Corruzione e truffa, nei guai un funzionario della Procura di Termini e un commercialista di Bagheria

Corruzione e truffa, nei guai un funzionario della Procura di Termini e un commercialista di Bagheria

le brevi
Typography

ANSA - TERMINI IMERESE – La Polizia Giudiziaria della Procura di Termini Imerese, ha eseguito una misura cautelare e un decreto di sequestro preventivo nei confronti di un funzionario pubblico in servizio presso la Procura Giuseppe Pellitteri e di un commercialista bagherese.

I reati contestati agli indagati sono corruzione, concorso in truffa aggravata e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Il funzionario, direttore amministrativo,che si occupava, tra l’altro, delle procedure di liquidazione delle consulenze tecniche, è stato sospeso dall’esercizio del pubblico ufficio presso il Ministero della Giustizia per dodici mesi. Nei confronti di entrambi è sta eseguito un sequestro preventivo dai conti correnti per l’equivalente della somma indebitamente percepita.

Il funzionario pubblico era già stato sospeso dal servizio per aver falsificato dei documenti propedeutici alla liquidazione di consulenze tecniche eseguite per la Procura. Secondo l’accusa, il funzionario Giuseppe Pellitteri avrebbe creato ad arte un incarico di consulenza, con tanto di firma falsa persino del pubblico ministero, per spartirsi poi con un commercialista bagherese una decina di migliaia di euro.

 Per il direttore amministrativo in servizio all’ufficio spese di giustizia della Procura di Termini Imerese, è scattata adesso un’interdittiva – la sospensione dal servizio per un anno – con le accuse di corruzione, concorso in truffa aggravata e falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Indagato anche il commercialista, al quale sarebbe stata affidata la finta consulenza.

Per entrambi il gip di Termini, Angela Lo Piparo, ha inoltre disposto il sequestro della somma che sarebbe stata sottratta indebitamente allo Stato. L’episodio al centro dell’inchiesta della polizia, coordinata dal procuratore Ambrogio Cartosio, sarebbe avvenuto nel 2017.

(ANSA).