senza garantire la qualità del servizio, addebitando poi il tutto sulle spalle dei cittadini.

Tuttavia ritengo comunque utile provare a spiegare cosa prevede la nuova normativa in materia di TARES, anche in relazione al nuovo sistema di gestione dei rifiuti disegnato dalla nostra regione Sicilia, e quindi cercare di capire cosa, in base alla legge, dovrebbero fare le amministrazioni locali, ivi compreso il Comune di Bagheria.

La legge istitutiva della TARES pone puntuali regole per la determinazione dei costi, e quindi poi dell'imposta, regole di buona amministrazione, di economia ed efficienza comunque già vigenti anche in materia di TARSU, ma evidentemente, dalle nostre parti, costantemente violate.

Come già detto nei precedenti interventi , per la determinazione della tariffe la legge espressamente rinvia al DPR 158/99 il quale, a sua volta, individua la redazione del piano finanziario come momento fondamentale e preliminare nel processo di determinazione della tariffa finale, da adottarsi entro i termini di approvazione del bilancio comunale.
Il Piano rappresenza quindi l'indispensabile base di riferimento per la determinazione delle tariffe e per il loro adeguamento annuo.

Una tariffa redatta senza il preventivo piano finanziario o in contrasto con essa, pertanto, sarebbe sicuramente illegittima.

Il piano finanziario è un atto particolarmente complesso che obbedisce a specifiche regole di tecnica economico-finanziaria, e si struttura essenzialmente attorno a due nuclei tematici:

1- i profili tecnico-gestionali, che illustrano il modello organizzativo e gestionale prescelto e il livelli di qualità dei servizi,

2 - i profili economico-finanziari del servizio di gestione, che individuano i flussi di spesa e i fabbisogni occorrenti per fronteggiarli, indicando anche gli aspetti patrimoniali ed economici della gestione.

Il tutto, recita la normativa, in funzione degli obiettivi di miglioramento della produttività e della qualità del servizio fornito.

Il DL 201/2011 prevede che il piano finanziario sia redatto dal soggetto che svolge il servizio ed approvato dall'”autorità competente”, riferimento generico che ha suscitato dubbi interpretativi, ma che , alla luce dell'attuale normativa in materia di gestione dei rifiuti, dovrebbe essere individuato nelle Autorità d'ambito territoriale, o, nel caso in cui detta autorità non sia ancora costituita , nei singoli comuni.

Il principio guida della TARES, (ma lo è anche della TARSU) è quindi quello per il quale le tariffe devono essere calibrate sugli effettivi costi del servizio reso e non rapportate, di fatto, all'esigenza di sopperire agli oneri economici correlati alla utilizzazione di personale in esubero;

Il modello di governance scelto dal legislatore è pertanto quello di far gravare sull'utenza solamente gli oneri effettivi del servizio, determinati sulla base di reali e dimostrabili oneri d'impresa, in funzione del servizio concretamente assicurato, e non anche oneri diversi (derivanti da inefficienze dell'Amministrazione o da esigenze, latu sensu, assistenziali), cui non corrispondono reali servizi e non in linea con gli ordinari canoni di un equilibrato esercizio d'impresa.

Nella nostra regione le disposizioni in materia di TARES devono essere coordinate con la normativa regionale di settore, e in particolare con la l. r. 9/2010.

Si tratta di una legge molto complessa, ambiziosa e altisonante, nelle sue premesse e nelle sue finalità, ma praticamente, a distanza di tre anni dall'emanazione, sostanzialmente inattuata, e che per di più ha già subito diversi rimaneggiamenti, anche per la “sensibilità” degli interessi coinvolti.

In estrema sintesi, viene disegnato un sistema che vede due livelli di programmazione, uno regionale, (il cui atto fondamentale è il Piano Regionale dei Rifiuti) che dovrebbe fissare le direttive generali, gli standard minimi di raccolta, il sistema degli impianti di smaltimento, cui corrisponde la gestione delle relative procedure autorizzatorie, ed uno a livello di ATO (ambiti territoriali ottimali).

Gli ATO sono unità minime di organizzazione del servizio, di rilievo sovracomunale, la cui perimetrazione è finalizzata al conseguimento di economie di scala nella gestione del servizio. Ciò in ossequio ad una espressa prescrizione nazionale (art. 200 del Codice dell'Ambiente).

La gestione dell'ATO dovrebbe essere affidata alle Società per la regolamentazione del servizio di gestione dei rifiuti, (cd. S.R.R.), società consortile di capitali, ma dalla natura dichiaratamente pubblica, costituita dai diversi comuni che fanno parte dell'ATO, e le cui quote di partecipazione dovrebbero essere calcolate sulla base della popolazione residente di ciascun comune.

Funzione fondamentale delle S.R.R. è l'adozione dei piani d'ambito, ovvero lo strumento di programmazione del ciclo di gestione dei rifiuti nell'Ambito di riferiemento, con relativa descrizione del modello gestionale, degli investimenti, dei costi, e quindi con il relativo piano finanziario, e l'individuazione del gestore del servizio integrato di gestione dei rifiuti tramite procedure di evidenza pubblica.

Al fine di consentire una maggiore efficienza gestionale il Governo Crocetta, con una recente modifica della legge 9/10, ha previsto la possibilità da parte dei comuni, singoli o associati, di procedere, autonomamente, e anche nelle more dell'adozione dei Piani d'Ambito, all'affidamento dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto, all'interno di Ambiti di Raccolta Ottimale (ARO) ,perimetrati su base comunale, e sulla base di un Piano di Intervento, che dovrà sostanzialmente contenere il dettaglio delle modalità organizzative del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto e la pianificazione economico-finanziaria, con la valutazione dei costi del servizio.

La fase dello smaltimento può quindi essere sganciata dalla fase della raccolta e del trasporto.

La gestione del servizio dovrà, in ogni caso, essere affidata a soggetti privati, con espletamento di procedure ad evidenza pubblica, a società mista, con capitale pubblico-privato, o a società pubblica con affidamento diretto (c.d.”in house”).

La possibilità , da parte di ogni singolo comune di procedere singolarmente all'affidamento dei servizi di spazzamento, raccolta e trasporto, è sicuramente un elemento positivo, che consente ai Comuni di procedere immediatamente all'affidamento del servizio, circostanza auspicabile, anche al fine di superare l'attuale situazione di emergenza.

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E    IL   PERSONALE ?

Secondo la l.r. 9/10 i dipendenti comunali a suo tempo transitati negli ATO dovrebbero essere assunti, di diritto, nelle nuove Società Consortili, il rimanente personale dovrebbe essere individuato tra coloro che, sulla base di una regolare assunzione, erano in servizio nei vari Consorzi alla data del 31 dicembre 2009, evitando mansioni superiori ed assicurando un rapporto (pari al 90%) tra profili operativi (ovvero chi materialmente raccoglie la spazzatura) e i rimanenti profili professionali. 

Tali assunzioni avranno luogo solo nel momento in cui verrà concretamente affidato il servizio e il personale verrà utilizzato dai soggetti affidatari dell'appalto, “che ne assumono la responsabilità gestionale, operativa e disciplinare”, e che ne erogano le retribuzioni.

In ogni caso la legge regionale, richiamando una disposizione nazionale, prevede che, in sede di procedura ad evidenza pubblica per l'affidamento del servizio, l'assunzione dei lavoratori già occupati negli ATO ( e non transitati nelle SRR) costituisce elemento di premialità nella valutazione dell'offerta.

E questo potrebbe essere anche una buona opportunità per provare a risolvere il gravissimo problema dei dipendenti che non potranno direttamente transitare nelle nuove società.

In ogni caso ritengo che tutte le assunzioni debbano essere coerenti con il piano d'Ambito e con il piano finanziario e rispondere agli ordinari canoni di un equilibrato esercizio d'impresa, in modo da evitare che sui cittadini ricadano (come finora è accaduto) costi non funzionali con il servizio concretamente assicurato, utilizzando, ove necessario, altri strumenti assistenziali o gli ammortizzatori sociali previsti nel nostro ordinamento.

Come già detto, nonostante i termini perentori (tutti già scaduti) imposti ai comuni per la costituzione della S.R.R. e per la redazione dei Piani d'Ambito, nonostante le diverse circolari applicative, nonostante i poteri sostitutivi minacciati in caso di inerzia dei vari enti preposti, la l.r. 9/10 è ancora lettera morta , e la spazzatura giace sempre più nelle nostre strade.

Delle due l'una: o la legge, così com'è non va bene, e allora la si cambi. Oppure se va bene la si applichi. Il tutto immediatamente e con coraggio e determinazione.

Viviamo o no in uno stato di diritto? O dobbiamo continuare a vivere in una situazione di costanti e ripetute proroghe e rinvii, e , quel che è peggio, in questo stato di immobilismo e di paralisi che oltre ad ammorbare la nostra aria rischia di contaminare anche le nostre anime?

I Sindaci, specie quelli dei comuni più grossi, il Sindaco di Bagheria prenda immediatamente iniziativa, e se il Governo regionale, o qualche deputato regionale, o chiunque altro nicchia, o rema contro, che lo si accusi pubblicamente, che si alzi la voce, che si protesti, anche clamorosamente.

Il Sindaco e gli altri politici che abbiamo eletto sono al servizio dei cittadini o di chi altri?

 

FARA   PIPIA


 

Innanzitutto voglio ringraziarla per la pubblicazione dell'articolo relativo al bus ecologico.

Solitamente non è mia abitudine replicare ai liberi commenti dei lettori della sua testata che rispetto ma ritengo opportuno che qualche precisazione in merito vada fatta. Ho seguito questo progetto, predisposto dall'ufficio programmazione del Comune, sin dal mio insediamento.

Abbiamo instaurato una partnership di rilievo con il Centro Nazionale delle Ricerche di Messina - Istituto di tecnologie Avanzate per l'Energia- che curerà la progettazione, la realizzazione e la sperimentazione del bus e del sistema innovativo di produzione di energia.

Assieme ai tecnici comunali, che ringrazio per il lavoro svolto, abbiamo superato tante difficoltà per portare a termine un progetto che ritengo sia un fiore all'occhiello ed un'opportunità per il futuro della nostra città.

Anche difficoltà di carattere finanziario, perchè considerata la mancanza di risorse sul bilancio comunale, per non perdere il finanziamento sui fondi comunitari, abbiamo chiesto al C.N.R. di Messina di farsi carico della quota di cofinanziamento pari a € 75.000. Per cui a carico del bilancio comunale non c'è nulla!!.

Voglio precisare che il bus una volta realizzato sarà di proprietà del Comune e quindi non è un uso temporaneo. La durata di 30 mesi è relativa al tempo occorrente per la realizzazione e sperimentazione del bus da parte del C.N.R. ed all'espletamento da parte del Comune di tutte le gare pubbliche per l'acquisizione di beni e servizi.

Tanto si doveva per opportuna chiarezza

Pietro Miosi 

Riceviamo questa accorata lettera di un dipendente a tempo determinato del Coinres, ex Temporary, che volentieri pubblichiamo.

 

Essere licenziati in questo periodo significa coinvolgere anche la famiglia ed i suoi rapporti familiari. Se a perdere la garanzia di uno stipendio sudato sono ben 190 lavoratori allora stiamo parlando di mille persone che ne subiscono gli effetti.

Una piccola tragedia sociale. Un uomo senza lavoro si trasforma anche in una persona che ha poca fiducia nel suo futuro e si sente anche un po' privato della sua dignita'. 

La drammatica situazione igienico sanitaria di Bagheria e' stata accollata a questi lavoratori ed il Sindaco, la sua giunta e molti consiglieri si sono lavati il coltello pieno di sangue sulla loro pelle dopo aver sacrificato la citta'.

Occorre che tutti i cittadini di Bagheria sappiano che gli "ex temporary" della munnizza a Bagheria non solo non hanno colpa ma stanno pagando le scelte sbagliate di una amministrazione anche sulla pelle delle loro famiglie.

Questo e' lo scopo della lettera che state leggendo, cioe' fare capire come la vivono i lavoratori licenziati lo scorso 10 maggio.

Verso la meta' di aprile il Sindaco, in diverse occasioni, aveva ribadito ai lavoratori che il licenziamento era inevitabile e che la salvaguardia del posto di lavoro doveva passare da un appalto ad una ditta privata che, se avesse voluto senza nessun obbligo, poteva assumere il personale "ex temporary" e sicuramente non tutto, solo quello che serve.

In attesa dell'appalto "campavamo" con il sussidio di disoccupazione per otto mesi.

Ovviamente i lavoratori, che ben sanno come vanno queste cose, non potevano certo rimanerne felici. Allora vista l'imminenza della chiusura dei contratti hanno usufruito delle ferie arretrate e dei riposi accumulati per evitare di perderli.

Allo stesso tempo hanno ridotto ad un turno il loro servizio in ottemperanza al contratto di lavoro. Hanno fatto qualcosa di male? Credo che abbiano usufruito di quanto la
legge prevede.

La "munnizza" accumulata, invece, e' dovuta alla incapacita' dell'amministrazione comunale di gestire il servizio cosi come fa ormai da oltre due anni.

Infatti e' il comune che si occupa dei noli a freddo e del gasolio ed anche della manutenzione ordinaria dei mezzi.

Fino a quando questi "FESSI" lavoravano su tre turni e senza riposo, in un ambiente insano e privo del minimo di sicurezza, oltrepassando di molto quanto il contratto prevedeva pur di garantire ai cittadini un servizio decente i soli tre autocompattatori presi a nolo da una ditta di Catania erano quasi sufficienti. Pensate che a Ficarazzi ci sono due compattatori.

La vecchia azienda, la "Gorent" di Firenze, che aveva garantito ben sei compattatori, ha ritirato i suoi mezzi per fine locazione e per la grave situazione debitoria del comune che deve ancora pagare molte fatture.

I mezzi della "Gorent" trasportavano ben oltre il limite di capienza consentito dal libretto di circolazione garantendo cosi "tutti i giorni" la normale pulizia del paese. Oggi i tre autocompattatori non sono sufficienti e si spendono ogni giorno migliaia di euro in noli a caldo con affidamento diretto.

La situazione di emergenza provocata dall'incapacita' gestionale dell'amministrazione comunale sta costando ai cittadini bagheresi decine di migliaia di euro a settimana e, per come vedete, senza un risultato concreto.

L'aspetto piu' vergognoso e' che si cerca miserevolmente di far ricadere la colpa sugli "ex temporary" colpevoli di tutto solo per il fatto di essere stati licenziati.
Incredibile quanto la mia dignita' di lavoratore sia stata calpestata e distrutta .

Quando un attivista' del Movimento 5 Stelle ha scritto che la colpa degli incendi e' dei lavoratori licenziati allora ho capito che oltre al lavoro, alla famiglia, ho perso anche la mia dignita'. Scusate lo sfogo.

Massimo Gambino Un lavoratore Ex Coinres
 

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