Davide Faraone a Villarosa presenta 'Sottosopra':la rabbia e la denuncia debbono servire a costruire

Davide Faraone a Villarosa presenta 'Sottosopra':la rabbia e la denuncia debbono servire a costruire

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Sottosopra, il libro di Davide Faraone che reca come sottotiolo 'Come rimettere la Sicilia sulle sue gambe' è stato presentato ieri a Bagheria a Villarosa. Ad interloquire con il sottosegretario all'Istruzione, il giornalista Alessandro Buttitta.

“Guai a confondere la rapidità dell’azione del governo Renzi con un eccesso di decisionismo. Finalmente il Paese ha un esecutivo che lo porta fuori dal pantano. Che dà strumenti legislativi, di cui si è dibattuto per decenni rimandendo sempre con le mani in mano, a una comunità, perché li utilizzi per costruire un futuro di crescita. Ieri c’era l’inazione, oggi c’è il cambiamento. Certo, può fare spavento rispetto a quello cui siamo stati abituati ma non è più rimandabile. Il JobsAct, la Buona Scuola, la riforma costituzionale e quella della Pubblica amministrazione, l’Italicum sono segni concreti di una volontà di crescita per l’Italia, talmente forte da sconfiggere conservatorismi, paure e tentennamenti. Se così è nel resto del Paese, così può essere anche in Sicilia”.

A dirlo è il Sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone che questa mattina ha presentato a Bagheria, al Palazzo Villarosa, il suo libro "Sottosopra. Come rimettere la Sicilia sulle sue gambe", edito da Donzelli ediore. Rifiuti, acqua, il tema del rilun rilancio virtuoso dello Statuto siciliano, le infrastrutture stradali, le proposte economiche per la ripresa della Sicilia: sono solo alcuni degli argomenti affrontati durante l’incontro, moderato dal giornalista Alessandro Buttitta

"Il libro è un atto d'amore nei confronti della Sicilia - ha affermato Faraone -abbiamo risorse ed eccellenze che, se valorizzate al meglio, ci consentirebbero di fare il salto di qualità. Ma il libro è anche un atto di denuncia, mossa da una rabbia costruttiva, perché molto spesso ciò che possediamo lo lasciamo inerte, in una condizione di stagnazione logorante. Musei gestiti come fossero municipalizzate, lavoro pensato per creare posti e non in termini di produttività, una economia da socialismo reale e nessuna o poca attenzione strategica e mirata a ciò che il mondo ci invidia e potrebbe diventare, senza neanche troppa fatica, il nostro petrolio. Ogni Legge di stabilità siciliana la fotografia di un’emergenza: forestali, precari, mai che si parli delle start up o del rilancio dei nostri musei. Non possiamo più permetterci di mantenere l’isola in queste condizioni. La Sicilia deve tornare a crescere, lo dobbiamo alle nuove generazioni".