La città che vorrei: "L'amministrazione rispetti la parola data e garantisca l'apertura del parco giochi al Bagnera

La città che vorrei: "L'amministrazione rispetti la parola data e garantisca l'apertura del parco giochi al Bagnera

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Riceviamo e Pubblichiamo:

Questa è la Città che non vorrei!....
Non vorrei sentirmi fare promesse da chi non vuole o non è in grado di mantenerle. Aspettiamo da oltre tre mesi una risposta dall'amministrazione Cinque, in merito a chi dovrebbe gestire, vigilare e prendersi cura del parco giochi creato con grandi sacrifici dai cittadini bagheresi all'interno della scuola Bagnera. 

In questi mesi i cittadini hanno trovato cancelli chiusi, nessuna vigilanza e piante secche. Staremo con il fiato sul collo a verificare se verrà mantenuto quanto promesso il giorno dell'inaugurazione dall'amministrazione attuale. Con impegno e con l'ausilio di tante altre associazioni e cittadini si è stati in grado di ridare vita al parco giochi ubicato nell'area comunale della scuola Bagnera. Dopo che la nostra Associazione "La città che vorrei " si è impegnata a donare i giochi nei tempi promessi durante la serata di beneficenza, mettendosi a completa disposizione dell'amministrazione comunale per un eventuale gestione a titolo gratuito dell'area anche con l'ausilio da parte di altre associazioni, così da rendere fruibili i giochi ai bambini Bagheresi non solo agli alunni del Bagnera. Dopo l'inaugurazione del 9 aprile si aspettava dopo una settimana risposta dall'amministrazione comunale come promesso, sui tempi e modi di apertura, e si sottolinea dando piena disponibilità. Purtroppo a quanti ci chiedono come mai l'associazione non permette di far accedere ai giochi a quanti ci fa notare che le piante sono morte, rispondiamo che la nostra associazione ha donato i giochi all'amministrazione comunale e non può anche se volesse dare neanche un goccio d'acqua alle piante perché passibili di denuncia. Dispiaciuti per tutto ciò, auspichiamo da parte del Comune se ne ha le intenzioni, di rendere fruibile l'area ai bambini comunicando giorni e orari evitando così il totale abbandono che porterebbe alla solita sconfitta sociale, alle solite promesse non mantenute.

I ragazzi de "La Città Che Vorrei"