Attualità

Scendiamo a Tricastela nel freddo immersi in un bosco vastissimo. Da qui fino a Santiago resteremo sempre dentro ai boschi della Galizia.

La discesa in bici non permette di scaldarci, il sole è lontano e basso, così ogni tanto ci fermiamo ad alitare sulle dita congelate. A Tricastela rincontriamo Luis e Hornie che però decidono di proseguire per la carrettiera, noi optiamo per la favola del cammino...le felci ora sono sopra di noi, il sentiero è tagliato dentro al bosco che a tratti ci sovrasta lasciandoci a bocca aperta.
Non c’è più fatica ormai nel nostro andare, c’è solo l’essere una cosa sola col mondo che ci avvolge: il cammino è diventato un susseguirsi di alberi dalle forme più strane; cresciuti liberamente essi sono opere dell’arte della natura.
La nebbia non si dirada che per brevi tratti e fanno la loro comparsa i torrenti da guadare a piedi.
Non c’è più salita, non c’è più discesa, non c’è pianura! Esiste solo l’incedere senza monotonia, collina dopo collina, e poi una valle e dopo un’altra valle ancora.
Sempre meno spesso percorriamo i tratti in ripida salita a piedi ma quando lo facciamo sentiamo di riprendere un contatto più profondo e concatenato ai tempi del nostro essere.
A pranzo giungiamo a Sartia, ormai a soli 120km da Santiago.
Pranziamo in un giardino ma senza poter riposare per l’entusiasmo dei bambini….
Usciamo dalla cittadina e subito il bosco ci riaccoglie immenso. Non si vedono automobili, solo noi e gli altri pellegrini.
Nel tardo pomeriggio raggiungiamo Portomarin, un piccolo paese costruito sulle rive del fiume. Siamo stanchi per gli 80km di saliscendi nei boschi. L’albergue è pieno e ci sistemano nella palestra comunale. Siamo in tanti compresi i due spagnoloni.
La sera, dopo cena, facciamo sempre una passeggiata. Stavolta assieme ai nuovi amici. Senza dubbio il cammino accomuna, a prescindere dai motivi per i quali lo si percorre.
Il cammino svuota, libera, amplificando il nostro essere unici.
La notte passa in silenzio solo grazie ai tappi e al mattino siamo i soliti…ultimi a partire.
La temperatura aumenta subito e continuiamo ad essere immersi nel bosco.
Dopo qualche km raggiungiamo i due spagnoli; Luis getta subito la spugna ma Hornie non ci sta ad essere superato da Claudia; iniziano così a correre tra pellegrini impauriti mentre io li seguo a ruota.
altOrmai però Claudia ha imparato che per restare veloci serve utilizzare rapporti corti e mai pesanti…dopo un po’ Hornie crolla e alza bandiera bianca a Claudia sorridente.Il pranzo lo mangiamo a Melide, città del polpo bollito.

Nel primo pomeriggio siamo di nuovo esseri pedalanti. Il paesaggio è semplicemente bellissimo.
Le steli a bordo strada ci dicono che siamo a meno di cento km da Santiago, sempre di meno.
Se da una parte l’allenamento degli ultimi giorni ci permette di essere più veloci, dall’altro comincia a farsi largo il dispiacere che tutto quello che sto vivendo potrà finire.
Capirò solo dopo che il Cammino non finisce…ma continua dentro di me, giorno dopo giorno.
Percorriamo alla fine della giornata quasi 90 km fino ad Arca o Pedron, siamo a venti km.

L’albergue è grande e ben tenuto. Ci sono posti solo a terra ma poco importa.
L’hostellera ci permette di usare il bagno privato e una doccia calda ci rimette in sesto.
In albergue rincontriamo due bikers olandesi che avevamo incontrato a Carrion…li abbiamo raggiunti senza correre. Cosa stiamo diventando?
Ceniamo con una ottima zuppa galiziana e lenticchie! Sento il cibo divenire parte di me, saziarmi pure lo spirito…ed è il cibo di mia nonna, quei sapori forti, semplici, puri.
Mi vengono in mente i suoi pentolini sul fuoco e quegli odori che ti proiettavano lontano, in alto.
Anche qui, dopo mangiato mi è concesso di sognare! Che bella la vita!
Ci svegliamo con una strana senzazione e un solo pensiero: tra poco saremo a Santiago!
Abbiamo giusto il tempo di montare le borse sulle bici e siamo di nuovo nel cammino, ancora per l’ultimo giorno, ancora in mezzo ad una natura spettacolare.
Claudia fila alla grande superando ogni biker che incontra…la mente all’ultima salita di Monte Gozo.
La affrontiamo di corsa come tradizione vuole…ultreya et suseya!
Poi giù verso Santiago…entriamo piano in città, senza lasciare il filo invisibile segnato dalle frecce gialle.

altArriviamo davanti alla cattedrale. È sabato. Siamo arrivati!

Leghiamo le bici e andiamo a ritirare le nostre Compostelas al Vescovado mettendoci in fila tra pellegrini che non sembrano stanchi…
Ottenuta la Compostela andiamo subito in Cattedrale per la messa del pellegrino che si celebra ogni giorno alle 12. e qui rincontriamo Sonia e Ivan. È un piacere ritrovarsi.
Lo spettacolo offerto dal botafumiero attira gli sguardi dei turisti…

Usciamo dalla cattedrale e riprendiamo le bici, ma nella confusione abbiamo riperso Ivan e Sonia, che non rivedremo più almeno nel cammino di Spagna.
Ci rechiamo allora al Seminario per avere un alloggio, tagliamo da un cantiere per fare prima, ma è tardi e ci tocca aspettare 3 ore prima che ci venga assegnato un letto.
Sistemate le bici dentro al Seminario avendo cura di togliere borsette e orologi (li fregano!), ci vestiamo in abiti civili e facciamo il primo giro per Santiago.

A sera siamo stanchi, ma ciò che più sentiamo è il legame che si è creato tra noi.
Andiamo a dormire sapendo che all’indomani non dovremo alzarci per pedalare. La nostra esperienza è finita oggi, dopo 755km; pochi, tanti, non lo so e non importa.
In questi 12 giorni abbiamo attraversato la Spagna lungo la rotta pura della Via Lattea, pedalando su strade battute ogni anno da migliaia di pellegrini in cerca di qualcosa.
Noi abbiamo ottenuto molto di più dell’immaginato: il cammino ci ha restituito emozioni che resteranno con noi per sempre, come per ogni attimo vissuto intensamente.
Il Cammino ha contribuito poi a temprare il nostro rapporto tra di noi e con gli altri.

Non credo di essere più credente di quanto non lo fossi prima di partire, certo però confido molto di più nella “provvidenza” e nella capacità di ogni uomo di saper tirare fuori il meglio di se nelle condizioni peggiori.
Ho potuto sperimentare costantemente l’aiuto che ci veniva offerto nei momenti di necessità.
Qualcuno potrebbe “leggere” con altri parametri quanto scritto e ancor prima vissuto. Non importa. Vale comunque ( e comunque in ogni caso).
La domenica prendiamo l’autobus per Finisterre. È una tappa necessaria per chiudere il cammino.
Fino all’acqua dell’oceano, per una nuova ripartenza.

Mi colpisce una frase scritta su una roccia che “guarda” il mare sormontata da una freccia gialla: “5000 km ultreya!”.dapprima sorrido; poi penso a tutte quelle persone, a ciò che hanno fatto, a noi…e leggo in quelle due righe che nulla è cambiato, che il Cammino è la vita di ognuno a prescindere dall’essere stato in Spagna, che le frecce sono l’indicazione lasciata da chi ci ha preceduto per evitare di farci “perdere tempo” e darci al contempo la possibilità di spingerci oltre, che Santiago non è un arrivo ma solo una tappa, che laddove Finis-terrae comincia l’oceano, che voglio Claudia accanto a me!

A Finisterre facciamo a piedi i 3km per raggiungere il faro. È pieno di gente e di qualche pellegrino che “lascia” qualcosa che ha segnato il suo Cammino.
Restiamo ad ammirare l’oceano, la sua vastità, la sua bellezza. Ci chiama e sento che prima o poi lo andremo a trovare.
Tornando in paese entriamo in una chiesetta, è l’ultima chiesa del Cammino. Ci dicono che è una scelta far finire il Cammino a Santiago o a Finisterre, allora se scelgo che non finisca nemmeno qui?
Può andar bene. Non finisce qui.

altEPILOGO

In autobus l’indomani sera sistemiamo le bici. Il viaggio di ritorno a Bilbao è bello. Facciamo solo una tappa a Lugo per cambiare bus e per rifocillarci. Con l’occasione facciamo un giro in bici.
Verso sera ripartiamo. L’autobus viaggia veloce e alle 4.30 siamo a destinazione.

Ci sistemiamo su una panchina e aspettiamo il sole, mentre una pioggia leggera scende a bagnare le strade di Bilbao.
Alle 8 inizia la ricerca di un alloggio. Piove. Tutti ci rimandano alle 12…continuo a cercare mentre Claudia aspetta in un bar. Trovo una pensione ma non ha parcheggio bici. Ok, troverò un parcheggio.

Mi rimetto in strada con l’intenzione di trovare un parcheggio e incontro invece la persona più gentile di Spagna. Senza chiedere nulla in cambio, solo con la sua bontà d’animo Xavier diventa il nostro amico in Spagna. La sua esperienza poi, mista alla sua calda dialettica, è una spinta ad aprire il cuore.
Resterà nei nostri cuori l’amico sincero, la grande persona che è.
Dopo una settimana dedicata al riposo e al turismo, con lui chiudiamo la nostra avventura spagnola.
È Xavier che si presta per accompagnarci all’aeroporto.
Ringraziando lui, ringraziamo tutta la Spagna, tutti i volontari che giorno dopo giorno rendono possibile il Cammino.
Non serve la fede religiosa, non è necessario partire cristiani; basta aprire il proprio cuore e andare.
 

Andare è il verbo.

 


Michelangelo Testa
 

Sono ormai una cinquantina le bare accatastate al cimitero nelle stanze di deposito e negli alloggiamenti dei custodi che ormai sloggiati sonocostrettia stare fuori. Il dr. Marcelo Scalici resonsabile della U.O. Prevenzione e Tutela della salute pubblica del Distretto di Bagheria, già due volte in questo ultimo mese, il 12 e il 18 novembre, ha inviato note al sindaco e al responsabile del Settore, dr.ssa Laura Picciurro, perchè si dia immediatamente corso alla tumulazione delle bare giacenti in deposito.

E non solo per un problema di civiltà umana e di rispetto dei familiari, perchè è giusto e doveroso dare dignità e decoro ai defunti dentro le bare, ma anche per un problema di salute pubblica che dalla situazione creatasi può avere 'estremo nocumento', come si dice nelle note fatte pervenire al Comune di Bagheria, e per la tutela della quale salute servono, stante questa situazione, provvedimenti urgenti da adottare; ed in particolare viene sollecitata la necessità e l'urgenza di installare impianti di aerazione forzata funzionanti nelle 24 ore, nei luoghi chiusi dove le bare vengono custodite.

Inoltre  tarda ancora a partire il progetto che prevede la costruzione di 150 loculi prefabbricati, che sarebbe solo una soluzione d'emergenza, e soprattutto manca inspiegabilmente qualsiasi notizia che faccia riferimento al progetto di ampliamento del cimitero, avviato dall'amministrazione Sciortino e inopinatamente rallentato durante l'amministrazione Lo Meo, del quale progetto nessuno da notizia e non si sa che fine abbia fatto.

Nell'ambito delle attività relative al Progetto Comenius,promosso dall'Agenzia Nazionale Longlife Learning Programme, la scuola Cirincione, dal giorno 17 al 23 novembre 2014, è orgogliosa di ospitare i partners provenienti da cinque nazioni europee: Cipro, Polonia, Turchia, Inghilterra e Portogallo.

Le azioni Comenius, come noto, puntano ad aiutare i giovani e il personale docente a promuovere gli scambi e la cooperazione allo scopo di comprendere meglio le culture europee, le diverse lingue e i valori che ci accomunano.
La nostra scuola ospiterà docenti e studenti che avranno la possibilità di conoscere "dal vivo" i nostri stili educativi, il nostro territorio, la nostra comunità e la nostra cultura.
Il meeting infatti prevede un ricco ed variegato programma e per la buona riuscita dell'evento si sta mobilitando l'intera comunità scolastica. 

Sono previste diverse visite guidate attraverso i beni culturali che offre la nostra città : Villa Cattolica (Museo Guttuso), Villa Palagonia e Villa Rosa oltre a visite culturali presso le rovine di Solunto e al Museo dell’acciuga ad Aspra. Sono previste escursioni ad Erice e Segesta, nella città di Palermo e a Castelbuono, con annessa passeggiata naturalistica nel bosco delle Madonie. 

Il cuore del meeting avrà luogo giovedì, 20 Novembre, con una giornata interamente dedicata allo scambio tra i docenti e gli studenti ospiti e la nostra comunità scolastica. La giornata prevede: performances degli alunni delle classi quinte, la presentazione del nostro sistema scolastico con visita delle classi allo scopo di assistere alle lezioni didattiche.

Il gruppo di coordinamento del Progetto, guidato e curato nei dettagli dall’insegnante referente M. A. D’Aleo, ha predisposto un programma che prevede, dopo la cerimonia d'apertura, il saluto del Dirigente scolastico, dott.ssa Vittoria Casa, e la presentazione della scuola. 

I nostri alunni sono pronti a presentare: canti, giochi motori, danze europee. È prevista la piantumazione degli alberi di agrumi nel giardino della scuola, a suggello del carattere fortemente “ecosostenibile” che contraddistingue l’accordo dei Paesi cooperanti. Il logo del progetto lo sintetizza con l’ immagine di una mongolfiera e lo slogan “A united ECO Journey through Europe to the future” Alle ore 21.00 di giovedì 20 presso il Palazzo Aragona Cutò, il Maestro Calogero Di Liberto regalerà agli amici europei un concerto al pianoforte. 

Ci auguriamo che l'evento possa ancora una volta rafforzare l'appartenenza ad una comunità più grande, l'Europa, dandoci l’opportunità di realizzare un vero scambio tra le diverse culture, per crescere in un'ottica più favorevole all'integrazione e alla realizzazione di una concreta solidarietà.

Bagheria , 17 Novembre 2014
La Dirigente Scolastica
Vittoria Casa
 

Circola grande preoccupazione e allarme oggi tra i dipendenti comunali del cmune di Bagheria, per la proroga dei cosiddetti 'contrattisti' , e per la voce circolata stamane di liste di mobilità per dipendenti di fascia A e B. 

Il segretario e il caposettore si stanno sforzando di riportare la serenità ridimensionando i rumors alla effettiva realtà. Questi i fatti così come sono stati ricostruiti dall'assessore alle Finanze Laura Maggiore.

Nell'incontro di Roma dei primi di novembre con i tre commissari incaricati dal Ministero degli Interni di gestire il dissesto finanziario del nostro comune è stato richiesto all'amministrazione di produrre una serie di atti  alcuni dei quali legati al numero, alle qualifiche e alle funzioni  del personale che presta servizio presso l'Ente.

Per quanto riguarda i contrattisti il cui rapporto di lavoro andrà a scadere il 30 novembre si era pensato ad una miniproroga al 31 dicembre, che pare fosse anche avallata da autorevoli pareri dell'amministrazione regionale.

Nei fatti però il comune di Bagheria, che attualmente compartecipa con la Regione a pagare i contrattisti con 2/3 dell'onere delle retribuzione deve ridurre del 50% questa partecipazione, essendo ente dissestato, e su questo non ci piove, perchè la norma è inserita nella legge nazionale di stabilità e ad essa non ci si può sottrarre a meno di una modifica parlamentare della limitazione suddetta.

La proroga di un mese poggerebbe la propria legittimità su una serie di norme regionali relative ai 'contrattisti': ora pare che il comune abbia inserito questa proroga di 31 giorni all'interno di un piano di programmazione triennale del personale, e questo aspetto non convince gli interessati che in queste ore interloquiscono con il segretario generale e il dirigente del settore, dr.ssa Vincenza Guttuso, per capire meglio cosa comporti questo iter.

Per quanto riguarda le presunte liste di mobilità, abbiamo chiesto all'ssessore alle Finanze Laura Maggiore che ci ha spiegato, che in realtà si tratta di "elenchi di personale  di fascia A e B in esubero rispetto alle necessità ed ai servizi ad oggi ricoperti, ma che nella delibera che la giunta si appresta ad approvare nel pomeriggio sono state  inserite anche le ipotesi di riallocazione di questo personale in altri servizi".

L'amministrazione quindi,  vuole, da un canto tutelare i dipendenti ma dall'altro deve adeguarsi alle normative, e fare soprattutto il massimo sforzo per non perdere una serie di professionalità essenziali per il buon funzionamento dell'Ente.

In copertina foto di archivio

 

 

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