Ieri in Regione era previsto l'incontro tra i sindaci del distretto 39, una rappresentanza dei genitori e l'assessore Antonio Scavone per discutere della problematica legata al servizio di assistenza igienico-sanitaria.
L'assessore regionale ha voluto anticipare l'incontro ed essere presente a Bagheria e mrcoledì pomeriggio ha raggiunto la sede istituzionale di palazzo Butera, nel pomeriggio ed è stato accolto dal sindaco di Bagheria Filippo Maria Tripoli e dai sindaci Sanfilippo di Santa Flavia, Martorana di Ficarazzi e Virga di Altavilla Milicia.
Presenti inoltre gli assessori alle Politiche sociali Emanuele Tornatore per il Comune di Bagheria e Sergio Cuccio per il comune di Ficarazzi oltre ad una rappresentanza dell'associazione "La terra nelle nostre mani", "Cittadinanza attiva" e i rappresentanti delle famiglie degli studenti disabili.
Il sindaco Tripoli ha introdotto la discussione riproponendo la crono-storia della problematica del servizio di assistenza igienico-personale che in alcune scuole, dopo il parere del CGA che pone in capo allo Stato e dunque alle scuole o stesso servizio attraverso il personale ATA, di fatto non è ancora a regime per diverse problematiche quali la mancata formazione degli Ata, le difficoltà legate al genere oltre alla specifica professionalizzazione e qualità del servizio.
Da parte dei sindaci è stata richiesta chiarezza e collaborazione all'assessore Scavone per capire in che modo procedere per cercare di garantire un servizio indispensabile per la salvaguardia e l'integrità degli studenti disabili.
«Ringrazio il sindaco Tripoli e i sindaci del distretto per avere a cuore la ricerca di una soluzione della problematica» - esordisce Scavone che riferisce lo stato dell'arte a seguito del novellato dell'ufficio legislativo del ministero della Pubblica Istruzione che chiarisce che le competenze del servizio sono statali cui segue poi il parere del CGA, che Scavone ricorda è, per la Sicilia, come il Consiglio di Stato, «parere, il n. 115 del 8.05.2020, che come è noto è stato definitivamente chiarito che anche in Sicilia la competenza in materia di erogazione del servizio igienico personale in favore degli alunni con disabilità permane è in capo allo Stato che deve provvedere per il tramite dell’Amministrazione scolastica. Elemento che trova conferma nella delibera della Giunta regionale del 23 luglio scorso».
L'assessore regionale riferisce dunque di essersi messo in comunicazione con Stefano Surraniti direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale per capire come e in che modo le scuole potevano garantire il servizio. Sarebbero 14 mila bidelli in Sicilia e adeguatamente formati possono svolgere il servizio sarebbe stata la risposta del USR.
Ma la situazione non è ancora a regime, la formazione non è partita ovunque, il personale Ata non è in grado di svolgere il servizio con la qualità offerta dagli operatori OSA delle cooperative che sinora hanno gestito i servizi ed ecco perché si è chiesto ai comuni di contribuire a garantire il servizio.
Nell’ ambito della loro autonomia economico finanziaria e organizzativa gli Enti Locali potrebbero, per la Regione, attivare un servizio integrativo e migliorativo a supporto degli ATA a cui spetta comunque l'assistenza igienico-personale ai disabili
Ai Comuni che obiettano, sulla base di pareri dei segretari comunali, di un paventato danno erariale, la Regione risponde che si possono prevedere all'interno del PEI (Piano educativo individuale) un servizio integrativo e migliorativo richiesto dall'istituzione scolastica al Comune, ove esistono le necessarie risorse economiche messe a disposizione dalla Regione anche con il PON Inclusione, il Piano di Zona e l'Avviso 1 nelle more di una fase che preveda anche la realizzazione di una norma di transizione, che ha comunque i tempi di realizzazione di una norma.
E che le risorse dovrebbero essere disponibili è previsto anche dal decreto scuola con il quale sono state adottate misure straordinarie a favore degli alunni con disabilità.
Ora toccherà verificare in che modo procedere e come i funzionari dei Comuni dovranno mettere in pratica quando ha suggerito l'assessore Scavone.
L'amministrazione comunale continuerà ad informare sulla questione.